La domanda che,probabilmente si fecero semplici questurini romani,ce la facciamo anche noi,a distanza di decenni e di avvenimenti storici che hanno modificato il percorso della cultura dei paesi occidentali.
Violet era one honerable,e3 non è poco per i8l mondo anglosassone.Era una signora ,se non della nobiltà,dell'ottima società britannica.Questo significa honorable,ma di più.Violet era in effetti anche imparentata con le più antiche famiglie di discendenza nobiliare inglese.Molto si è parlato della sua nazionalità irlandese,cercando di giustificare,attraverso archetipo che caratterizza gli irlandesi,il suo proposito rivoluzionario di assassinare il dittatore Mussolini.La Gibson non era irlandese,era un anglo-irlandese,quella tipologia di casta politico economica che fa ancora raccapricciare gli autoctoni :in poche e più semplici parle era la figlia di un Lord protettore che equivarrebbe ad un governatore di territori occupati.Questo era in effetti Lord Gibson,un uomo della corona inglese ,pagato e comandato dalla corona per conservare ordine nel territorio dell'Eiere.Violet è quindi una signorina della buona società londinese:cio' che di più discrepante e lontano si può riscontrare rispetto alla figura di un tirannicida.
E' la sesta dei sette figli di Lord Ashbourne e di sua moglie che vivevano in grande ricchezza tra Dublino e Londra.Violet è una bambina e poi un'adolescente ,bellissima ,ma caratterizzata da que temperamento splenn(melanconico bipolare)che caratterizza i personaggi del romanticismo –gotico inglese.Sembra
uscita da un romanzo di Mary Shelley,sia come temperamento sia per l'aspetto fisico:le foto giovanili ce la mostrano alta,senella,il viso bellissimo soffuso di malinconia.
Ha però,per lo meno a detta delle testimonianze di parenti raccolte subito dopo l'attentato,un carattere difficile,ombroso,soggetto a improvvisi cambi umorali.
Tutte queste dichiarazioni ,riportate dal Times dei giorni immediatamente successivi al 7 aprile,appaiono in realtà funzionali alla diagnosi di alienazione mentale necessaria all'internamento nel manicomio di Notthingham,di cui parleremo tra poco.
Vive la vita delle Honorable misses:pianoforte,ricamo,lezioni di danza e portamento.
Due le notizie rilevanti per uno storico curioso:dopo vari amoretti più o meno consumati,si innamora,contrastata dalla famiglia di un giovane artista:ha già 33 anni.
Ma nel 1909 il bohemiè muore e Violet appare devastata ed inconsolabile(anche questo momento,per altro comprensibile di depressone,verrà usato come prova della sua innata follia.
Subito dopo abbraccia la fede cattolica suscitando l'ostilità aperta della famiglia.Quest'ultimo evento conferma cio' che ho asserito prima.che la _Gibson non era affatto irlandese,ma inglese al 100%:gli irlandesi infatti sono tutti di religione e fede cattolica e nessuna famiglia irlandese(anche se protestante per opportunità politica)avrebbe fatto opposizione ad una conversione.
Mi sono soffermata su questi due particolari,in apparenza irrilevanti,perché saranno determinanti nella dianosi di alienazione mentale.
In realtà,da quel momento in poi la vita della bella Violet è un susseguirsi di disgrazie:ha un cancro al seno e le viene asportata una mammella.
Ha una peritonite acuta e subisce d'urgenza un intervento maldestro di appendicectomia.
Muoiono l'amato fratello e la cognata.
Infine muore improvvisamente anche un altro fratello:forse il più amato da Violet.
Questa volta la giovane donna è veramente inconsolabile.
Pochi giorni dopo questo nuovo lutto ,Violet viene trovata a vagare in camicia da notte per le strade di Londra.Assale e ferisce con un coltellino la governante che tenta di ricondurla a casa.
La crisi emotiva è evidente.
Sempre da testimonianze riportate dal Times dell'8 e 9 Aprile ,dice ad un amico che la va a trovare:"Sono pronta a fare qualcosa di grande per Dio e la sua Chiesa"
E' ricoverata a Virginia Water,un sanatorio mentale per ricchi borghesi e nobili.
La duchessa di Kent(sua zia per parte materna)che la va a trovare nota la Sacra Bibbia aperta sul sacrificio di Isacco da parte di Abramo(articolo del Times dell'8 aprile).
Lasciano assai sconcertati,specie gli storici curiosi,tutte queste interviste prontamente rilasciate al Times,ancor prima che dall'Italia giungesse voce di una decisione in merito alla sorte della donna.
Tutte le previsioni logiche potevano infatti solo lasciar presupporre ad una condanna a morte o al carcere a vita in Itali per l'attentatrice.E' invece significativo cme,in nessuno degli articoli del Times dei giorni immediatamente successivi,sia minimamente presa in esame l'ipotesi,come non è pres in esame dalla famiglia,che appare da subito distaccata e impegnata più a dimostrare la follia di Violet che al tentativo di ottenere per lei la grazia.
Altrettanto emblematico è che nessuno della famiglia parte da Londra per andare ad accertarsi delle condizioni della donna.
Per un Lord protettore o per un pari ,o tanto più per un Kent ,non sarebbe stato difficile un visto diplomatico.
Torniamo un attimo a Violet ed al suo percorso psicologico:è attratta dalle vicende italiane e segue con particolare attenzione le vicende cruente degli oppositori al regime.
Appare sconvolta nel giugno del 1924 dalla vicenda Matteotti.Devo chiarire che in merito non ci sono dichiarazioni dirette della Gibson ,ma solo impressioni riportate da amici e parenti.
Con l'Aprile del'24 e l'omocidio Matteotti siamo vicini oramai all'epilogo dell'affaire Gibson.
Cosa strana per una donna dichiarata pazza da amici e parenti,parte da Londra senza alcun ostacolo ed alcun controllo alla volta di Roma.
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