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lunedì 9 agosto 2010


San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti


Certamente oggi la fama di San Lorenzo di Roma, la cui festa liturgica cade il 10 agosto, è legata al fenomeno conosciuto come "la notte delle stelle cadenti" intorno al quale sono sorte numerose credenze popolari che attirano anche i giovani di oggi. Praticamente non si tratta di stelle, ma di polveri spaziali, esito di frammenti di roccia o di ghiaccio rimasti sospesi nello spazio dopo l'ultimo passaggio della cometa Swift Tutle, che ha incrociato la Terra nel 1862, che si incendiano e che cadono sulla Terra senza arrecare alcun danno alle cose e alle persone. Anche dai giovani la notte di San Lorenzo è attesa come momento di evasione aspettando lungo la spiaggia, di notte, condizioni del tempo permettendo, la visione di un frammento di stella cadente al quale confidare il segreto del proprio cuore con la speranza che, come vuole la tradizione, il desiderio si possa concretizzare. Attenti, però, ci sono espliciti divieti per l'accensione dei falò sulla spiaggia. Dunque, la notte del 10 agosto, niente spavento se qualcuno, alzando gli occhi al cielo, vedrà una stella filante che si accende improvvisamente, sfrecciando nel cielo, cambiando, forse, anche colore e spargendo scintille, come è dato vedere in queste sere d'agosto nei nostri paesi a conclusione delle feste patronali quando il cielo si accende con i meravigliosi bagliori dei fuochi d'artificio. Si tratta, indubbiamente, di uno degli appuntamenti più spettacolari e romantici del cielo stellato e per il quale madre natura non ha previsto alcun biglietto da pagare per assistervi. Le meteore visibili nelle notti del 10 agosto, ma anche dieci giorni prima, e in quelle seguenti, anche fino al 20, sono state definite in diversi modi; c'è chi le chiama "stelle cadenti dei desideri, chi "lacrime di San Lorenzo". Per gli astronomi sono, invece, rigorosamente le Perseidi, cioè le meteore che sembrano provenire dalla costellazione di Perseo. Anche quest'anno le Perseidi si potranno vedere con la massima frequenza di apparizioni nelle due notti tra l'11 e il 12 e tra il 12 e il 13 e, in forma più ridotta, fino alla fine d'agosto. Grazie al fenomeno vedremo viaggiare ciascuno dei frammenti celesti ad una velocità di 60 chilometri al secondo. L'orario più opportuno per osservare il fenomeno è tra le 21.30 e le 00.30, ma il momento più bello sarà all'una di notte. Le meteore d'agosto non sono le stelle che cadono e neppure le lacrime di San Lorenzo che, come immaginava il poeta Giovanni Pascoli, piange per le malvagità del mondo. Si tratta, invece, di piccoli detriti che possono variare dalla dimensione di un granello di sabbia a quella di un sassolino e che una cometa, scoperta nell'800, si lascia dietro lungo la sua orbita attorno al Sole. Sciami di meteoriti sono visibili sulla Terra dal 9 al 14 agosto, dal 13 al 15 novembre, dal 23 al 28 novembre dal 12 al 14 dicembre. Il fenomeno delle stelle cadenti è registrato nelle più antiche cronache ed è associato alle più strane leggende. Abbiamo già detto che la tradizione popolare, a chi vedendo il fenomeno esprime in quel momento un desiderio, promette che questo si avveri. Ma nell'antichità le apparizioni di meteore e di altri fenomeni legati agli astri erano considerate segni infausti. Così, per gli antichi orientali, per i greci e i romani le stelle cadenti erano lacrime di divinità che piangevano a causa dei disastri già avvenuti o annunciati. Secondo i cinesi dovevano preoccuparsi i governanti del fenomeno delle stelle cadenti. Anche la tradizione cristiana ha ereditato il concetto della pioggia di stelle cadenti come pianto celeste. Secondo la leggenda il diacono San Lorenzo fu bruciato vivo su una graticola di ferro dai romani il 10 agosto del 258 dopo Cristo. Da allora, ogni anno, le sue lacrime infuocate continuano a diffondersi nel cielo come scintille. Il Pascoli nella poesia "X Agosto" ha consolidato questa credenza popolare associandola all'uccisione del padre Ruggero, avvenuta il 10 agosto 1867. La tradizione popolare cristiana, però, ha voluto anche introdurre un elemento positivo. Così, oggi, quanti ammirano quelle scintille e ricordano il sacrificio di San Lorenzo, possono chiedere una grazia ed esprimere un desiderio. Insomma, la pioggia delle stelle cadenti diventa occasione di festa e di speranza. San Lorenzo è il patrono principale di Grosseto. Il suo culto si è diffuso anche in Germania e in Spagna era considerato un santo nazionale. Filippo II, nel costruire il grande Escorial, volle riprodurre nel palazzo la pianta della graticola sulla quale si sacrificò San Lorenzo. Anche la Certosa campana di Padula ripete nella pianta la leggendaria graticola di San Lorenzo. San Lorenzo viene invocato contro gli incendi e si crede che il giorno della sua festa sia il più caldo dell'anno. Ce lo potranno confermare, come ci hanno insegnato gli esperti uomini antichi della campagna, i bravi grilli che non faranno mancare il loro "cri-cri"; e sarà possibile sapere, appunto, sulla base del numero dei loro "cri-cri" che ascolteremo per un minuto nella magica notte di San Lorenzo, moltiplicato per un numero fisso, se veramente avremo raggiunto l'apice del caldo dell'anno. Comunque, staremo a vedere! Inoltre gli studiosi del settore hanno previsto che l'anno in cui la pioggia di stelle cadenti sarà molto copiosa sarà il 2126. Chi vivrà, vedrà.

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