lunedì 4 luglio 2011
Come inventare una santa:Santa Zoe
Martire del III secolo
Negli atti di San Sebastiano, il valoroso cavaliere cristiano messo a morte dagli arcieri dell’imperatore, si legge a un certo punto il nome di Zoe, sposa del beato Nicostrato, la quale prima che il santo cavaliere venisse trafitto dalle frecce, fu messa a morte dai persecutori pagani.
La Leggenda Aurea, ripetendo quell’episodio della vita di San Sebastiano, racconta:
« Predicando queste cose e altre simiglianti, Zoe, la moglie di Nicostrato, ne la cui casa i santi erano a guardia, la quale aveva perduta la favella, li si gettò à piedi e con cenni domandava perdonanza. Allora Sebastiano disse: "Se io sono servo di Cristo, e se vere sono tutte quelle cose che questa femmina ha udite de la bocca mia e credutele, quelli apra la bocca sua, il quale aperse la bocca di Zaccaria profeta". A questa boce gridoe la femmina, e disse: a Benedetto sia il sermone che è uscito de la bocca tua, e benedetti sono quelli che credono a tutto quello che tu hai parlato; però che io vidi l’angelo che tenea il libro dinanzi a te, dov’erano scritte tutte queste cose che tu hai detto" ».
Zoe il nome della donna muta guarita e convertita da San Sebastiano, è termine greco, e significa, come l’ebraica Eva, « la vita ». Un nome quindi quasi simbolico, che non poteva mancare nel calendario cristiano, a costo d’inventarlo apposta.
Ciò che è successo, presso a poco, nel caso di Santa Zoe. C’è infatti un particolare da notare: gli Atti di San Sebastiano nei quali viene fatto il nome di Zoe sono apocrifi, cioè quasi certamente falsi. Un antico compilatore di Martirologi, prendendoli per buoni, ne ha estratto il nome di Zoe, con l’attributo di Santa e la qualifica di Martire.
Ma il nome non bastava. Bisognava dare alla donna un passato, possibilmente colorito, e una passione, possibilmente drammatica. Ed ecco la storia della moglie di Nicostrato, funzionario imperiale incaricato della custodia di San Sebastiano; della perdita della parola e della prodigiosa guarigione, che il Beato Jacopo da Varagine ha rinarrato, nella sua Leggenda, nei termini che abbiamo letto.
Alle miracolose parole di San Sebastiano si converte, come abbiamo sentito, Santa Zoe; e dietro Zoe si converte il marito Nicostrato. La storia della Santa dal nome stesso della vita seguita poi a lieto fine, cioè si conclude con la morte gloriosa. Mentre prega sulla tomba di San Pietro, durante la persecuzione di Diocleziano, Zoe viene arrestata e imprigionata.
Finalmente viene sospesa per i capelli ad un albero, sotto il quale viene acceso un fuoco. Muore così, non tra le fiamme, ma per il fumo, con un supplizio che meriterebbe davvero, ai persecutori pagani, uno dei primi premi di raffinata crudeltà.
Non è però per la morte affumicata che Santa Zoe - figura così bene inventata da parer vera - è restata viva alla devozione popolare. Piuttosto per il prodigio operato su di lei da San Sebastiano, che l’ha fatta considerare, con realistica venerazione, protettrice nelle malattie della lingua. E viene festeggiata oggi, oppure il 18 di giugno.
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