CREZIA
I fenomeni di misticismo e di stregoneria,presentano talvolta delle peculiarità per cui è assai difficile tracciare il confine tra i due fenomeni.
Molte sante ,ritenute mistiche,furono in odore di stregoneria,basti pensare a Dorotea da Montau,Brigida di Svezia e la famosa Giovanna d'Arco;mentre sono presenti elementi di misticismo in donne che furono accusate di patti con il demonio e di eresia.
I "fenomeni"che in genere accompagnano la situazioni mistiche non sono poi diversi da quelli descritti dalle cosidette "streghe"durante gli interrogatori del tribunale della Santa Inquisizione.
Ciò che,in realtà,accumuna le due esperienze è l'accesso al "sapere"e al "controllo"di entrambe le categorie esaminate:da una parte le mistiche ,che si possono paragonare a delle intellettuali "opinion leader",dall'altra le streghe con il loro sapere medico e il loro accesso al controllo ed alla guarigione del corpo.
Se andiamo ad esaminare quasi tutte le accusate di stregoneria praticavano la professione di ostetrica e di guaritrice,per altro ,nella media ,con ottimi risultati e mettevano quindi in dubbio,da una parte la superiorità intellettuale maschile,dall'altra il fatalismo cattolico dell'estremo affido alla provvidenza ed al volere di Dio.
Da entrambe le parti,mistiche e streghe,donne affrancate dal potere maschile,donne sole,intelligenti e capaci e soprattutto,cosa impensabile,autodeterminate.
La donna si deve e si può dedicare,per vocazione o destino,solo a qualcuno o qualcosa:per le donne sposate,marito e figli,per le sante mistiche Dio e l'abnegazione del corpo,per le streghe Satana e la cura del corpo.
Le streghe,le eredi del mito della terra Madre,tutte analfabete,senza uomini a loro protezione,ostetriche,levatrici,guaritrici,tutte che,senza conoscere la scienza dei dotti,avevano appreso il senso della cura e della terapia nella tradizione orale,tramandata da madre a figlia,di generazione in generazione.
Tutte povere contadine,utili,ma non indispensabili,destinate al sacrificio del rogo per ripristinare equilibri di potere.
Tutte come Crezia,povera contadina della Lucchesia,che fu capo espiatorio del Collegio dei Medici e dell'Ordine degli Speziali di quel territorio.
Ancora una volta,nella storia,i potenti ordini non tollerarono che si agisse al di fuori della loro giurisdizione,come donna,come donna non istruita e in più con elevate capacità terapeutiche.
Quella di Crizia fu una condanna ed una morte annunciata,un processo esemplare ed una condanna di monito a quelle infami che osavano guarire al di là di ordini maschili costituiti.
Il processo a Crizia ha inizio nel 1589 e si concluderà ,con la condanna al rogo,quello stesso anno.
Troppo brava e troppo onesta Crizia:il suo processo inizia con una delazione al Tribunale della Santa Inquisizione di Lucca.
La donna ha già 85 anni ed è dalla prima adolescenza che esercita con perizia l'arte medica.
Sugli scranni severi del tribunale,a giudicare la povera contadina ignorante,i colti uomini della classe medica e degli speziali e i severi inquisitori della chiesa di Roma.
Chi è mai quella donna che,con poveri indumenti e la parlata dialettale,osa guarire e sanare là dove i colti con i loro salassi e le loro purghe,non riescono?
Crezia non ha ancora capito il suo destino.
E' là,davanti a" lorsignori"sicura di sé e del suo operato:forte della lunga esperienza,forte dei successi .
"Si,lei ha guarito tante persone con i suoi unguenti e le sue pozioni fatte di erbe che lei raccoglie,no,no di notte ,che lei non ha nulla da nascondere,ma di giorno,alla luce del sole"
Le erbe le conosce e conosce le malattie:sa toccare il malato,sa percepire ,attraverso gli occhi e le mani,dove si annida il male.
Ha imparato l'arte del curare da sua madre,e sua madre da sua nonna.
Reagisce alle accuse,nella sua parlata da contado:"non è strega lei,lei sa di guarire ,ma non tutto,lei è contraria al salasso ,che ti schianta e ti toglie le forze vitali,altri rimedi ci sono"
I dotti sono inferociti,chi è costei che,donna ,contadina ed ignorante vuole insegnare a loro?
E Crizia elenca le sue erbe e le sue cure,parla con dovizia serena delle sue ricette:la borragine,dalle pelose foglie pungenti,usata anche per dipingere labbra e guance
Lei la usava ,in decotto ,per guarire mal di reni e mal di milza,per calmare la bile e lenire punture d'insetto.
E la peonia,dal bellissimo fiore,usata per lenire il dolore del parto,ma che poteva essere utile,in giuste dosi,per la follia violenta.
La lattuga dalle fresche e verdi foglie:rinfrescante e lenitiva per le infiammazioni delle mucose,la tenera primula,la pinta degli dei,che curava i reumatismi e la tosse convulsa,ma che ,se si eccede nella dose,può provocare pazzia
.E ancora il digitale,e con quest'erba occorre essere davvero esperte,poiché si può passare da far guarire a far morire in un solo respiro.
Parla del laudano che fa passare ogni dolore e della gramigna e del salice ,di tutte le erbe che conosce ed usa.
Sembra contenta di parlare e di narrare del suo sapere e non si accorge che negli occhi di quei severi signori è già scritta la sua condanna,
Negli atti ancora leggibili negli archivi di Lucca potremmo andare a leggere delle terribili torture a cui venne sottoposta Crizia affinchè dichiarasse il suo patto con Satana.
La poveretta confessa tutto ciò che i "lorsignordottori"vogliono,ma non confesserà che è ricorsa a magia,si "ha succhiato sangue ai bambini",ma il suo orgoglio di medichessa non le farà confessare arti di stregoneria.
E' condannata al rogo,ma non faranno a tempo a bruciarla:l'11 agosto del 1589 ,a pochi giorni dall'esecuzione,viene trovata morta nella sua cella e nessuno saprà se ciò è avvenuto per lo strazio delle torture o per suicidio:ultima orgogliosa scelta di libertà.
S:F
Splendido racconto in cui ho trovato ispirazione per la canzone L'ULTIMA STREGA.Grazie Infinite!
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