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giovedì 17 febbraio 2011
Harem Ottomano
I sultani vissero in concubinato. Siccome L`Islam proibisce la schiavitù di un mussulmano, i mercanti di schiavi ne procuravano provenienti da Asia, Africa ed Europa.
Le giovani vennero prima mostrate alla Valide ed all`Eunuco capo, in seguito sottoposte ad un severo « controllo ».
Dopo aver dato loro un altro nome le Odalische (turco oda= camera) dovettero convertirsi all`Islam ed assolvere uno studio della nuova cultura.
Le più belle ed intelligenti furono destinate all`Harem, altre per servire le sorelle o figlie del Sultano, la capa tesoriera ecc…
L' harem non era solo un luogo di odalische che danzano in attesa del sultano come si vede nei dipinti.
C' erano biblioteche, moschee, stanze per studiare danza, musica, astronomia, cucito, lingue.
Per molte di loro l`essere rinchiuse fu la salvezza dalla povertà e dalla fame. Poterono uscire dall`Harem per frequentare i bagni (Hamam), per compere o passeggiate in compagia di Eunuchi.
Quando la favorita del Sultano partoriva, saliva al rango di Kadin (signora), oppure Kaseki Sultana.
La nascita di un figlio maschio dette loro la possibilità di diventare a loro volta Valide Sultana. Gli intrighi alla corte dell`Harem furono spietati.
In tempi passati il Sultano sceglieva come favorita o moglie donne dell`Asia minore, principesse Bizantine.
Con l`andar del tempo schiave.
Lo storico Hammer ha ragione quando scrive che - …il Sultano è praticamente figlio di schiava..-
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