giovedì 15 aprile 2010

Nella gelida notte tra il 14 ed il 15 aprile del 1912 il Titanic,orgoglio e vanto della Marina inglese ,si incaglia in un enorme iceberg.
La tragedia dell'affondamento si intreccia con storie e leggende.

LEGGENDE e VOCI

Dopo la tremenda sciagura del Titanic vi fu la nascita di numerose leggende e voci alimentate dai racconti strazianti a in disaccordo dei superstiti: qui ne troverete alcune.

Si diceva che Joughin, il panettiere di bordo, si fosse arrampicato fino al cassero di poppa riuscendo a mantenersi aggrappato alla ringhiera mentre il troncone di poppa si innalzava verticalmente per poi sprofondare negli abissi, e nel momento in cui venne recuperato pare avesse i capelli ancora asciutti.

Walter Lord, racconta che dopo la pubblicazione del suo libro "A Night To Remember" ricevette numerose lettere provenienti dall'Irlanda che spiegavano perchè il Titanic affondò. Sembra che il numero assegnato allo scafo nei cantieri di Belfast avesse un significato recondito. Se si traccia il numero 390904 a mano, con il 4 dalle linee spigolose ed esagerate, si aggiunge uno spazio dopo il secondo "9" e si legge il numero riflesso in uno specchio, ne emerge la scritta "no pope" cioè "no papa".


 



Questo sarebbe stato fatto dai protestanti dell'Ulster irlandese e avrebbe dovuto scatenare il castigo divino. Ma in contrapposizione di queste dichiarazione c'è il fatto che sul Titanic ci furono moltissimi metalmeccanici di Belfast che ovviamente perirono. Una leggendaria reliquia scampata al disastro fu il violino di un membro dell'orchestra, che suonava per tranquillizzare i passeggeri, che girò anni ed anni per le case d'asta ma la sua provenienza rimase dubbia dato che nessun orchestrale scampò al naufragio.

Un punto su cui i superstiti furono nettamente in contrasto per anni fu la fine del Titanic. Secondo alcuni la nave si sarebbe spezzata in due mentre altri affermano di no. Il diciassettenne Jack Thayer asseriva che la nave si era spezzata in due tronconi ma molti illustri scrittori e studiosi, sapendo che il giovane era finito sott'acqua proprio nei momenti cruciali dell'inabissamento del transatlantico affermavano che si era confuso con la caduta di uno dei fumaioli. Per molti anni si pensò che il giovane avesse una grande confusione in testa. Solo nel 1985 con il ritrovamento del relitto diviso in due tronconi lontani più 500m ci si adeguò senza più problemi a ciò che il giovane Thayer aveva visto con i propri occhi.

La fine delle scialuppe di salvataggio resta un mistero minore. Le scialuppe furono radunate dal Carpathia e rimorchiate fino a New York dove rimasero alcuni giorni ormeggiate sul molo della White Star Line ma poi se ne persero le tracce. Molto probabilmente la compagnia navale ne fece cancellare il nome e le impiegò su altre navi, visto che da quel giorno ci fu una richiesta molto superiore delle scialuppe. L'unica scialuppa non ricondotta a terra fu la pieghevole "A". La zattera, dopo che i naufraghi si furono trasferiti su un imbarcazione più solida, fu abbandonata e ritrovata un mese più tardi: conteneva tre cadaveri e un vasto assortimento di gioielli ed effetti personali sparsi sul fondo.

Nel 1898, 14 anni prima della tragedia del Titanic, lo scrittore americano Morgan Robertson scrisse un libro intitolato "The Wreck On The Titan". Il libro racconta la storia di una grandissima nave passeggeri lunga più di 250m estremamente lussuosa, chiamata Titan e definita "inaffondabile". Durante il suo viaggio inaugurale, partenza in Inghilterra arrivo a New York, ospitava passeggeri importanti, famosi e estremamente ricchi. Arrivati a nord dell'oceano Atlantico urta un iceberg che la ferisce mortalmente in una fredda notte d'aprile. Morirono circa 2000 persone perchè le scialuppe di salvataggio non erano sufficienti a mettere in salvo tutti i passeggeri.

Alcuni dicono che si tratta di coincidenza in quanto due anni prima dell'uscita di questo libro la White Star Line aveva annunciato l'imminente costruzione di tre piroscafi grandiosi e ne aveva dato anche le misure approssimative. Inoltre il problema della poche scialuppe a bordo delle navi era un problema già sentito.

Comunque lascio trarre a voi le giuste conclusione insistendo nel dire che nella storia del Titanic c'è qualcosa di MAGICO.

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