Pagine

sabato 30 ottobre 2010


- IL FRATRICIDIO

Adamo fu creato all'età di trent'anni ed Eva ne dimostrava venti quando Dio la trasse dalla costola dell'uomo. Dunque Adamo aveva soltanto quindici anni di vita quando generò Caino e sua sorella Catafola (o Chalmana). Nel trentesimo anno di vita di Adamo, nacquero Abele e sua sorella Delbora.

Un giorno Caino e Abele offrirono due arieti al Signore. Ma Dio non gradì l'offerta di Caino, mentre accettò quella di Abele. Ed ecco, colto dalla gelosia e dalla superbia, Caino brandì una mascella di cammello e colpì suo fratello, così come si colpiscono le vittime dei sacrifici, uccidendolo. Il sangue di Abele macchiò le pietre della terra, che da allora cessarono di crescere. Dicono che sia stato Seth, scorgendo il sangue del peccato, a raccogliere l'osso di cammello, ma questo non è possibile perché fu solo molto tempo dopo la morte di Abele, nel cento e trentesimo anno di vita di Adamo, che venne alla luce Seth, da cui sarebbe discesa la posterità di Adamo.

Altri dicono che l'odio di Caino nei confronti di Abele fu dettato dalla gelosia, in quanto erano entrambi innamorati di Catafola. Ma Adamo, giudicando troppo stretta la parentela tra Caino e la sua gemella, aveva sostenuto la pretesa di Abele contro quella di Caino, provocando la reazione omicida di quest'ultimo. Altri dicono che Pendan figlio di Adamo fu in seguito lo sposo di Catafola, e ciò spinse Caino a un secondo fratricidio.

Dopo l'uccisione di Abele, sette piaghe comparvero sul corpo di Caino: due alle mani, due ai piedi, due sulle guance ed una in fronte. E fu proprio nella piaga in fronte che Caino, molto tempo dopo, sarebbe stato colpito dalla mela scagliata da Lamech, terminando così i suoi giorni sciagurati.

L'ariete che Abele aveva offerto al Signore avrebbe in seguito sostituito Isacco, figlio di Abramo, sull'altare del sacrificio. La stessa pelle sarebbe stata veduta in seguito, quando Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli.



7 - L'ETÀ DEI PATRIARCHI

causa dell'uccisione di Abele, Dio decise di mandare il Diluvio sulla terra per cancellare l'umanità, che viveva nel peccato. Unico a salvarsi fu Noè con la sua arca. Questa è la genealogia Noè: Noè figlio di Lamec, figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iared, figlio di Malaleel, figlio di Cainan, figlio di Enos figlio di Seth figlio di Adamo.

Erano tre i figli di Adamo che avevano avuto discendenza, come dice il poeta:

Tre figli di Adamo ebbero progenie:
Seth, Sile, Caino depravato e perverso:
le loro tre mogli, forza vittoriosa!,
Olla, Pip e Pithíp.
«Padre di tutti, Signore del cielo» [37] [ANTOLOGIA]

Ma soltanto la razza di Seth sopravvisse al diluvio mentre la razza di Caino venne spazzata via, così come la razza di Sile. Secondo gli annalisti ebrei, che hanno sommato gli anni delle generazioni dei patriarchi, tra la creazione di Adamo e il Diluvio trascorsero mille seicento e cinquantasei anni. Questo calcolo è confermato dai versi degli antichi poeti di Ériu:

La prima età del melodioso mondo
da Adamo al Diluvio,
cinquantasei anni, computo chiaro,
più seicento più mille
«La prima età del melodioso mondo» [ANTOLOGIA]

8 - IL DILUVIO


uando, invero, Dio vide che le genti della razza di Seth trasgredivano il suo comando, che non vi fossero rapporti o alleanze con le genti della razza del malvagio Caino, decise di mandare il Diluvio per spazzare via il genere umano. Soltanto Noè aveva continuato ad ubbidire al comando divino e aveva evitato di unirsi ai cainiti. Così Dio decise che Noè si sarebbe salvato con la sua famiglia e gli comandò di approntare un'arca affinché scampasse alla catastrofe.

L'arca era di legno, spalmata di bitume dentro e fuori. Trenta cubiti era la sua altezza, trecento cubiti misurava in lunghezza e la sua larghezza era di cinquanta cubiti. La porta si apriva sul lato orientale. Noè condusse nell'arca una coppia di tutti gli animali impuri e tre coppie (o sette) dei puri, in modo da poter disporre delle vittime per il sacrificio una volta che fossero usciti dall'Arca.

Noè aveva per moglie Coba, che era sua sorella. Aveva tre figli, Sem e Cam e Iafeth, i quali avevano sposato le loro tre sorelle Olla e Oliva e Olivana.



Un giusto che una gelida morte non schiacciò:
Noè, eroe senza debolezze,
una vicenda terrificante resa lieta dalla passione,
Sem, Cam e Iafeth.
Donne eccellenti senza i colori della malizia,
sopra il Diluvio senza soccombere,
Coba, vigorosa come un bianco cigno,
Olla, Oliva e Olivana.
Nove, sessanta e novecento
a Matusalemme, senza falsità:
cinquanta e novecento, non fu meschina,
la vita di Noè figlio di Lamech.
«Un giusto che una gelida morte non schiacciò» [ANTOLOGIA]

Seicento anni era l'età di Noè quando entrò nell'arca. Vi salì a bordo, con la sua famiglia, il diciassettesimo giorno della luna di maggio, di venerdì, e Dio chiuse la porta dietro di lui. Piovve ininterrottamente per quaranta giorni e l'acqua ricoprì la terra. Il Diluvio sommerse tutti gli uomini e le bestie, tranne gli otto che erano sull'arca e gli animali che vi avevano caricato. (Gli antiquari ricordano tuttavia che si salvarono anche Enoch, che era in paradiso a combattere contro l'Anticristo, e Fintan figlio di Bóchra, che si trovava rinchiuso nella sua grotta in Irlanda, in quanto Dio lo aveva prescelto perché riferisse agli uomini le storie dei tempi antichi.)

Dodici cubiti era il livello dell'acqua sulle più alte montagne e questo per un'evidente ragione: l'arca era immersa per dieci cubiti ed emergeva per venti: in questo modo le cime delle più alte montagne sarebbero rimaste ben due cubiti sotto la chiglia dell'arca, senza danneggiarla.

Dopo cento e cinquanta giorni le acque iniziarono a prosciugarsi. Per sette mesi e ventisette giorni l'arca fu sballottata da onda ad onda, finché infine si posò sui monti dell'Armenia. Le acque si ritirarono fino al decimo mese ed il primo giorno del decimo mese si iniziarono a vedere le cime dei monti. Alla fine di altri quarantasette giorni, Noè aprì la finestra dell'arca e mandò fuori il corvo; e quello non tornò più indietro. L'indomani lasciò andare la colomba, e quella tornò in quanto non aveva trovato un posto dove posarsi. Noè la mandò di nuovo fuori dopo sette giorni, e alla sera la colomba ritornò, recando nel becco un ramoscello d'olivo con le foglie. Dopo altri sette giorni Noè la mandò fuori di nuovo e la colomba non tornò più indietro.

Noè uscì dall'arca il ventisettesimo giorno della luna di Maggio, di martedì, nell'anno seicento ed uno della sua vita. E la prima cosa che fece una volta uscito dall'arca, fu innalzare un altare a Dio e tributargli un sacrificio. Come dice il poeta:

Di venerdì, salirono a bordo
dell'Arca ultimata, allestita.
Di martedì, uscirono fuori
dal vascello ben lavorato.

Nessun commento:

Posta un commento