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domenica 20 marzo 2011


POCAHONTAS

Pocahontas (Virginia, c. 1595 – Gravesend, 21 marzo 1617) fu una donna, indiana d'america che sposò un uomo inglese, John Rolfe, e a Londra, sul finire della sua vita, divenne una celebrità.
Era la figlia di Wahunsunacock (conosciuto anche come Powhatan), che governò su un'area che comprendeva praticamente tutte le tribù vicine alla regione Tidewater della Virginia (chiamata Tenakomakah a quel tempo). I suoi nomi formali erano Matoaka e Amonute; Pocahontas era un soprannome infantile che faceva riferimento alla sua natura vivace (nella lingua Powhatan significa "piccola svergognata", secondo William Strachey). Dopo aver ricevuto il battesimo, cambiò nome in Rebecca, ed in seguito al matrimonio, Rebecca Rolfe.

Il suo rapporto con John Smith
Pocahontas salva la vita a Smith in un'illustrazione del XIX secolo.Nell'aprile del 1607, quando i coloni Inglesi arrivarono in Virginia e cominciarono a costruire degli insediamenti, Pocahontas aveva tra i 10 ed i 12 anni,e suo padre era il leader della Confederazione Powhatan. Uno dei capi dei coloni, John Smith di Jamestown, raccontò di esser stato catturato da un gruppo di cacciatori Powhatan e portato a Werowocomoco, uno dei villaggi principali dell'Impero Powathan. Stando al suo resoconto, egli venne messo a morte di fronte ad una pietra, ma intervenne Pocahontas che gli si parò davanti:al momento dell'esecuzione, lei rischiò la sua stessa testa per salvare la mia; e non fece solo quello, ma persuase così tanto suo padre che fui condotto sano e salvo a Jamestown.Pocahontas si guadagnò così il rispetto delle altre persone e degli insediamenti inglesi.
La versione dell'episodio di John Smith è la sola fonte, e a partire dal 1860, crebbe lo scetticismo sulla sua veridicità. Una delle ragioni per dubitare del suo resoconto fu data dalla mancanza di riferimenti all'evento nei due libri sulla Virginia che Smith pubblicò ben prima di descrivere il suo salvataggio nel 1616 (quasi dieci anni dopo), in una lettera in cui supplicava la Regina Anna di trattare Pocahontas con dignità. Il ritardo con cui rese pubblico l'episodio fa crescere la probabilità che Smith potesse aver volutamente esagerato o inventato l'evento per migliorare l'immagine di Pocahontas; tuttavia J.A.O. Lemay, in un recente libro, mette in risalto il fatto che i primi scritti di Smith fossero principalmente a carattere etnico e geografico e non menzionavano affatto le sue esperienze personali: quindi non ci sarebbe stata nessuna ragione da parte di Smith di far conoscere l'episodio.
Alcuni esperti hanno suggerito che sebbene Smith avesse creduto di essere "salvato", di fatto fosse stato coinvolto in un rituale teso a simboleggiare la sua morte e la rinascita come membro della tribù.Tuttavia, in "Love and Hate in Jamestown", David A. Price fa notare quanto queste teorie siano solo delle congetture, data la scarsa conoscenza dei rituali Powhatan e la mancanza di prove di rituali simili in altre tribù Nordamericane.
Qualunque cosa sia accaduta davvero, quell'incontro diede inizio ad un'amichevole relazione tra la colonia di Smith e gli indiani, e Pocahontas visitò spesso l'insediamento. Durante un periodo di carestia della colonia, "subito, in quattro o cinque giorni, Pocahontas ed i suoi servitori gli portarono (a Smith, n.d.r.) così tante provviste che salvarono la vita dei molti che stavano morendo di fame".
Con la successiva espansione dei coloni, tuttavia, alcuni dei Nativi Americani temettero per le loro terre, ed i conflitti riapparvero.
Nel 1608, Pocahontas dovette salvare la vita di Smith una seconda volta. Smith e altri coloni furono invitati amichevolmente a Werowocomoco da Capo Powathan. Erano stati trattati gentilmente e avevano commerciato con gli Indiani, ma si attardarono e dovettero trattenersi per trascorrere la notte. Quella stessa notte, Pocahontas andò alla capanna di Smith per avvertirlo che suo padre aveva in mente di inviare degli uomini con del cibo i quali, deposte le armi per mangiare, li avrebbero uccisi. Riferì che le era anche stato intimato di non dir nulla e pregò quindi Smith di allontanarsi. Essendo stati avvertiti, gli Inglesi tennero le armi pronte persino durante il pasto, e non avvenne alcun attacco.
Nel 1609, una ferita dovuta ad un'esplosione di polvere da sparo costrinse Smith a rientrare in Inghilterra per curarsi. Gli Inglesi dissero ai nativi che Smith era morto, catturato da una nave pirata francese che aveva fatto naufragio sulle coste della Bretagna.Pocahontas lo credette morto fino a parecchi anni dopo, quandò arrivò in Inghilterra come moglie di John Rolfe.
Secondo William Strachey, Pocahontas sposò un guerriero Powhatan chiamato Kocoum prima del 1612; nient'altro si conosce su questo matrimonio.
Non ci sono evidenze in nessun documento storico riguardo al fatto che Smith e Pocahontas fossero amanti. Questa versione romantica della storia appare solo in versioni romanzate della loro relazione, come nel film Disney Pocahontas.
Nel marzo del 1613, Pocahontas risiedeva a Passapatanzy, un villaggio dei Patawomeck, una tribù che commerciava coi Powhatan. Smith scrive nella sua Generall Historie che era sotto la tutela del capo Patawec, Japazaws (o Japazeus), dal 1611 o 1612.
Due coloni Inglesi, che avevano stabilito rapporti commerciali coi Patawomec, scoprirono la presenza di Pocahontas e, con l'aiuto di Japazaws, la catturarono. Il loro intento, come spiegarono in una lettera, era di riscattarla con alcuni prigionieri Inglesi presi da Capo Powathan, insieme a varie armi ed utensili che i Powhatan avevano rubato.Powhatan rimise in libertà i prigionieri, ma l'insoddisfazione dei coloni, per le poche armi e utensili restitute, ne fece seguire un lungo braccio di ferro.
Durante l'attesa di un anno, Pocahontas fu trattenuta a Henricus, l'odierna Chesterfield County. Si sa poco della sua vita lì, benché il colono Ralph Hamor scrisse che fu trattata con "modi straordinariamente cortesi".Un pastore Inglese, Alexander Whitaker, la introdusse alla cristianità e la aiutò a migliorare il suo inglese. Dopo che fu battezzata, il suo nome fu cambiato in Rebecca.
Nel marzo del 1614, il braccio di ferro sfociò in un violento scontro tra centinaia di Inglesi e uomini Powhatan sul fiume Pamunkey. Nella città Powhatan di Matchcot, gli Inglesi incontrarono un gruppo che includeva alcuni dei leader anziani Powhatan (ma non il Capo, che era fuori dalla città). Gli Inglesi permisero a Pocahontas di parlare ai suoi conterranei; tuttavia, secondo il vicegovernatore Thomas Dale, Pocahontas rimproverò suo padre assente per averla valutata "meno di vecchie spade, pistole, o asce" e disse loro che preferiva vivere con gli Inglesi.
Il matrimonio con Rolfe
John Gadsby Chapman, The Baptism of Pocahontas (1840)Durante il suo soggiorno a Henricus, Pocahontas incontrò John Rolfe, che si innamorò di lei. Rolfe, vedovo di una donna inglese, aveva coltivato con successo in Virginia una nuova varietà di tabacco e dedicava molto del suo tempo a prendersi cura del raccolto. Era un uomo religioso, angosciato dalle potenziali ripercussioni morali che potevano derivargli dallo sposare una pagana. In una lunga lettera al governatore, in cui chiedeva il permesso al matrimonio, espresse l'amore che nutriva per Pocahontas unito alla fiducia di poterle salvare l'anima. Dichiarò di non essere motivato "dallo sfrenato desiderio carnale, ma dal bene della sua piantagione, dall'onore del suo Paese, dalla Gloria di Dio, dalla mia personale salvezza... chiamata Pocahontas", a cui egli dedicava i suoi "migliori e cordiali pensieri, che sono stati così impigliati e affascinati in un labirinto così intricato che fui financo stanco di districarmene fuori."
I sentimenti di Pocahontas su Rolfe e quel matrimonio sono invece sconosciuti.
Si sposarono il 5 aprile 1614 e Pocahontas fu battezzata col nome di Lady Rebecca. Per pochi anni dopo il matrimonio, la coppia visse insieme nella piantagione di Rolfe, posta, rispetto alla nuova comunità di Henricus, dalla parte opposta del fiume James. Ebbero un bambino, Thomas Rolfe, nato il 30 gennaio 1615.
Il loro matrimonio non riuscì a far liberare i prigionieri Inglesi, ma creò tra i coloni di Jamestown e la tribù Powathan un clima di pace che durò parecchi anni; nel 1615, Ralph Hamor scrisse come da quel matrimonio fossero nati "rapporti commerciali e scambi amichevoli non solo con i Powathan ma anche con gli altri vicini a noi".
Il viaggio in Inghilterra e la morte
I promotori della Virginia coloniale trovarono difficile portare nuovi coloni ed investitori a Jamestown. Usarono quindi Pocahontas come incentivo e come prova di come i nativi del Nuovo Mondo potevano essere addomesticati, e di come la colonia fosse un posto sicuro.Nel 1616, i Rolfe viaggiarono in Inghilterra, arrivando nel porto di Plymouth il 12 giugno e successivamente a Londra in carrozza. Erano accompagnati da un gruppo di undici nativi Powhatan incluso Tomocomo, un sant'uomo.John Smith all'epoca viveva a Londra e a Plymouth, Pocahontas seppe quindi che era ancora vivo.Smith non la incontrò allora, ma scrisse una lettera alla Regina Anna esortandola a trattare Pocahontas col rispetto dovuto ad un visitatore reale, perché trattandola male, il suo "attuale amore per noi e per la cristianità potrebbe tramutarsi in...disprezzo e ira", e l'Inghilterra potrebbe perdere l'occasione di "guadagnarsi un Regno per suo tramite".
Pocahontas si divertì in varie riunioni del bel mondo. Il 5 gennaio del 1617 fu portata insieme a Tomocomo nel Palazzo di Whitehall, al cospetto del Re, per assistere ad una masque di Ben Jonson, The Vision of Delight. Secondo Smith, Re Giacomo era così poco attraente agli occhi di entrambi i Nativi che solo dopo capirono chi avevano incontrato, grazie a qualcuno che glielo spiegò.
Pocahontas e Rolfe vissero per un breve lasso di tempo nella periferia di Brentford. All'inizio del 1617, Smith visitò entrambi in una riunione di amici. Secondo Smith, quando Pocahontas lo vide, "senza dir nulla, si girò intorno, scura in volto, non sembrando così contenta" e fu lasciata sola per due o tre ore.
Successivamente i due si parlarono e la testimonianza di Smith su ciò che ella gli disse è frammentaria ed enigmatica. Pocahontas gli ricordò delle "cortesie che aveva fatto" e "avevi promesso a Powathan che ciò che era vostro sarebbe stato suo, e lui fece altrettanto con te". Quinid lo spiazzò chiamandolo "padre", spiegando a Smith che lui aveva chiamato Powhatan "padre" quando era uno straniero in Virginia, "e per la stessa ragione devo fare lo stesso con te". Smith non accettò questa formula di cortesia, perché da "figlia di Re" lo gratificava di un titolo non suo.
In seguito Pocahontas, "con una forte espressione", disse
« Non hai avuto timore di venire nel Paese di mio padre e causare paura a lui e a tutta la sua gente (eccetto me) ed hai paura che io ti definisca qui 'padre'? Ti dico che lo farò, e tu dovresti chiamarmi figlia, e così sarò per sempre una tua conterranea. »
Infine gli spiegò che i nativi lo avevano creduto morto ma suo padre aveva comunque detto a Tomocomo di cercarlo "perché i tuoi conterranei mentivano molto".
Nel marzo del 1617, Rolfe e Pocahontas si imbarcarono su una nave di ritorno in Virginia. Tuttavia, la nave non arrivò nemmeno a Gravesend, sul Tamigi, che Pocahontas si ammalò. La natura della sua malattia è sconosciuta, ma dato che era sempre stata descritta come sensibile all'aria fumosa di Londra, fu ipotizzata una polmonite o una tubercolosi, sebbene si sia pensato anche al vaiolo. Fu sbarcata e lì morì. Stando a Rolfe le sue ultime parole furono "tutti dobbiamo morire, a me basta che mio figlio mi sopravviva".Il funerale avvenne il 21 marzo del 1617 nella parrocchia di San Giorgio. Il luogo di sepoltura è sconosciuto, ma in sua memoria fu eretta una statua di bronzo a grandezza naturale nella Chiesa di San Giorgio a Gravesend.

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