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sabato 22 maggio 2010




Le reliquie di santa Giulia

I resti mortali di santa Giulia furono originariamente conservati e venerati a Nonza, luogo del martirio, come è ragionevole supporre.
Furono traslati poi, forse in epoca medievale, nel monastero benedettino dell'isola di Gorgona.
È possibile che le sante spoglie fossero già state portate a Lucca dai duchi longobardi, sbarcando in territorio livornese, quando Desiderio decise di trasferire le reliquie al monastero da lui voluto in Brescia. Questa ipotesi trova conferma nella presenza delle tombe longobarde che testimoniano le origini dell'antica chiesa di santa Giulia in Lucca.
Fu comunque nell'anno 763 che le reliquie giunsero a Brescia, nel monastero benedettino femminile fatto edificare, a partire dal 753, dal re longobardo Desiderio e dalla moglie Ansa. Il monastero era originariamente intitolato a San Michele Arcangelo ed a San Pietro apostolo. Si aggiunse poi la dedicazione a San Salvatore. In seguito alla ricostruzione e ristrutturazione effettuata verso la fine del X secolo, si aggiunse la dedicazione a santa Giulia, denominazione che prevalse con il trascorrere dei secoli.



Le reliquie di santa Giulia cambiarono ancora collocazione con la costruzione della chiesa di santa Giulia, edificata nel 1599 sopra l'antica chiesa di san Salvatore. Qui i santi resti furono custoditi fino verso la fine del Settecento.
Con il decreto della Repubblica Cisalpina del 30 maggio 1797 il monastero di Santa Giulia venne soppresso. In quell'anno le reliquie di Santa Giulia vennero perciò portate nella chiesa di San Pietro in Oliveto, sulle pendici del castello che domina Brescia. Qui rimasero fino al 1849, per essere quindi trasferite nella chiesa del Santo Corpo di Cristo, nota come San Cristo, adiacente al Seminario vescovile.
Nel 1957 le sante reliquie furono ancora spostate per essere portate nel nuovo Seminario di Santa Maria Immacolata, dove rimasero fino al 24 maggio 1969, giorno in cui furono traslate nella chiesa parrocchiale del villaggio Prealpino, dedicata appunto al nome di Santa Giulia.

Importanti reliquie si conservano ancora a Nonza, in un reliquiario di bronzo dorato contenente un pezzo del cranio e due vertebre. Qui sono custoditi anche resti dei capelli della santa.

Nella chiesa di santa Giulia di Livorno sono venerate altre insigni reliquie, conservate in un reliquiario d'argento. Con il trascorrere del tempo se ne sono aggiunsero progressivamente, come i resti ossei di un dito della santa, donato nel 1624 da Cosimo III; poi ancora quelle donate dalla granduchessa Cristina vedova di Ferdinando I, avute da Monsignor Marino Giorgi, vescovo di Brescia. Altre ancora furono portate da Monsignor Pietro Tausch nel 1889.

Con il trascorrere dei secoli ed il diffondersi della venerazione di santa Giulia, i desideri e le richieste dei monasteri, delle chiese, di singoli alti prelati ed altre eminenti personalità, hanno condotto a trarre dalle sante spoglie un quantitativo non trascurabile di reliquie di varia importanza.
Molte chiese bresciane che anticamente dipendevano dal monastero di santa Giulia possiedono infatti consistenti reliquie. Molti altri minuscoli frammenti, furono impiegati nei piccoli reliquiari che i diversi vescovi bresciani vollero donare a fedeli e comunità religiose.

Ancora fino a tutto il periodo in cui don Nicola Pietragiovanna resse la parrocchia di santa Giulia del villaggio Prealpino di Brescia (dal 1959 al 1994) la teca che contiene le ossa della santa fu aperta per prelevarne frammenti.
Accadde così che il fervore della fede producesse iniziative non sempre controllate e documentabili.
Non poche reliquie disperse sul territorio non sono accompagnate da alcun documento di emissione e talvolta non risultano neppure identificate da alcuna indicazione nelle teche o sugli ostensori.

Qui sotto possiamo vedere la riproduzione di un piccolo reliquiario (diametro circa 3 cm.), regolarmente accompagnato dal suo certificato di emissione, di cui si riporta il testo completo in latino ed in italiano.
Le immagini di documentazione sono state gentilmente concesse dall'attuale proprietario: "san Giovanni Bambino" (san Giovanni Zitéllu, in lingua corsa), che nella fotografia qui accanto vediamo aggirarsi per le strade di Ajaccio (Corsica) nell'anno 1951
:-) ;-)







=== Originale in lingua latina ===

HIERONIMUS VERZIERI
DEI ET APOSTOLICAE SEDIS GRATIA
SANCTAE BRIXIENSIS ECCLESIAE EPISCOPUS
AC PONTIFICIO SOLIO ASSITENS

Universis et singulis praesentes Nostras Literas inspecturis fidem facimus et attestamur, quod Nos ad majorem Omnipotentis Dei gloria, et Sanctorum suorum venerationem, ex loci authenticis extraximus, recognovimus, atque collocavimus sacram particulam ex oss.(ibus) Sancta Julia Virginis et Martyris in theca ex aurichalco dealbato ovalis forma, unico in parte anteriori christallo munita, quam bene clausam funicolo serico coloris rubri colligatam ac parvo sigillo Sanctae Nostrae Brixiensis Ecclesiae munitam dono dedimus et concessimus
// //
cum facultate apud se retinendi, aliis donandi, et in qualibet Ecclesia, Oratorio aut capella, publicae fidelium venerationi exponendi. In quarum fidem has Literas Testimoniales Manu Nostra subscriptas, Nostraeque Ecclesiae sigillo firmatas, per infrascriptum Cancellarium Nostrum expediri mandavimus.

Pal.(atium) Nostr.(um) die 2 mensis Octobris anni 1858

[indicazione illeggibile]

Maccarinelli Giuseppe Cancelliere



=== Traduzione in italiano ===

GERONIMO VERZERI
PER GRAZIA DELLA SEDE APOSTOLICA E DI DIO
VESCOVO DELLA SANTA CHIESA BRESCIANA
ED ASSISTENTE AL SOGLIO PONTIFICIO

A tutti e ai singoli che leggeranno le presenti Nostre Lettere dichiariamo ed attestiamo, che Noi per la maggior gloria di Dio Onnipotente, e per la venerazione dei suoi Santi, dalla collocazione autentica abbiamo estratto, riconosciuto, e collocato una particella sacra tratta dalle ossa della Santa Julia Vergine e Martire in una custodia di ottone lucidato di forma ovale, munita di unico cristallo nella parte anteriore, che è stata chiusa bene da una cordicella di seta di colore rosso collegata e munita di un piccolo sigillo della Nostra Santa Chiesa Bresciana assegnammo in dono e concedemmo
// //
con la facoltà di tenere presso di sé, donare ad altri, ed esporre alla pubblica venerazione dei fedeli in qualsiasi Chiesa, Oratorio o cappella. Queste Lettere Testimoniali sottoscritte per Mano Nostra, firmate anche con il sigillo della Nostra Chiesa, incaricammo di concludere in fede con la sottoscrizione del Nostro Cancelliere.

Presso Il Nostro Palazzo il giorno 2 del mese di Ottobre nell'anno 1858

[indicazione illeggibile]

Maccarinelli Giuseppe Cancelliere



=== mon mauvais Français ===

GERONIMO VERZERI
POUR GRÂCE DE DIEU ET DU SIÈGE APOSTOLIQUE
ÉVÊQUE DE L'EGLISE DE BRESCIA
ET ASSISTANT À LA CHAIRE PONTIFICAL

À tous et aux individus qui liront les présents Nos Lettres, nous déclarons et attestons que, pour la majeure gloire de Dieu Tout-puissant, et pour la vénération de ses Saints, Nous avons extrait de l'emplacement authentique, reconnu, et placé une particule sacrée traite des os de Sainte Julia Vierge et Martyre dans une étui de laiton poli de forme ovale, munie d'unique cristal dans la partie antérieure, qui a été bien fermée avec une petite corde de soie de couleur rouge reliée et munie d'un petit scelle de Notre Sainte Eglise de Brescia assignâmes en don et concédâmes
// //
avec la faculté de retenir chez lui, offrir aux autres, et exposer à la publie vénération des fidèles dans n'importe quel Église, Oratoire ou chapelle. Ces Lettres Testimoniales souscrites pour Main Nôtre, signées même avec scelles de Notre Église, Nous avons chargé de conclure en foi avec la souscription du Notre Chancelier.

Prés le Notre Palais le jour 2 du mois d'Octobre dans l'an 1858

[ indication illeggibile ]

Maccarinelli Giuseppe Chancelier

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