Giovanna D'arco :una santa tradita.
Una normale ragazzina di 17 anni, completamente aderente alle richieste sociali della sua epoca, il 1400, e della sua terra, la Francia.
Sapeva tosare velocemente e senza danno una pecora, sapeva tenere al pascolo il suo gregge, filava e tesseva la lana per quei pochi vestiti che ,allora, una famiglia contadina poteva permettersi.
Sarebbe, probabilmente, diventata una buona madre di famiglia: un marito pastore come lei,o meglio ancora contadino, un figlio dopo l'altro per tutta l'età fertile e, tra morti e vivi, ne avrebbe allevato un esercito.
Qualche festa paesana, molte processioni, la Santa Messa ogni festivo comandato: non sarebbe probabilmente mai uscita da Domrèmy, il suo villaggio.
Ma il destino ha giochi improvvisi ed imprevedibili: la banale ragazzina della provincia diventerà infatti guerriera ,santa ispirata, martire sul rogo come strega ed eretica ed infine patrona di Francia.
Ma cominciamo,come sempre nella Storia e nelle storie, dal principio.
Giovanna nasce a Domrèmy nel 1412 .
La sua è una famiglia di contadini e pastori, né più ricca , né più povera di tanta altre: diciamo che se la cavavano benino per i tempi e, soprattutto, mangiavano tutti i giorni.
E' la figlia minore , più coccolata degli altri, una bimba silenziosa, ubbidiente ,ma anche testarda: il padre e i fratelli sopportano le stranezze: è la più piccola e la madre, dopo tutti quei figli, è stanca e la lascia fare.
Si occupa delle pecore: le porta al pascolo e nei prati,nel dolce far nulla del pastore quando gli animali brucano c'è la sua libertà.
La Francia è un paese occupato .
A seguito della sanguinosa guerra dei Cento Anni è sotto la dominazione inglese: ai contadini, chiaramente, non importa nulla poiché ,da sempre, un padrone è uguale all'altro.
Fondamentale era il controllo della città di Orleans , sulla Loira, per la sua posizione strategica.
Nel 1422 (Giovanna ha 10 anni) muore il re d'Inghilterra Enrico V e gli succede il re bambino Enrico VI, nello stesso anno muore anche il detronizzato re francese Carlo VI e comincia a rompersi il precario equilibrio politico.
L'erede legittimo al trono del giglio Carlo VII rifiuta di abdicare e si nomina re di Francia .
Come vuole la tradizione deve essere incoronato a Reims,ma la città è in mano agli Inglesi.
E' Reims che deve essere liberata,come simbolo della Francia,come sede della monarchia .
Il conflitto secolare stava per volgere ad una conclusione logica e scontata: gli inglesi vittoriosi e forti sul piano militare non si erano minimamente integrati nel tessuto sociale, si erano si comprati a suon di terre ,donazioni e titoli ,il clero e gli intellettuali,ma erano invisi e mal sopportati dalla potentissima nobiltà della Borgogna.
Carlo VII ,dopo l'impeto di orgoglio,attende con fatalismo la caduta dell'ultimo baluardo:Orleans.
Dopo capisce che sarebbe stata la fine :ma è rassegnato, passivo ,non ha quella carica carismatica che avrebbe fatto di lui un re condottiero.
Ma ci penserà il destino mettendo sulla sua strada Giovanna.
E' un episodio traumatico che segna la svolta del destino di Giovanna e della Francia.
Un giorno,di ritorno come sempre dai pascoli, Giovanna assiste ad una scorreria degli inglesi nel suo villaggio.
Si nasconde in una credenza dell'ampia cucina,è terrorizzata ,fa meno rumore che può ,non la scoprono ,ma da quel suo rifugio assiste ad uno scempio.
I soldati violentano brutalmente la sorella diciottenne e poi la uccidono con ferocia.
Giovanna è sconvolta , non mangia ,comincia ad avere visioni:sente la voce di Dio che la chiama alla battaglia contro gli occupatori inglesi .
La moderna medicina psichiatrica definirebbe la condizione come "evoluzione dissociativa di tipo paranoide in soggetto bordeline su base traumatica" ,allora si pensò ad un intervento divino.
I genitori di Giovanna sono però spaventati da questo cambiamento della figlia e decidono di allontanarla dal paese.
La mandano dagli zii i un villaggio vicino sperando in un miglioramento.
Niente da fare: Giovanna ha eliminato in sé ogni dubbio sulla chiamata divina e scende in campo in aiuto del re Carlo.
"Vi porto notizie dal nostro Dio.Il Signore vi renderà il vostro regno,voi sarete incoronato a Reims e scaccerete i vostri nemici.
In questo senso io sono il messaggero di Dio:concedetemi la possibilità ed io organizzerò l'assedio di Orleans" :queste furono le sue parole a Carlo.
Carlo ,inaspettatamente, le crede o le vuole credere :non ha molte scelte e quella folle fanciulla potrebbe catalizzare truppe stanche e demotivate.
La mette a capo dell'esercito , almeno formalmente a capo :i veri comandanti sono pari del regno e ben esperti nelle armi e nelle strategie, come Gilles De Rais ,uomo forte e geniale che divenne da subito protettore ed amico di Giovanna.
Giovanna si presenta in campo con un'armatura bianca ed un proprio vessillo.
La Pulzella affascina le truppe ed impressiona entrambi gli eserciti :è sempre schierata con i suoi uomini, combatte ,mangia ,dorme con loro protetta da quel suo alone di santa verginità.
La prima battaglia per liberare Orleans è vinta:Giovanna si prepara a sferrare l'attacco definitivo.
Il valore con cui viene condotta la battaglia è grande,ma la Pulzella, sempre in prima fila, è trafitta da una freccia ,gli uomini esausti ed impauriti di aver perso l'appoggio divino si ritirano.
Ma altrove le truppe francesi riportano solo vittorie e gli inglesi sono ormai militarmente ideboliti.
Alla vista di tanta carneficina,qualcosa si spezza nel delirio di Giovanna e la Pulzella
Contatta il re inglese per proporre di ritirare l'esercito.
La lettera è del 1492:altro miracolo( almeno per i credenti di allora),il re d'Inghilterra accetta di ritirarsi.
Molto probabilmente Enrico VI vide nella lettera di Giovanna una buona opportunità per ritirarsi dai territori che avrebbe comunque perso,salvando la faccia in nome della fede.
Carlo è finalmente incoronato a Reims.
Tutti sono soddisfatti e la Francia esulta ,ma non Giovanna.
Il suo delirio si fa più forte e le" voci" non le consentono di smettere la sua battaglia.
Contro ogni parere,Gilles De Rais tentò con ogni mezzo di farla desistere,marcia verso Compiegne dove ha luogo una tragica battaglia.
E' fatta prigioniera dai Borgognoni che sostengono gli inglesi,ma in realtà Carlo ,il suo re l'ha venduta.
E' infatti ormai convinto che l'esaltazione di Giovanna non solo non è più funzionale ai suoi progetti,ma anche pericolosa:la ragazza è incontrollabile.
Giovanna prigioniera si risveglia in una cella inglese e lì le compare sotto forma di visione la sua Coscienza che ha le sembianze di un uomo incappucciato.
Parla della sua visione e delle "voci" per tutto l'interrogatorio ed è ormai facile dimostrare che è una strega.
Durante il processo spesso si ferma è comincia a dialogare con la Coscienza,che lei dice,è presente accanto a lei.
Niente e nessuno può e vuole salvarla.
Muore bruciata sul rogo,tra gli insulti della folla accorsa,nella piazza centrale del mercato di Rouen: è il maggio 1431.
Nascosto tra la folla ed impotente,Gilles assiste alla sua morte. Susanna Franceschi
bello,succinto e chiaro,non savevo del trauma subito,mi son sempre chiesta come fosse nato in lei l'interesse alla guerra,ora lo so..grazie
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