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martedì 6 aprile 2010


LA MORTE IMPROVVISA DEL NEONATO NELL'ETA' MEDIOEVALE.


 

La morte improvvisa dei neonati è un evento drammatico conosciuto sin dall'antichità.

In tutto quel lungo percorso della storia dell'uomo in cui scienza e medicina non riuscivano a fornire ipotesi di risposta a questo lutto,le varie culture cercarono di dare risposte che placassero l'ansia davanti ad un fenomeno incomprensibile ed improvviso.

Chiaramente queste risposte si orientarono sulla possibilità dell'intervento magico e soprannaturale.

Cerchiamo di capire,con la nostra struttura di uomini del XXI secolo ,come una morte improvvisa in culla dovesse essere ,ad esempio nel Medioevo,traumatica.

Vero è che,in questo periodo storico,la mortalità generale era alta e quella dei bambini altissima:si calcola che su 10 nati solo tre arrivassero al primo anno.

Ed allora perché proprio la morte in culla turbava e cercava risposte?Perchè erano tutti bambini sani e forti.

Le madri in un osservazione legata all'esperienza tramandata da generazione a generazione,sapevano già dal momento del parto quali bambini sarebbero sopravvissuti e quali no:bambini appena sotto peso,difficoltà respiratorie,problemi ad attaccarsi al seno,semplici ed oggi risolvibili coliche gassose ,erano tutti annunci di morte.

Ma poi c'erano bambini sani ,robusti ,che ben si attaccavano al seno e muovevano gli occhi alla ricerca delle loro figure significative:bambini destinati a vivere,bambini che,talvolta ,di notte ,senza un solo pianto e lamento,morivano.

Bambini che,nella morte ,sembravano addormentati .

Non esisteva spiegazione per questo se non in quel modo parallelo del magico che accompagnò per millenni il percorso dell'uomo.

Dal nord Europa sino alle zone mediterranee la spiegazione fu una:bambini rapiti,rapiti dalle fate o dalle streghe,bambini così belli e sani da attirare l'attenzione di queste creature fino a portarli via,a portare via la loro anima per farla rincarnare in un piccolo elfo(nord Europa)o in un gatto o merlo(sud Europa)o diventare essi stessi streghe ,stregoni e fate. .

Questo fenomeno attirò anche l'attenzione della Chiesa:è per questo e in questo periodo che i neonati cominciano ad essere battezzati praticamente pochi giorni dopo la nascita.

Si riteneva che il battesimo,come sacramento,potesse tenere lontane le creature magiche.

Ma altri rimedi più popolari furono escogitati da mamme,nonne e balie:come imbruttire il viso del piccolo coprendolo di cenere ,o appendere amuleti di tutti i tipi intorno alla culla.

Da quest'ultima usanza nascono i ,ancor oggi famosi ,sonaglini e scacciapensieri che tanto le mamme amano appendere alla culla.

O,ancora,specialmente nel sud e nell'Europa centrale ,fasciare strettissimo il neonato per far si che la sua anima non uscisse dal corpo e seguisse fate o streghe.

Altra usanza del sud dell'Italia era quella di strusciare con un capo d'aglio la bocca del bambino prima che si addormentasse:cosa questa ,pare ,odiosa alle streghe,ma altrettanto ai bambini che piangevano come ossessi e ,spesso stavano svegli tutta la notte e ,forse proprio per questo,vivevano.

Susanna Franceschi

Da Per Storie

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