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martedì 8 febbraio 2011


Si stima che nel mondo vi siano da un minimo di 15 ad un massimo di 30 milioni tra Rom,
Sinti, Kalé, Romanichals ed altri, di cui 5-10 milioni in Europa, con una forte
concentrazione nell'Europa centrale, nei Balcani ed in Spagna.
Si ritiene che in Italia vivano da 80.000 a 110.000 Rom e Sinti.
Si tratta di cifre indicative poiché nella maggior parte dei paesi in cui è presente la
popolazione romaní non è censita e non vi sono criteri unanimemente condivisi da parte di
chi, a vario titolo, si occupa di quantificarne la presenza.
Quale sia il futuro della popolazione romaní all'alba del XXI secolo è difficile dirlo, come
peraltro appare difficile immaginare il futuro di noi tutti. Una cosa è certa: Rom, Sinti, Kalé
e Romanichals rappresentano una sfida pacifica al mondo occidentale consumista ed
individualista. La loro sopravvivenza è possibile solo nella misura in cui la società saprà
rispettare tutte le diverse espressioni culturali di cui essa si compone e nella quale cui
ciascuno opererà per costruire ponti anziché erigere muri divisori.
1.2 Classificazione etnografica della popolazione romaní nel mondo
La diffusione della popolazione romaní in aree diverse del continente europeo ha
comportato una diversificazione tra i gruppi che si fonda principalmente su una ripartizione
costituita da Rom, Sinti, Kalé e Romanichals. Ciascuno di questi gruppi contiene al
proprio interno ulteriori suddivisioni.
Dopo la diaspora balcanica la presenza dei Sinti (che in Francia sono chiamati Manouches)
è rimasta prevalentemente confinata entro i territori dell'Europa Occidentale. Solo pochi di
essi si sono successivamente ridiretti verso est mentre i Kalé si sono stanziati in una vasta
regione compresa tra la Francia del Sud ed il Portogallo.
I Rom, a differenza dei Sinti e dei Kalé, dopo una lunga e spesso forzata permanenza
nell'Europa orientale hanno dato vita a nuove consistenti migrazioni verso l'occidente che,
come vedremo più avanti, perdurano fino ai nostri giorni.

È comunque opportuno quantomeno accennare a quello che unanimemente viene
considerato come schema di classificazione ufficiale della popolazione romaní in Europa,
quantunque tale classificazione sia imperfetta e certamente non esaustiva della varietà etnica
di cui il mondo romanó si compone.
Presso i Rom "Vlaχ" (ossia originari della Valacchia) la ripartizione in sottogruppi avviene
in base ad una identificazione di tipo ergonimico (denominazione che trae origine dal
lavoro tradizionalmente svolto).
A questa segue la nátsija (nazionalità) e la vítsa (stirpe, prende il nome dal capostipite).
Ad esempio: Gruppo: Rom; sottogruppo: kalderáš (calderaio = riparatore di pentole ed
altri recipienti di metallo); nátsija: vúngrika (ungherese); vítsa: Jonéšti (discendente di
Jono).
Gli ergonimi principali sono:
- kalderáša, calderai, fabbricanti e riparatori di pentole e di oggetti di metallo (prob. dal
rumeno căldare = secchio)
- lovára, allevatori e commercianti di cavalli (dall'ungherese ló = cavallo)
- čurára, affilatori di coltelli (dal romaní čurín = coltello).
Le nátsjie si distinguono in:
Serbiája (Serbi), Rusúrja (Russi), Moldovája (Moldavi), Vúngrika (Ungheresi), Grekúrja
(Greci), ecc.
Tra le vítse troviamo, ad esempio, i Minéšti (discendenti di Mino), i Papinéšti (discendenti
di Papino), gli Jonéšti e gli Jonikóni (discendenti di Jono), i Šandoréšti ed i Šandoróni
(discendenti di Šandor), i Kiriléšti (discendenti di Kirilo), ecc.
I Rom "balcanici" sono classificati in diversi sottogruppi ma non sono suddivisi in
nátsjie o in vítse. La denominazione di ciascun sottogruppo è determinata dalla
caratteristica principale con cui esso si identifica. Nel caso dei Xoraχané (da Xoraχái =
Turchia in lingua romaní) tale termine designa la provenienza e, per estensione, anche
l'appartenenza religiosa (musulmani). Analogamente i Serbijája (o Dasiχané) sono i Rom
serbi cristiani-ortodossi.
All'interno di questi due gruppi principali troviamo ulteriori ripartizioni, anch'esse fondate
su precisi elementi di identificazione.
Alcune tra le denominazioni più diffuse tra i Rom "balcanici" presenti in Italia e,
conseguentemente anche in Piemonte, sono:
Xoraχané:
- cergárja (pronuncia: tsergaria; dal serbo croato cerga = tenda. Quelli che abita(va)no
nelle tende);
- crna gora (pronuncia: tsrna gora; Montenegrini);
- šiftárja (pronuncia: sciftaria; Albanesi)
- kalopéri (letteralmente "piedi neri", nome attribuito ai Rom divenuti agricoltori al
servizio di proprietari terrieri ed ai loro discendenti);
Serbijája (o Dasiχané):
- khanjárja (dal romaní khanjí = gallina. Probabilmente usato da altri Rom in senso
dispregiativo nell'accezione di "ladri di galline") ed altri gruppi affini come arlíja, Rom
originari della Macedonia e della Bulgaria, mrznárja, buznjárja, ecc.
Alcuni tra i Rom provenienti dalla Romania sono detti Rudári o Ludári. Essi sono
musicisti per tradizione, non conoscono la lingua romaní e sono presumibilmente

assimilabili ai Rom Boyáša (muscisti ed ammaestratori di orsi) diffusi nell'Europa Centrale
ed in Sud America.
Fra i Sinti ed i Kalé i sottogruppi sono generalmente designati secondo un concetto di
natura toponimica (riferito ai luoghi di insediamento storico), ad esempio: Sinti
piemontesi, Sinti Lombardi, Sinti Gáčkane (tedeschi), Sinti Estraxárja (austriaci),
ecc. (ed analogamente Kalé (Gitani) Andalusi, Catalani, ecc.).
A differenza dei Rom "Vlaχ" essi pure, come i Rom "balcanici", non conoscono ulteriori
ripartizioni di nátsija e di vítsa. Si potrebbe però affermare che il sottogruppo, tra i Sinti ed i
Kalé, in realtà corrisponde alla nátsija dei Rom.
Anche i Rom italiani di antico insediamento, giunti dalla regione balcanica attraverso
l'Adriatico adottano una classificazione su base toponimica. Es. Rom Abruzzesi, Rom
Calabresi, Rom Cilentani, ecc. Essi vivono prevalentemente nell'Italia Centro
Meridionale e non si ha notizia di loro insediamenti o transiti in Piemonte a livello di
gruppo etnico (mentre è quasi certa la presenza di alcuni di essi mescolata a quella di
immigrati meridionali ormai storicamente insediati nella nostra regione).
Infine, a completamento del quadro generale, sebbene non presenti in Piemonte, bensì
nelle regioni del nord est ed in Lombardia, va citata l'esistenza degli Hrvátska Róma (Rom
croati) degli Slovénska Róma (Rom sloveni) e dei Rom Istriani.

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