IL BATTESIMO NELL'ETA' MEDIOEVALE
Per parlare del rito battesimale nel medioevo ,occorre fare due brevi premesse storiche che spieghino le modificazioni sostanziali e formali che il fenomeno subì in questo periodo.
La prima premessa è di carattere storico-culturale ,la seconda di tipo filosofico teologico.
In tutta la prima fascia di espansione della religione cattolica ,l'atto del battesimo era effettuato in età adulta ed in piena consapevolezza di scelta.
Esistono addirittura casi nei quali il battesimo fu effettuato sul letto di morte del fedele.
La condizione socio-economica e sanitaria del medioevo provocò però un grosso fenomeno:un enorme mortalità dei bambini ,o subito dopo il parto,o nel primo anno di vita:si parla di percentuali oggi impensabili,addirittura in certe fasce di popolazione uno su due bambini nati non raggiungeva il primo anno di vita.
D'altro canto dall'anno mille al XII secolo la chiesa romana struttura una vera e propria geografia dell'al di là,del tutto arbitraria rispetto ai testi biblici e del nuovo testamento.
Nel XI secolo la territorialità dell'oltre tomba è completamente strutturata:Paradiso ,per coloro che si sono salvati al cospetto di Dio e sono nella sua grazia;Purgatorio,recentissima acquisizione della teologia,luogo di transizione e di espiazione di peccati non mortali;il Limbo dei Patriarchi,cioè di tutti i puri di spirito nati prima di Cristo;il Limbo dei bambini che raccoglie tutti i bimbi non battezzati;
l'Inferno,dannazione eterna ed eterna lontananza da Dio.
Su altro piano Agostino,teologo e filosofo,aveva teorizzato un concetto che stravolge il concetto di peccato e si connota con un nome tutt'oggi conosciuto e assunto come dogma:il peccato originale.
Il peccato originale,affatto trattato nel vecchio e nuovo testamento,viene ad essere una sorta di peccato "genetico"che ogni uomo all'atto della nascita "eredita"dalla generazione precedente ed in senso ontologico viene fatto risalire al peccato originale di Adamo.
Un'invenzione assai ben congeniata ,anche se a parlarne in termini di logica e di studio dei testi sacri ,appare leggermente forzata e sovra strutturata.
Ma quando si parla di peccato con la chiesa cattolica il successo è assicurato e se si parla di controllo della chiesa sul peccato è addirittura un percorso facilitato che arriva al dogma.
Così fu per il peccato originale.
Ora assommando queste tre variabili:mortalità infantile,creazione di Limbo e Purgatorio,invenzione del peccato originale(che è chiaramente mortale,cioè gravissimo)occorreva mettere in salvo più anime possibile ed in epoche precocissime di vita.
Di conseguenza ,essendo il battesimo un rito che riconcilia con Dio ,rimuove peccati e ci salva per la vita eterna,non c'era altra soluzione che decidere di rendere obbligatorio il battesimo per tutti i nati.
La "campagna stampa pubblicitaria"(oggi si chiamerebbe così)fu eccezionale e ,d'altra parte la chiesa è sempre stata maestra in questo:in pochissimo tempo il nuovo ordinamento rituale raggiunse e si impose nei grandi castelli e nelle sperdute campagne.
E' chiaro che in una società in cui la vita di un neonato non era controllabile dal punto di vista sanitario e la morte era frequente quanto la nascita,l'unica scelta che rimaneva ai genitori era quella di gestire almeno l'anima del bambino e garantirgli la salvezza nell'al di là.
In tutto il Medioevo il battesimo ha una liturgia ben precisa che esplicita il controllo della chiesa su questo rito.
Se in una prima fase del cristianesimo il battesimo degli adulti consisteva nella semplice immersione nell'acqua di un fiume o di un torrente nell'alto Medioevo l'unico luogo in cui si poteva battezzare era il battistero,un luogo,come dice il nome strutturato come edificio vicino ad una chiesa e dotato di una "fonte battesimale".Tutto il rito era gestito da sacerdoti e vescovi.
Riguardando bambini neonati ,tutta la parte rituale che comprendeva l'accettazione e la consapevolezza dell'atto dovette essere affidata a due adulti di riferimento e fu creata la figura dei padrini e delle madrine che"sceglievano in consapevolezza la salvezza dell'anima del neonato".
I padrini,cioè i tutori della volontà del neonato,si trovavano nella vera e propria posizione di catecumeni e ,con grande serietà ed impegno,si sottomettevano ad una serie di rituali preparatori.
Inanzi tutto c'era una serie di lezioni preparatorie di istruzione religiosa ed essendo in alcune circostanze quella di catecumeno una vera e propria professione,talvolta la scuola durava anche tre anni.
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La notte del Sabato Santo il Vescovo bagnava loro orecchi e naso di saliva per aprirli ad un contatto diretto con Dio ,poiché il Cristo aveva aperto orecchi ed occhi a ciechi e sordi.
Dopo di questo veniva unto d'olio,come un lottatore,a simboleggiare la guerra contro il peccato,quindi rivolto verso oriente,terra che si riteneva contenesse il messaggio di speranza e salvezza,recitava il"Credo".
Si immergeva quindi tre volte nell'acqua battesimale.
Compiuti questi atti ,vestiva di bianco ed era pronto ad entrare nella comunità cristiana a tutto titolo ed ad essere a sua volta padrino di qualche bambino.
Il battesimo del neonato veniva seguito da una cerimonia di purificazione della madre che segnava ,dopo alcune settimane dal parto,il suo rientro nella vita sociale.
Naturalmente per il popolo la cerimonia era più semplice ed ai padrini non era richiesta una preparazione meticolosa,anche perché il duro lavoro delle campagne non lo avrebbe consentito.
Entrambi i rituali,per ricchi e nobili o per contadini e povera gente,aveva proporzionalmente un costo elevato,anche se i preti dei contadi accettavano di buon grado compensi in natura.
Uno dei più alti di cui si ha traccia è un intero maiale,compreso di interiora,che fu compenso ad un prete delle terre dei Tusci nell'attuale Romagna.
Susanna Franceschi riproduzione vietata
MAI SENTITO NOMINARE CHE LA ROMAGNA FOSSE TERRA DEI TUSCI. PROBABILMENTE è LA TOSCANA.LA TUSCIA, INOLTRE, E' NELL'ALTO LAZIO
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