Le streghe di Salem
Cotton
Mather nel 1688, aveva investigato lo strano comportamento di quattro ragazzi
di Boston, che erano stati presi da convulsioni arrivando perfino a gridare in
coro. Cotton concluse che stregonerie praticate da una lavandaia irlandese,
Mary Glover, erano responsabili dei problemi dei ragazzi. Presentò tali
conclusioni nel suo trattato sull’argomento "Memorable Providences." Cotton era così convinto della presenza della stregoneria
da dichiarare che si sarebbe subito spazientito con chiunque avesse osato
negare l'esistenza dei diavoli o delle streghe. Nel gennaio 1692, due
bambine di Salem (nel Massachusetts), Elizabeth Parris ed Abigail Williams,
iniziarono a comportarsi in modo strano, bestemmiavano, avevano attacchi
epilettici e stati di trance. Dopo pochi giorni questo comportamento si estese
ad altre ragazze della città. Vista l'impossibilità dei medici di diagnosticare
il tipo di malattia, il padre di Elizabeth, il pastore Samuel Parris, trovò
delle similarità tra l'episodio della figlia e quello descritto nel libro di
Cotton Mather e accettò la discutibile tesi di un medico locale che quanto
stava accadendo era opera di Satana. Ben presto la schiava caraibica di Parris,
Tituba e altre due donne, la mendicante Sarah Good e l'anziana e litigiosa
Sarah Osborne, vennero accusate di praticare stregoneria, ma mentre queste
ultime due protestarono la loro innocenza, Tituba peggiorò la sua situazione,
riferendo di incontri con un uomo alto di Boston (ovviamente Satana per i
giudici) e dell'esistenza di una cospirazione di streghe a Salem. Tra marzo e
giugno, il caso si aggravò, centinaia di persone furono accusate di stregoneria
e decine furono imprigionate per mesi senza processo. Il governatore Phips
decise di istituire un tribunale per decidere sul caso, Cotton Mather riuscì ad
influenzare il parere di tre giudici suoi amici e membri della sua
congregazione, sui cinque preposti ad organizzare i processi. Mather scrisse
una lettera ad uno dei tre giudici, John Richards, suggerendogli come dovessero
essere raccolte le prove di accusa, in particolare Mather consigliava di
prendere in seria considerazione le “prove dello spettro” (testimonanzia di una
vittima delle streghe che affermava di essere stata attaccata da uno spettro
con le sembianze della strega) e ritenere la confessione delle streghe la
migliore prova possibile. La prima vittima fu Bridget Bishop, un'anziana
donna accusata di mandare in giro il proprio fantasma per tormentare le persone
e di potersi trasformare in un gatto: Bridget fu impiccata il 10 giugno 1692. Il
4 agosto del 1692, Mather predicò affermando che il Giudizio Finale era alle
porte, e presentava se medesimo come Giustiziere Capo e il Governatore Phips come
capitano dell’attacco finale contro le legioni di Satana.
Seguì un'impiccagione di cinque donne il 19 luglio, tra cui una
pia donna, tale Rebecca Nurse, in un primo momento assolta, ma successivamente
condannata a causa d'indegne pressioni da parte dei giudici sulla giuria. Persero
la vita sia John Proctor, un taverniere intransigente contro la stregoneria,
che l'ex pastore del villaggio, George Burroughs, che si difese strenuamente,
protestandosi innocente fino all'ultimo e dimostrando il 19 agosto, davanti
alla forca, di conoscere il Padre Nostro perfettamente (si supponeva che le
streghe non fossero in grado di recitarlo): solo l'intervento dell'implacabile
Cotton, giunto appositamente sul luogo, potè far proseguire l’esecuzione, affermando
non solo che non era possibile ritornare sulla decisione della giuria ma anche
che spesso il Diavolo poteva trasformarsi in un Angelo di Luce.
Una sola vittima non fu impiccata, si trattava dell'ottantenne
Giles Corey, il quale si rifiutò di farsi processare. Fu deciso di farlo schiacciare
da pesanti lastre di pietra, e tre giorni dopo, la moglie e altre otto presunte
streghe furono impiccate. Furono le ultime vittime di questo attacco di isteria
collettiva: in tutto furono uccise 20 persone e altre 4 morirono in carcere.
Nell’autunno
dello stesso anno, la voglia di trovare streghe cessò di colpo e iniziarono a
circolare lavori che criticavano i metodi addottati nel processo e perfino il
padre di Cotton, Increase Mather scrisse un lavoro intitolato Cases of
Conscience (casi di coscienza), nel quale affermò che era meglio che dieci
presunte streghe fossero rilasciate piuttosto che un innocente fosse
condannato. A Mather furono affidate le registrazioni del processo di Salem,
per preparare un libro “Wonders of the Invisible World”, che i giudici
speravano avrebbe messo un luce favorevole il loro operato, a cui fece seguito la
pubblicazione nel 1700 del More wonders from the invisible world (altre
meraviglie dal mondo invisibile) del mercante di tessuti Robert Calef
(1648-1719), il quale dipinse l'operato di Cotton Mather come così
spietatamente crudele e palesemente tendenzioso che a quest'ultimo fu negata la
presidenza di Harvard e a nulla servì il rogo pubblico (nel cortile del college
di Harvard) di questo libro, organizzato dal padre di Cotton. A nulla servirono
le proteste di Cotton che professava di avere sposato la cautela del padre nel
consigliare ai giudici del processo di non attribuire molto spazio alla “prova
dello spettro”, cercando in tal modo di minimizzare il proprio ruolo negli
eventi accaduti.
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