sabato 18 settembre 2010
giovedì 16 settembre 2010

Sura IV
An-Nisâ'
(Le Donne)
Post.-Eg. n.92, di 176 versetti
Il nome della sura deriva dal vers. 1
Rivelata a Medina, in un periodo non bene identificato, ma che molti esegeti collocano tra la battaglia di Uh_ud (3-624) e la battaglia del Fossato (5-626), questa sura fissa alcune regole fondamentali su cui sarà formulato il diritto matrimoniale e quello relativo al divorzio, il diritto della successione e le disposizioni a proposito dell'omicidio volontario e involontario.
In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
1. Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e donne. E temete Allah, in nome del Quale rivolgete l'un l'altro le vostre richieste e rispettate i legami di sangue. Invero Allah veglia su di voi.
2. Restituite agli orfani i beni loro* e non scambiate il buono con il cattivo, né confondete i loro beni coi vostri, questo è veramente un peccato grande.
*[“Restituite...”: quando gli orfani saranno diventati puberi]
3. E se temete di essere ingiusti nei confronti degli orfani, sposate allora due o tre o quattro tra le donne che vi piacciono; ma se temete di essere ingiusti, allora sia una sola o le ancelle che le vostre destre possiedono, ciò è più atto ad evitare di essere ingiusti.
4. E date alle vostre spose la loro dote. Se graziosamente esse ve ne cedono una parte, godetevela pure e che vi sia propizia.
5. Non date in mano agli incapaci i beni che Allah vi ha concesso per la sopravvivenza; attingetevi per nutrirli e vestirli e rivolgete loro parole gentili.
6. Mettete alla prova gli orfani finché raggiungano la pubertà e, se si comportano rettamente, restituite loro i loro beni. Non affrettatevi a consumarli e a sperperarli, prima che abbiano raggiunto la maggiore età. Chi è ricco se ne astenga, chi è povero ne usi con moderazione. E quando restituite i loro beni, chiamate i testimoni; ma Allah basta a tenere il conto di ogni cosa.
7. Agli uomini spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti; anche alle donne spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti stretti: piccola o grande che sia, una parte determinata.*
*[In questo versetto viene sancito il diritto ereditario delle donne. La concezione stessa della condizione femminile relativamente alla successione è ribaltata. Da oggetto di successione, la donna diventa soggetto a pieno titolo in base alle norme che verranno precisate nel vers. 11 della stessa sura]
8. Se altri parenti, gli orfani e i poveri assistono alla divisione, datene loro una parte e trattateli con dolcezza.
9. E coloro che temono di lasciare una posterità senza risorse, temano Allah e parlino rettamente.
10. In verità, coloro che consumano ingiustamente i beni degli orfani non fanno che alimentare il fuoco nel ventre loro, e presto precipiteranno nella Fiamma.
11. Ecco quello che Allah vi ordina a proposito dei vostri figli: al maschio la parte di due femmine. Se ci sono solo femmine e sono più di due, a loro [spettano] i due terzi dell'eredità, e se è una figlia sola, [ha diritto al] la metà. Ai genitori [del defunto] tocca un sesto, se [egli] ha lasciato un figlio. Se non ci sono figli e i genitori [sono gli unici] eredi, alla madre tocca un terzo. Se ci sono fratelli, la madre avrà un sesto dopo [l'esecuzione de]i legati e [il pagamento de]i debiti. Voi non sapete, se sono i vostri ascendenti o i vostri discendenti, ad esservi di maggior beneficio. Questo è il decreto di Allah. In verità Allah è saggio, sapiente.
12. A voi spetta la metà di quello che lasciano le vostre spose, se esse non hanno figli. Se li hanno, vi spetta un quarto di quello che lasciano, dopo aver dato seguito al testamento e [pagato] i debiti. E a loro spetterà un quarto di quello che lasciate, se non avete figli. Se invece ne avete, avranno un ottavo di quello che lasciate, dopo aver dato seguito al testamento e pagato i debiti. Se un uomo o una donna non hanno eredi, né ascendenti né discendenti, ma hanno un fratello o una sorella, a ciascuno di loro toccherà un sesto, mentre se sono più di due divideranno un terzo, dopo aver dato seguito al testamento e [pagato] i debiti senza far torto [a nessuno]. Questo è il comando di Allah. Allah è sapiente, saggio.
13. Questi sono i limiti di Allah. Chi obbedisce ad Allah e al Suo Messaggero, sarà introdotto nei Giardini dove scorrono i ruscelli, dove rimarrà in eterno. Ecco la beatitudine immensa.
14. E chi disobbedisce ad Allah e al Suo Messaggero e trasgredisce le Sue leggi, sarà introdotto nel Fuoco, dove rimarrà in perpetuo e avrà castigo avvilente.
15. Se le vostre donne avranno commesso azioni infami* portate contro di loro, quattro testimoni dei vostri. E se essi testimonieranno, confinate quelle donne in una casa finché non sopraggiunga la morte* o Allah apra loro una via d'uscita.
*[“azioni infami”: fornicazione o adulterio]
*[ Questo versetto è considerato abrogato]
16. E se sono due dei vostri a commettere infamità, puniteli*; se poi si pentono e si ravvedono, lasciateli in pace. Allah è perdonatore, misericordioso.
*[ Secondo Tabarî, (IV, 296 ss.), è il caso di un uomo e una donna non sposati, per i quali è prevista dalla Sharî‘à una pena molto più leggera]
17. Allah accoglie il pentimento di coloro che fanno il male per ignoranza e che poco dopo si pentono: ecco da chi Allah accetta il pentimento. Allah è saggio, sapiente.
18. Ma non c'è perdono per coloro che fanno il male e che, quando si presenta loro la morte, gridano: “Adesso sono pentito!”*; e neanche per coloro che muoiono da miscredenti. Per costoro abbiamo preparato doloroso castigo.
*[ Secondo la tradizione, che riferisce in proposito alcuni detti del Profeta (pace e benedizioni su di lui), Allah accetta il pentimento dell'uomo finché l'anima non risale alla gola per fuggire via]
19. O voi che credete, non vi è lecito ereditare delle mogli contro la loro volontà*. Non trattatele con durezza nell'intento di riprendervi parte di quello che avevate donato, a meno che abbiano commesso una palese infamità. Comportatevi verso di loro convenientemente. Se provate avversione nei loro confronti, può darsi che abbiate avversione per qualcosa in cui Allah ha riposto un grande bene.
*[ Nel costume arabo preislamico la vedova faceva parte dell'eredità del defunto. L'erede ne disponeva a suo piacimento, sposandola se la voleva, maritandola ad un terzo lucrando la dote, o tenendola presso di sé in condizione di semischiavitù. Il Corano ristabilisce la piena dignità della donna e proibisce questa pratica]
20. Se volete cambiare una sposa con un'altra, non riprendetevi nulla, anche se avete dato ad una un qintâr d'oro: il riprendere sarebbe un oltraggio e un peccato evidente.
21. E come lo riprendereste, dopo che vi siete accostati l'uno all'altra e dopo che esse hanno ottenuto da voi una stretta alleanza?
22. Non sposate le donne che i vostri padri hanno sposato - a parte quello che è stato. È davvero un'infamità, un abominio e un cattivo costume.
23. Vi sono vietate le vostre madri, figlie, zie paterne e zie materne, le figlie di vostro fratello e le figlie di vostra sorella, le balie che vi hanno allattato, le sorelle di latte, le madri delle vostre spose, le figliastre che sono sotto la vostra tutela, nate da donne con le quali avete consumato il matrimonio - se il matrimonio non fosse stato consumato non ci sarà peccato per voi - le donne con le quali i figli nati dai vostri lombi hanno consumato il matrimonio e due sorelle contemporaneamente - salvo quello che già avvenne - ché in verità Allah è perdonatore, misericordioso,
24. e tra tutte le donne, quelle maritate, a meno che non siano vostre schiave.* Questo è ciò che Allah vi prescrive. A parte ciò, vi è permesso cercare [mogli] utilizzando i vostri beni in modo onesto e senza abbandonarvi al libertinaggio. Così come godrete di esse, verserete loro la dote che è dovuta. Non ci sarà alcun male nell'accordo che farete tra voi, oltre questa prescrizione. Invero Allah è sapiente e saggio.
*[ Donne ridotte in schiavitù in quanto prigioniere di guerra]
25. E chi di voi non avesse i mezzi per sposare donne credenti libere, scelga moglie tra le schiave nubili e credenti. Allah conosce meglio la vostra fede, voi provenite gli uni dagli altri. Sposatele con il consenso della gente loro, e versate la dote in modo conveniente; siano donne rispettabili e non libertine o amanti. Se dopo il matrimonio commettono un'infamità, abbiano la metà della pena che spetterebbe alle donne libere. Tutto ciò è concesso a chi tema di peccare; ma sarebbe meglio per voi avere pazienza! Allah è perdonatore, misericordioso.
26. Allah vuole illuminarvi, mostrandovi il comportamento degli uomini che vissero prima di voi, e accogliere il vostro pentimento. Allah è sapiente e saggio.
27. Allah vuole accogliere il vostro pentimento, mentre coloro che seguono le passioni, vogliono costringervi su una china pericolosa.
28. Allah vuole alleviare [i vostri obblighi], perché l'uomo è stato creato debole.
29. O voi che credete, non divorate vicendevolmente i vostri beni, ma commerciate con mutuo consenso, e non uccidetevi da voi stessi*. Allah è misericordioso verso di voi.
*[Si tratta della proibizione del suicidio, ma anche, più generalmente, dell'omicidio. L'Islàm inoltre non ammette nessuna forma di eutanasia: la vita appartiene ad Allah, Egli è Colui Che fa vivere e Che fa morire (Al-Muhyî, Al-Mumît)]
30. Chi commette questi peccati iniquamente e senza ragione, sarà gettato nel Fuoco; ciò è facile per Allah.
31. Se eviterete i peccati più gravi che vi sono stati proibiti*, cancelleremo le altre colpe e vi faremo entrare con onore [in Paradiso].
*[La giurisprudenza islamica classifica la gravità dei peccati nel seguente ordine: 1. shirk, associare ad Allah qualcun altro o qualcosa d'altro e tributargli culto e adorazione, è l'unico peccato che Allah (gloria a Lui l'Altissimo) rifiuta di perdonare; 2. malversazione nei confronti dei beni dell'orfano; 3. calunnia nei confronti di una donna onesta; 4. diserzione di fronte al nemico; 5. ribâ, cioè usura, speculazione, e baratto iniquo; 6. apostasia; 7. omicidio. Secondo un'altra opinione i peccati più grandi (kabâ'ir) sono settanta]
32. Non invidiate l'eccellenza che Allah ha dato a qualcuno di voi: gli uomini avranno ciò che si saranno meritati e le donne avranno ciò che si saranno meritate. Chiedete ad Allah, alla grazia Sua. Allah in verità conosce ogni cosa.
33. A ciascuno abbiamo indicato degli eredi cui spetta parte di quello che lasciano: i genitori e i parenti stretti. Date la loro parte a coloro coi quali avete stretto un patto*. Allah è testimone di ogni cosa.
*[“coloro coi quali avete stretto un patto”: durante il primo periodo dell'emigrazione a Medina, l'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui), sollecitò patti di fratellanza tra gli Ansâr (gli ausiliari, i medinesi dei clan degli Aws e dei Khazraj) e i Muhâjirîn (i musulmani emigrati dalla Mecca) e fece sì che ogni Emigrato fosse strettamente legato a un Ausiliario e viceversa. Questo legame venne precisato dal vers. 72 della sura VIII e abrogato dall'ultimo versetto della sura]
34. Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele*. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.
*[“battetele”: interrogato in merito a questa forma di punizione maritale, l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) l'ha sconsigliata con fermezza e, in caso estremo, l'ha permessa a condizione di risparmiare il volto e che i colpi vengano inferti con un fazzoletto o con il siwâk (il bastoncino che si usa per la pulizia dei denti)]
35. Se temete la separazione di una coppia, convocate un arbitro della famiglia di lui e uno della famiglia di lei. Se [i coniugi] vogliono riconciliarsi, Allah ristabilirà l'intesa tra loro. Allah è saggio e ben informato.
36. Adorate Allah e non associateGli alcunché. Siate buoni con i genitori, i parenti, gli orfani, i poveri, i vicini vostri parenti e coloro che vi sono estranei, il compagno che vi sta accanto, il viandante e chi è schiavo in vostro possesso. In verità Allah non ama l'insolente, il vanaglorioso,
37. [e neppure] coloro che sono avari e invitano all'avarizia e celano quello che Allah ha dato loro, della Sua Grazia. Abbiamo preparato un castigo doloroso per i miscredenti,
38. coloro che, davanti alla gente, spendono con ostentazione, ma non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno. Chi ha Satana per compagno, ha un compagno detestabile.
39. Cosa avrebbero avuto da rimproverarsi, se avessero creduto in Allah e nell'Ultimo Giorno e fossero stati generosi di quello che Allah aveva loro concesso? Allah ben li conosce!
40. Invero, Allah non commette ingiustizie, nemmeno del peso di un solo atomo. Se si tratta di una buona azione, Egli la valuterà il doppio e darà ricompensa enorme da parte Sua.
41. E che avverrà, quando susciteremo un testimone in ogni comunità e ti chiameremo a testimone contro di loro?
42. In quel giorno i miscredenti, coloro che hanno disobbedito al Messaggero, preferirebbero che la terra li ricoprisse completamente; non potranno nascondere ad Allah nessun episodio.
43. O voi che credete! Non accostatevi all'orazione se siete ebbri* finché non siate in grado di capire quello che dite; e neppure se siete in stato di impurità* finché non abbiate fatto la lavanda (a meno che non siate in viaggio). Se siete malati o in viaggio, o se uscite da una latrina, o avete avuto rapporto con le donne e non trovate acqua, fate allora la lustrazione pulverale* con terra pulita, con cui sfregherete il viso e le mani. In verità Allah è indulgente, perdonatore.
*[“Con questo versetto si ha la fase intermedia della proibizione del consumo di bevande alcoliche nell'Islàm. La prima fase (disapprovazione) avvenne con in II, 219 (vedi anche la nota), l'ultima (divieto assoluto) con i verss. 90-91 della sura V]
*[“impurità”: lo stato di janaba (“junub” ), consiste nell'impurità rituale conseguente al rapporto sessuale, all'emissione di seme (o liquido prostatico) e alla mestruazione o lochiazione nella donna. È lo stato di impurità maggiore che viene rimosso mediante il “ghusl”, la lavanda completa di tutto il corpo. L'impurità minore è conseguenza di una qualsiasi emissione di orina, feci, aria intestinale, del sonno profondo, della perdita di conoscenza e di tutti quegli stati che non permettono il controllo degli sfinteri (crisi epilettiche, accessi di follia, febbri ecc.). Per rimuovere questa impurità è necessario l'“udhù”, l'abluzione che consiste nel lavare le mani, sciacquare la bocca e il naso, lavare il viso, gli avambracci, passare le mani bagnate sulla testa e sui capelli, nettare le orecchie e lavare i piedi]
*[“la lustrazione "pulverale": tayammum” è permessa in mancanza di acqua o nel caso in cui sia sconsigliato servirsene per motivi di salute o impurità dell'acqua. Consiste nel battere le mani sulla terra (roccia, sabbia ecc.) scuoterle e passarle sul viso e sulle braccia]
44. Non hai visto [quel che hanno fatto] coloro ai quali fu data una parte della Scrittura? Comprano la perdizione e cercano di farvi allontanare dalla Retta via.
45. Allah conosce i vostri nemici. Egli è sufficiente come Patrono e come Soccorritore.
46. Alcuni tra i giudei stravolgono il senso delle parole e dicono: “Abbiamo inteso, ma abbiamo disobbedito”. Oppure: “Ascolta, senza che nessuno ti faccia ascoltare” e
“râina”, contorcendo la lingua e ingiuriando la religione. Se invece dicessero:
“Abbiamo inteso e abbiamo obbedito”, e: “Ascolta” e: “undhurnâ”, sarebbe stato meglio per loro e più retto*. Allah li ha maledetti per la loro miscredenza. Credono molto debolmente.
*[Vedi nota a II, 104.]
47. O voi che avete ricevuto la Scrittura, credete in quello che abbiamo fatto scendere a conferma di ciò che già avevate, prima che cancelliamo i volti e li rivoltiamo completamente e li malediciamo come abbiamo maledetto i violatori del Sabato*. La decisione di Allah è sempre eseguita.
*[vedi nota a II, 65]
48. In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché; ma, all'infuori di ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, commette un peccato immenso.
49. Non hai visto coloro che si vantano di essere puri? È Allah che purifica chi vuole Lui. E non subiranno neppure un torto grande quanto una pellicola di dattero.
50. Guarda come inventano menzogne contro Allah! Non è questo un evidente peccato?
51. Non hai visto coloro ai quali fu data una parte della Scrittura, prestar fede agli spiriti impuri e agli idoli* e dire di coloro che sono miscredenti: “Sono meglio guidati sulla via di Allah di coloro che hanno creduto”.
*[“prestar fede agli spiriti impuri e agli idoli”: nel testo “Jibt e Tâghût”, i commentatori classici affermano che entrambi questi termini si riferiscono a dèmoni alleati degli indovini e dei maghi (Tabarî V, 131-132)]
52. Ecco coloro che Allah ha maledetto; a chi è maledetto da Allah non potrai trovare alleato.
53. Dovrebbero avere una parte del potere, loro che non donano agli altri neppure una fibra di dattero?
54. Forse sono gelosi degli uomini a causa di ciò che Allah ha concesso per grazia Sua? Abbiamo dato alla famiglia di Abramo il Libro e la Saggezza e abbiamo dato loro immenso regno.
55. Qualcuno di loro ha creduto e qualcun altro si è allontanato. L'Inferno sarà [per loro] una fornace sufficiente!
56. Presto getteremo nel Fuoco coloro che smentiscono i Nostri segni. Ogni volta che la loro pelle sarà consumata, ne daremo loro un'altra, sì che gustino il tormento. In verità Allah è eccelso e saggio.
57. Coloro che invece hanno creduto e operato il bene, presto li faremo entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli e in cui rimarranno immortali in perpetuo, avranno spose purissime e li introdurremo nell'ombra che rinfresca.
58. Allah vi ordina di restituire i depositi ai loro proprietari e di giudicare con equità quando giudicate tra gli uomini. Allah vi esorta al meglio. Allah è Colui Che ascolta e osserva.
59. O voi che credete, obbedite ad Allah e al Messaggero e a coloro di voi che hanno l'autorità. Se siete discordi in qualcosa, fate riferimento ad Allah e al Messaggero, se credete in Allah e nell'Ultimo Giorno. È la cosa migliore e l'interpretazione più sicura.
60. Non hai visto coloro che dicono di credere in quello che abbiamo fatto scendere su di te e in quello che abbiamo fatto scendere prima di te, e poi ricorrono all'arbitrato degli idoli, mentre è stato loro ordinato di rinnegarli?* Ebbene, Satana vuole precipitarli nella perdizione.
*[Riferisce Tabarî (V, 152 ss.) che il versetto allude al caso di alcuni ebrei di recente conversione all'Islàm che sottoposero un loro contenzioso a una sorta di sacerdote indovino, tale Abû Barza, piuttosto che rivolgersi all'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui): vedi nota al vers. 51]
61. E quando si dice loro: “Venite verso ciò che Allah ha rivelato e verso il Messaggero!”, vedrai gli ipocriti allontanarsi e scostarsi da te.
62. Cosa faranno quando li colpirà una disgrazia a causa di quello che avranno preparato le mani loro? Verranno da te giurando per Allah: “Perseguivamo il bene e la concordia!”.
63. Essi sono coloro di cui Allah bene conosce il cuore. Non badare a loro, solo esortali e di' loro qualcosa che tocchi le loro anime.
64. Non abbiamo inviato un Messaggero se non affinché sia obbedito, per volontà di Allah. Se, dopo aver mancato nei loro stessi confronti, venissero da te e chiedessero il perdono di Allah e se il Messaggero chiedesse perdono per loro, troverebbero Allah pronto ad accogliere il pentimento, misericordioso*.
*[Allah è al-Tawwâb, Colui Che accetta il pentimento. Quando l'uomo Gli si rivolge con l'animo penitente e con la sincera intenzione di non peccare più e di riparare il male compiuto, Allah concede il Suo perdono, senza altri riti ed escludendo qualsiasi forma di confessione sacramentale, riservata o pubblica]
65. No, per il tuo Signore, non saranno credenti finché non ti avranno eletto giudice delle loro discordie e finché non avranno accettato senza recriminare quello che avrai deciso, sottomettendosi completamente.
66. Se avessimo ordinato loro: “Uccidetevi”; oppure: “Abbandonate le vostre case”, solo un piccolo gruppo di loro l'avrebbe fatto. Sarebbe meglio che facessero quello a cui vengono esortati e ciò li rafforzerebbe;
67. [inoltre] daremo loro una ricompensa immensa
68. e li guideremo sulla retta Via.
69. Coloro che obbediscono ad Allah e al Suo messaggero saranno tra coloro che Allah ha colmato della Sua grazia: Profeti, uomini di verità, martiri, gente del bene; che ottima compagnia!
70. Questa è la grazia di Allah. Basta Allah ad essere onnisciente.
71. O voi che credete! Preparatevi e poi partite in missione a gruppi o in massa.
72. Tra voi c'è qualcuno che esita e si attarda e che, quando vi giunge un rovescio, dirà: “Certamente Allah mi ha fatto grazia di non trovarmi in loro compagnia”;
73. e se vi giunge una grazia da parte di Allah, dirà, come se non ci fosse amicizia alcuna tra voi: “Che peccato! Se fossi rimasto con loro avrei avuto un enorme guadagno”.
74. Combattano dunque sul sentiero di Allah, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Allah, sia ucciso o vittorioso, daremo presto ricompensa immensa.
75. Perché mai non combattete per la causa di Allah e dei più deboli tra gli uomini, le donne e i bambini che dicono: “Signore, facci uscire da questa città di gente iniqua; concedici da parte Tua un patrono, concedici da parte Tua un alleato”?*
*[I musulmani che erano rimasti alla Mecca soffrivano le persecuzioni dei Quraysh, mentre alcuni di quelli che erano già emigrati a Medina cercavano pretesti per non combattere per liberarli]
76. Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana.
77. Non hai visto coloro ai quali fu detto: “Abbassate le mani, eseguite l'orazione e pagate la decima”? Quando fu loro ordinato di combattere, ecco che una parte di loro fu presa da un timore per gli uomini, come timore di Allah o ancora maggiore, e dissero: “O Signor nostro, perché ci hai ordinato la lotta? Se potessi rinviarci il termine!” Di': “È infimo il godimento di questo mondo, l'Altra vita è migliore per chi è timorato [di Allah]. Non subirete neanche un danno grande come una pellicola di dattero.
78. La morte vi coglierà ovunque sarete, foss'anche in torri fortificate”. Se giunge loro un bene, dicono: “Viene da Allah”. Se giunge un male, dicono: “Viene da te”. Di': “Tutto viene da Allah”. Ma cos'hanno queste genti, che non comprendono nemmeno un singolo evento?
79. Ogni bene che ti giunge viene da Allah e ogni male viene da te stesso. Ti abbiamo mandato come Messaggero agli uomini, Allah è testimone sufficiente.
80. Chi obbedisce al Messaggero obbedisce ad Allah. E quanto a coloro che volgono le spalle, non ti abbiamo inviato come loro guardiano!
81. Dicono: “Siamo obbedienti!”; poi, quando ti lasciano, una parte di loro medita, di notte, tutt'altre cose da quelle che tu hai detto. Ma Allah scrive quello che tramano nella notte. Non ti curar di loro e riponi la tua fiducia in Allah. Allah è garante sufficiente.
82. Non meditano sul Corano? Se provenisse da altri che da Allah, vi avrebbero trovato molte contraddizioni.
83. Se giunge loro una notizia, motivo di sicurezza o di allarme, la divulgano. Se la riferissero al Messaggero o a coloro che hanno l'autorità, certamente la comprenderebbero coloro che hanno la capacità di farlo. Se non fosse stato per la grazia di Allah che è su di voi e per la Sua misericordia, certamente avreste seguito Satana, eccetto una piccola parte di voi.
84. Combatti dunque per la causa di Allah - sei responsabile solo di te stesso - e incoraggia i credenti. Forse Allah fermerà l'acrimonia dei miscredenti. Allah è più temibile nella Sua acrimonia, è più temibile nel Suo castigo.
85. Chi intercede di buona intercessione ne avrà una parte e chi intercede di cattiva intercessione ne sarà responsabile. Allah vigila su tutte le cose.
86. Se vi si saluta, rispondete con miglior saluto o, comunque, rispondete. Allah vi chiederà conto di ogni cosa.
87. Allah, non c'è dio all'infuori di Lui! Certamente vi adunerà nel Giorno della Resurrezione, su cui non vi è dubbio alcuno. E chi è più veritiero di Allah?
88. Perché vi siete divisi in due fazioni a proposito degli ipocriti? Allah li ha respinti per quello che si sono meritati. Volete forse guidare coloro che Allah ha allontanato? A chi viene allontanato da Allah, non potrai trovare una via.
89. Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati,
90. eccetto coloro che si rifugiano presso gente con la quale avete stabilito un accordo, o che vengono da voi con l'angoscia di dovervi combattere o combattere la loro gente. Se Allah avesse voluto, avrebbe dato loro potere su di voi e vi avrebbero combattuti. Pertanto, se rimangono neutrali, non vi combattono e vi offrono la pace, ebbene, Allah non vi concede nulla contro di loro.
91. Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.*
*[Alcuni clan beduini, che per i loro traffici avevano la consuetudine di recarsi a Medina, si erano “convertiti” all'Islàm solo per salvaguardare e incrementare i loro commerci. Appena ritornavano nelle loro zone di influenza ridiventavano pagani e non perdevano occasione di combattere contro i musulmani. Allah (gloria a Lui l'Altissimo) smaschera la loro menzogna e invita i credenti a porre loro un ultimatum: se non cesseranno di comportarsi in tal modo, saranno considerati nemici a tutti gli effetti e combattuti duramente]
92. Il credente non deve uccidere il credente, se non per errore. Chi, involontariamente, uccide un credente, affranchi uno schiavo credente e versi alla famiglia [della vittima] il prezzo del sangue, a meno che essa non vi rinunci caritatevolmente. Se il morto, seppur credente, apparteneva a gente vostra nemica, venga affrancato uno schiavo credente. Se apparteneva a gente con la quale avete stipulato un patto, venga versato il prezzo del sangue alla [sua] famiglia e si affranchi uno schiavo credente. E chi non ne ha i mezzi, digiuni due mesi consecutivi per dimostrare il pentimento davanti ad Allah. Allah è sapiente, saggio.
93. Chi uccide intenzionalmente un credente, avrà il compenso dell'Inferno, dove rimarrà in perpetuo. Su di lui la collera e la maledizione di Allah e gli sarà preparato atroce castigo.
94. O voi che credete, quando vi lanciate sul sentiero di Allah, siate ben certi, prima di dire a chi vi rivolge il saluto: “Tu non sei credente”*, al fine di procacciarvi i beni della vita terrena. Presso Allah c'è bottino più ricco. Già prima eravate così, poi Allah vi ha beneficati. State attenti, ché Allah è perfettamente informato di quello che fate.
*[“a chi vi rivolge il saluto...”: il saluto islamico è un augurio di pace, per cui rifiutarlo significa non attribuire a chi lo ha pronunciato il diritto della salvaguardia della persona e dei beni che la Legge garantisce ai credenti. Avvenne che uno dei compagni del Profeta (pace e benedizioni su di lui) per foga guerriera e desiderio di bottino, uccise un uomo che trovandosi a mala parata nel combattimento pronunciò la professione di fede islamica (lâ ilâha illa Llah Muhammadun rasûlu Llâh: non c'è altro dio all'infuori di Allah e Muhammad è l'Inviato di Allah). Il musulmano si giustificò dicendo che l'altro aveva attestato la fede solo per salvare la vita. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) lo redarguì severamente e disse che solo Allah conosce quello che c'è nel cuore degli uomini e i credenti devono accontentarsi del comportamento esteriore e agire di conseguenza]
95. Non sono eguali i credenti che rimangono nelle loro case (eccetto coloro che sono malati) e coloro che lottano, con la loro vita e i loro beni, per la causa di Allah. A questi Allah ha dato eccellenza su coloro che rimangono nelle loro case e una ricompensa immensa:
96. gradi [di eccellenza che provengono] da Lui, perdono e misericordia, poiché Allah è perdonatore, misericordioso.
97. Gli angeli, quando faranno morire coloro che furono ingiusti nei loro stessi confronti, diranno: “Qual era la vostra condizione?”. Risponderanno: “Siamo stati oppressi sulla terra”. [Allora gli angeli] diranno: “La terra di Allah non era abbastanza vasta da permettervi di emigrare?”*. Ecco coloro che avranno l'Inferno per dimora. Qual tristo rifugio.
*[In particolare il versetto si riferisce a quei musulmani che non ebbero il coraggio di seguire l'Egira dell'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) e che furono uccisi tra le file dei politeisti nella battaglia di Badr (Tabarî V, 234). La portata generale del brano riguarda invece tutti coloro i quali giustificano con la loro debolezza il fatto di aver subìto qualcosa che il loro animo e le loro convinzioni rifiutavano profondamente]
98. Eccezion fatta per gli oppressi, uomini, donne e bambini sprovvisti di ogni mezzo, che non hanno trovato via alcuna;
99. forse a questi Allah perdonerà. Allah è indulgente, perdonatore.
100. Chi emigra per la causa di Allah troverà sulla terra molti rifugi ampi e spaziosi. Chi abbandona la sua casa come emigrante verso Allah e il Suo Messaggero, ed è colto dalla morte, avrà presso Allah la ricompensa sua. Allah è perdonatore, misericordioso.
101. Quando siete in viaggio, non ci sarà colpa se abbrevierete l'orazione, se temete che i miscredenti vi attacchino; i miscredenti sono per voi un nemico manifesto.
102. Quando sei tra loro e annunci l'orazione, un gruppo stia ritto dietro di te e tenga le armi. Dopo la prosternazione arretri e venga avanti l'altro gruppo che non ha ancora pregato e preghi con te tenendo le armi. Ai miscredenti piacerebbe vedere che abbandonate le armi e le salmerie, per piombarvi addosso in un sol colpo. Non ci sarà colpa se a causa della pioggia o della malattia deporrete le armi, ma state in guardia. In verità Allah ha preparato un castigo umiliante per i miscredenti.
103. Poi, dopo l'orazione, ricordatevi di Allah, in piedi, seduti o coricati su un fianco. Quando, poi, siete al sicuro eseguite l'orazione [normalmente]. In verità, per il credente, l'orazione è un obbligo in tempi ben determinati.
104. Non scoraggiatevi nell'inseguimento di questa gente; se voi soffrite, anche loro soffrono come voi, ma voi sperate da Allah ciò che essi non sperano. Allah è saggio, sapiente.
105. In verità abbiamo fatto scendere su di te il Libro con la verità, affinché giudichi tra gli uomini secondo quello che Allah ti ha mostrato. Non difendere la causa dei traditori*.
*[L'esegesi classica (Tabarî V, 265 ss.) riferisce che il versetto, e i successivi fino al 113, sono relativi al caso di un certo Ibn Ubayrik. Accusato di furto, fu difeso dall'Inviato di Allah che era stato convinto dall'intercessione della di lui famiglia ad incolpare un ebreo. La Rivelazione scagionò l'ebreo, Ibn Ubayrik rinnegò la fede e fuggì alla Mecca dove continuò la sua carriera di malfattore, finché non fu lapidato]
106. Implora il perdono di Allah. Allah è perdonatore, misericordioso.
107. Non discutere in nome di coloro che tradiscono loro stessi. In verità Allah non ama il traditore inveterato, il peccatore.
108. Cercano di nascondersi agli uomini, ma non si nascondono ad Allah. Egli è al loro fianco, quando di notte pronunciano parole che Lui non gradisce. Allah abbraccia [nella Sua scienza tutto] quello che fanno.
109. Avete disputato a loro favore, nella vita presente? Ma chi contenderà con Allah per loro, nel Giorno della Resurrezione? Chi diverrà loro garante?
110. Chi agisce male o è ingiusto verso se stesso e poi implora il perdono di Allah, troverà Allah perdonatore, misericordioso.
111. Chi commette un peccato, danneggia se stesso. Allah è sapiente, saggio.
112. Chi commette una mancanza o un peccato e poi accusa un innocente, si macchia di calunnia e di un peccato evidente.
113. Se non fosse stato per la grazia di Allah su di te e la Sua misericordia, una parte di loro avrebbe complottato per indurti in perdizione. Ma non pérdono che se stessi e non possono nuocerti in nessuna cosa. Allah ha fatto scendere su di te il Libro e la Saggezza e ti ha insegnato quello che non sapevi. La grazia di Allah è immensa su di te.
114. Non c'è nulla di buono in molti dei loro conciliaboli, eccezion fatta per chi ordina un'elemosina o una buona azione o la riconciliazione tra gli uomini. A chi fa questo per compiacimento di Allah, daremo ricompensa immensa.
115. Chi si separa dal Messaggero dopo che gli si è manifestata la guida, e segue un sentiero diverso da quello dei credenti, quello lo allontaneremo come si è allontanato e lo getteremo nell'Inferno. Qual triste destino.
116. No! Allah non perdona che Gli si associ alcunché. Oltre a ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, si perde lontano, nella perdizione.
117. Invocano femmine all'infuori di Lui*. Non invocano altro che Satana il ribelle.
*[I politeisti invocavano gli angeli come “figlie di Allah”; quasi tutte le
“divinità” del Pantheon arabo preislamico erano femmine: al-llât, al-Uzza, Manât, Isâf ecc.]
118. Allah maledice colui che disse: “Certamente mi prenderò una parte stabilita dei Tuoi servi,
119. li condurrò alla perdizione, li illuderò con vane speranze, darò loro ordini ed essi taglieranno gli orecchi degli armenti; io darò gli ordini e loro snatureranno la creazione di Allah”*. Chi prende Satana per patrono al posto di Allah, si perde irrimediabilmente.
*[Il versetto accenna ad alcune pratiche della superstizione preislamica. Alcuni capi di bestiame venivano contrassegnati tagliando loro le orecchie per renderli tabù. Non venivano più sottoposti al lavoro e le loro carni non potevano essere consumate]
120. Fa loro promesse e suggerisce false speranze. Satana promette solo per ingannare.
121. Ecco coloro che avranno l'Inferno per rifugio, non avranno modo di sfuggirvi.
122. Coloro invece che hanno creduto e operato il bene, li faremo entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli, in cui rimarranno in perpetuo. La promessa di Allah è verità. Chi mai è più veritiero di Allah, nel parlare?
123. Questo non dipende dai vostri desideri e neppure da quelli della Gente della Scrittura. Chi opera il male ne pagherà il fio e non troverà, all'infuori di Allah, né patrono né alleato.
124. Quanto a coloro che, uomini o donne, operano il bene e sono credenti, ecco coloro che entreranno nel Giardino e non subiranno alcun torto, foss'anche [del peso] di una fibra di dattero.
125. Chi [potrebbe scegliere] religione migliore di colui che sottomette ad Allah il suo volto, opera il bene e segue sinceramente la religione di Abramo il sincero? Allah prese Abramo per amico.
126. Appartiene ad Allah tutto quello che c'è nei cieli e tutto quello che c'è sulla terra. Allah abbraccia [nella Sua scienza] tutte le cose.
127. Ti interpelleranno a proposito delle donne. Di': “Allah vi risponde a riguardo, e ciò è recitato nel Libro relativamente alle orfane alle quali non date quello che è prescritto loro e a quelle che desiderate sposare, ai ragazzi oppressi e agli orfani dei quali dovete aver cura con giustizia. Allah conosce tutto il bene che operate.
128. Se una donna teme la disaffezione del marito o la sua avversione, non ci sarà colpa alcuna se si accorderanno tra loro. L'accordo è la soluzione migliore. Gli animi tendono all'avidità; ma se agite bene e temete [Allah sappiate che], Allah è ben informato di quello che fate.
*[Riferisce Ibn Abbas in versetto scese in relazione alla vicenda di Sawda bint Zamah, una delle spose del Profeta (pace e benedizioni su di lui), che andando avanti negli anni e temendo di essere divorziata, lo pregò di tenerla con sé e al contempo gli propose di cedere i “suoi giorni” ad Aisha]
129. Non potrete mai essere equi con le vostre mogli anche se lo desiderate. Non seguite però la vostra inclinazione fino a lasciarne una come in sospeso. Se poi vi riconcilierete e temerete [Allah], ebbene Allah è perdonatore, misericordioso.
130. In caso di separazione Allah, nella Sua generosità, darà a entrambi della Sua abbondanza. Allah è immenso e saggio.
131. Appartiene ad Allah tutto quello che è nei cieli e sulla terra. “Temete Allah!”, ecco quello che abbiamo ordinato a coloro che ricevettero la Scrittura prima di voi. E se sarete miscredenti, ebbene, Allah possiede tutto quello che c'è nei cieli e sulla terra! Allah basta a Se stesso, è il Degno di lode.
132. Appartiene ad Allah tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Allah è il migliore dei garanti.
133. Se volesse vi annienterebbe, o uomini, e ne susciterebbe altri. Allah ha tutto il potere di farlo.
134. Chi desidera compenso terreno, ebbene il compenso terreno e l'altro, sono presso Allah. Allah è Colui Che ascolta e osserva.
135. O voi che credete, attenetevi alla giustizia e rendete testimonianza innanzi ad Allah, foss'anche contro voi stessi, i vostri genitori o i vostri parenti, si tratti di ricchi o di poveri! Allah è più vicino [di voi] agli uni e agli altri. Non abbandonatevi alle passioni, sì che possiate essere giusti. Se vi destreggerete o vi disinteresserete*, ebbene Allah è ben informato di quello che fate.
*[“Se vi destreggerete o vi disinteresserete”: “se sarete tortuosi, equivoci, se renderete falsa testimonianza, se rifiuterete di testimoniare”]
136. O voi che credete, credete in Allah e nel Suo Messaggero, al Libro che ha via via fatto scendere sul Suo Messaggero e alle Scritture che ha fatto scendere in precedenza. Chi non crede in Allah, nei Suoi angeli, nei Suoi Libri e nei Suoi Messaggeri e al Giorno Ultimo, si perde lontano nella perdizione.
137. Coloro che credettero e poi negarono, ricredettero e poi rinnegarono, non fecero che accrescere la loro miscredenza. Allah non li perdonerà e non li guiderà sulla via.
138. Annuncia agli ipocriti un doloroso castigo:
139. loro che si scelgono alleati tra i miscredenti, invece che tra i credenti. È la potenza che cercano da loro? In verità tutta la potenza appartiene ad Allah.
140. Certamente nel Libro è già stato rivelato: “Quando sentite che vengono smentiti o sbeffeggiati i segni di Allah, non sedetevi con coloro che fanno ciò, fino a che non scelgano un altro argomento, altrimenti sareste come loro”. In verità Allah radunerà tutti gli ipocriti e i miscredenti nell'Inferno.
141. Sono coloro che stanno a spiarvi e, se Allah vi dà vittoria, dicono: “Non eravamo con voi?”; e se invece i miscredenti hanno successo, dicono loro: “Non avevamo la possibilità di dominarvi? Non vi abbiamo difeso contro i credenti?”. Ebbene, Allah giudicherà tra di voi nel Giorno della Resurrezione. Allah non concederà ai miscredenti [alcun] mezzo [di vittoria] sui credenti.
142. Sì, gli ipocriti credono di ingannare Allah, ma è Lui che li inganna. Quando si levano per l'orazione lo fanno con pigrizia e ostentazione nei confronti della gente, a malapena si ricordano di Allah,
143. si barcamenano tra gli uni e gli altri, senza essere né di questi, né di quelli. Per chi è sviato da Allah, non troverai via alcuna.
144. O voi che credete! Non prendetevi per alleati i miscredenti, invece che i credenti. Vorreste dare ad Allah un valido argomento con voi stessi?
145. In verità gli ipocriti saranno nel Fuoco più profondo e non avranno nessuno che li soccorra;
146. coloro che invece si pentono, si correggono, si aggrappano ad Allah e purificano il loro culto nei Suoi confronti, questi saranno insieme coi credenti e Allah darà loro ricompensa immensa.
147. Perché mai Allah dovrebbe punirvi, se siete riconoscenti e credenti? Allah è riconoscente e sapiente.
148. Allah non ama che venga conclamato il male, eccetto da parte di colui che lo ha subito. Allah tutto ascolta e conosce.
149. Che facciate il bene pubblicamente o segretamente o perdoniate un male, Allah è indulgente, onnipotente.
150. In verità coloro che negano Allah e i Suoi Messaggeri, che vogliono distinguere tra Allah e i Suoi Messaggeri, dicono: “Crediamo in uno e l'altro neghiamo” e vogliono seguire una via intermedia;
151. sono essi i veri miscredenti, e per i miscredenti abbiamo preparato un castigo umiliante.
152. Quanto invece a coloro che credono in Allah e nei Suoi Messaggeri e non fanno differenza alcuna tra loro, ecco, presto essi avranno la loro mercede. Allah è perdonatore, misericordioso.
153. La gente della Scrittura pretende che tu faccia scendere un Libro dal cielo. A Mosè chiesero qualcosa ancora più enorme, quando gli dissero: “Facci vedere Allah apertamente”. E la folgore li colpì per la loro iniquità. Poi si presero il Vitello, dopo che ebbero le Prove. [Ciononostante] li perdonammo e demmo a Mosè autorità incontestabile.
154. In segno dell'alleanza, elevammo il Monte sopra di loro e dicemmo: “Entrate dalla porta prosternandovi”; e dicemmo: “Non trasgredite il Sabato”, e accettammo il loro impegno solenne.
155. In seguito [li abbiamo maledetti perché] ruppero il patto, negarono i segni di Allah, uccisero ingiustamente i Profeti e dissero: “I nostri cuori sono incirconcisi”. È Allah invece che ha sigillato i loro cuori per la loro miscredenza e, a parte pochi, essi non credono,
156. [li abbiamo maledetti] per via della loro miscredenza e perché dissero contro Maria calunnia immensa,*
*[Gli ebrei non credono al miracolo della nascita di Gesù e infangano il nome di Maria (pace su di lei)]
157. e dissero: “Abbiamo ucciso il Messia Gesù figlio di Maria, il Messaggero di Allah!”. Invece non l'hanno né ucciso, né crocifisso, ma così parve loro. Coloro che sono in discordia a questo proposito, restano nel dubbio: non hanno altra scienza e non seguono altro che la congettura. Per certo non lo hanno ucciso*
*[Gesù non è morto per mano degli uomini, la sua crocifissione non fu che un'illusione voluta da Allah che ha innalzato Gesù fino a Lui (vedi versetto successivo]
158. ma Allah lo ha elevato fino a Sé. Allah è eccelso, saggio.
159. Non vi è alcuno della Gente della Scrittura che non crederà in lui prima di morire*. Nel Giorno della Resurrezione testimonierà contro di loro.
*[L'escatologia islamica e l'esegesi (Tabarî VI, 18 e ss.) descrivono lo svolgersi dei “tempi ultimi”, in cui Gesù (pace su di lui) ritornerà sulla terra scendendo a Damasco; ucciderà l'Anticristo e rimarrà per sette anni (o quarant'anni), durante i quali l'Islàm trionferà e anche gli israeliti e i cristiani riconosceranno la sua vera natura e crederanno nella sua missione profetica]
160. È per l'iniquità dei giudei, che abbiamo reso loro illecite cose eccellenti che erano lecite, perché fanno molto per allontanare le genti dalla via di Allah;
161. perché praticano l'usura - cosa che era loro vietata - e divorano i beni altrui. A quelli di loro che sono miscredenti, abbiamo preparato un castigo atroce.
162. Ma quelli di loro che sono radicati nella scienza, e i credenti, credono in quello che è stato fatto scendere su di te e in quello che è stato fatto scendere prima di te, eseguono l'orazione, pagano la decima e credono in Allah e nell'Ultimo Giorno: daremo loro mercede immensa.
163. In verità ti abbiamo dato la rivelazione come la demmo a Noè e ai Profeti dopo di lui. E abbiamo dato la rivelazione ad Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e alle Tribù, a Gesù, Giobbe, Giona, Aronne, Salomone, e a Davide demmo il Salterio.
164. Ci sono messaggeri di cui ti abbiamo narrato e altri di cui non abbiamo fatto menzione - e Allah parlò direttamente a Mosè.
165. [Inviammo] messaggeri, come nunzi e ammonitori, affinché dopo di loro, gli uomini non avessero più argomenti davanti ad Allah. Allah è eccelso e saggio.
166. Allah testimonia che ciò che ha fatto scendere su di te è stato fatto scendere secondo scienza, e anche gli angeli lo testimoniano. E Allah è sufficiente testimone.
167. Sì, coloro che non credono e mettono ostacoli sulla via di Allah, si perdono lontano nella perdizione.
168. Sì, coloro che sono miscredenti e sono ingiusti, Allah non li perdonerà e non mostrerà loro altra via,
169. eccetto la via dell'Inferno dove rimarranno in perpetuo. E ciò è facile ad Allah.
170. O uomini! Il Messaggero vi ha recato una verità (proveniente) dal vostro Signore. Credete dunque, questa è la cosa migliore per voi. E se non crederete, [sappiate] che ad Allah appartiene tutto ciò che è nei cieli e sulla terra. Allah è sapiente, saggio.
171. O Gente della Scrittura, non eccedete nella vostra religione e non dite su Allah altro che la verità. Il Messia Gesù, figlio di Maria non è altro che un messaggero di Allah, una Sua parola che Egli pose in Maria, uno spirito da Lui [proveniente]. Credete dunque in Allah e nei Suoi Messaggeri. Non dite “Tre”, smettete! Sarà meglio per voi. Invero Allah è un dio unico. Avrebbe un figlio? Gloria a Lui! A Lui appartiene tutto quello che è nei cieli e tutto quello che è sulla terra. Allah è sufficiente come garante.
172. Il Messia e gli Angeli più ravvicinati non disdegneranno mai di essere gli schiavi di Allah. E coloro che disdegnano di adorarLo e si gonfiano d'orgoglio, ben presto saranno adunati davanti a Lui.
173. Coloro che invece hanno creduto e compiuto il bene avranno per intero la loro ricompensa e aggiungerà [Allah] dalla Sua generosità. Coloro che disdegnano e sono gonfi d'orgoglio, saranno castigati con doloroso tormento. Non troveranno, oltre ad Allah, né patrono, né alleato.
174. Uomini! Vi è giunta una prova da parte del vostro Signore. E abbiamo fatto scendere su di voi una Luce chiarissima.
175. Coloro che credono in Allah e a Lui si aggrappano, li farà entrare nella Sua misericordia e nella Sua grazia e li guiderà sulla retta via.
176. Ti chiederanno un parere. Di': “A proposito del defunto che non lascia eredi, [né ascendenti, né discendenti] Allah vi dice: Se qualcuno muore senza lasciare figli ma ha una sorella, ad essa toccherà la metà dell'eredità, mentre egli erediterebbe da lei tutto quanto se ella non avesse figli; se ci sono due sorelle, avranno i due terzi di quello che lascia; se ci sono due fratelli - maschi o femmine - al maschio la parte di due femmine”. Allah vi illumina affinché non erriate. Allah è l'Onnisciente.
mercoledì 15 settembre 2010

L'11 SETTEMBRE SI é SVOLTO ALLA FONDAZIONE PIAGGIO IL CONVEGNO "GLI ATTENTATI A MUSSOLINI"
Relatori prestigiosi del convegno il professor Giuseppe Galzerano,eminente storico del pueriodo e il Professore Pippi Russo,docente di sociologia ,giornalista e scrittore.Il mio intervento riguardava Violet Gibson,l'attentatrice "anomala"che sparò a Mussolini il 7 Arile del 1927.
Qui riporto uno stralcio del mio intervento.
Violet Gibson Daflfley (Irlanda 1876-Northampton (GB)1956
Il 7 Aprile 1926 Benito Mussolini ,dopo aver aperto la conferenza internazionale di chirurgia con un discorso sui progressi della medicina,fa ritorno,in macchina scoperta e salutando la folla che come sempre fa cornice ai suoi spostamenti,al Campidoglio.
Il servizio d'ordine della camice nere è imponente e attento,pronto ad intervenire a qualsiasi spostamento anomalo degli spettatori.Pronto a spintonare ,manganellare o massacrare al minimo segno di pericolo.
Nessuno però fa caso ad una figura indubbiamente discrepante a livello percettivo,dall'immagine
del dissidente e rivoluzionario.
E' una piccola signora vestita dimessamente,ha i capelli grigi,tra le mani stringe una borsetta e insieme un velo nero .
Benito Mussolini si volta verso un gruppo di studenti fascisti che intonano "Giovinezza"
E' una frazione di secondo:la donna tira fuori dal vel nero una pistola e spara:ma il Duce ,voltatosi improvvisamente viene solo sfiorato al naso dal proiettile.
Un graffio.
La piccola donna ci riprova,appere quasi in trance:la pistola però si inceppa.
Benito Mussolini non muore ,non si risparmierà Al paese anni di dura dittatura e milioni di morti un una guerra mondiale,il duce è illeso.
La donna viene immediatamente circondata dalle camice nere e, spintonata dalla folla inferocita cade,gli occhiali sono calpestati,il vestito strappato,le tirano i capelli.
Stranamente ,gli squadristi ,invece di lasciarla in pasto agli scalmanati,fanno quadrato intorno a lei.
Alla fine a suon di manganelli e spintoni,riescono a portarla via.
La piccola ed insignificante donna,protetta dai poliziotti,viene portata in una macchina ed immediatamente trasferita al carcere delle Mantellate,sul lungo Tevere.Lì comincia l'interrogatorio.
Il duce appare sconvolto.In realtà non ha niente di importante,solo un graffi ha scalfito la narice:ma viene subito applicato un enorme cerotto che copre tutto il naso del dittatore e che sarà evidente per mesi.
La prima dichiarazione a caldo di Mussolini è"sono un miracolato!"
Partirà,con lo sguardo cupo che ci riportano le foto d'epoca,con il suo vistoso cerotto,l'indomani per una visita ufficiale in Libia.
Nel carcere delle Mantellate si assiste intanto al più sconcertante ed anomalo interrogatorio del regime.
La figura della donna appare o per lo meno sembra apparire anomala,agli stessi poliziotti.
E la domanda che sorse allora è ancor oggi presente tra coloro che si sono interessati a questo personaggio:Chi è Violet Gibson,poiché questo è il nome dell'attentatrice,e perché ha sparato al Duce d'Italia?
La domanda che,probabilmente si fecero semplici questurini romani,ce la facciamo anche noi,a distanza di decenni e di avvenimenti storici che hanno modificato il percorso della cultura dei paesi occidentali.
Violet era one honerable,e3 non è poco per i8l mondo anglosassone.Era una signora ,se non della nobiltà,dell'ottima società britannica.Questo significa honorable,ma di più.Violet era in effetti anche imparentata con le più antiche famiglie di discendenza nobiliare inglese.Molto si è parlato della sua nazionalità irlandese,cercando di giustificare,attraverso archetipo che caratterizza gli irlandesi,il suo proposito rivoluzionario di assassinare il dittatore Mussolini.La Gibson non era irlandese,era un anglo-irlandese,quella tipologia di casta politico economica che fa ancora raccapricciare gli autoctoni :in poche e più semplici parle era la figlia di un Lord protettore che equivarrebbe ad un governatore di territori occupati.Questo era in effetti Lord Gibson,un uomo della corona inglese ,pagato e comandato dalla corona per conservare ordine nel territorio dell'Eiere.Violet è quindi una signorina della buona società londinese:cio' che di più discrepante e lontano si può riscontrare rispetto alla figura di un tirannicida.
E' la sesta dei sette figli di Lord Ashbourne e di sua moglie che vivevano in grande ricchezza tra Dublino e Londra.Violet è una bambina e poi un'adolescente ,bellissima ,ma caratterizzata da que temperamento splenn(melanconico bipolare)che caratterizza i personaggi del romanticismo –gotico inglese.Sembra
uscita da un romanzo di Mary Shelley,sia come temperamento sia per l'aspetto fisico:le foto giovanili ce la mostrano alta,senella,il viso bellissimo soffuso di malinconia.
Ha però,per lo meno a detta delle testimonianze di parenti raccolte subito dopo l'attentato,un carattere difficile,ombroso,soggetto a improvvisi cambi umorali.
Tutte queste dichiarazioni ,riportate dal Times dei giorni immediatamente successivi al 7 aprile,appaiono in realtà funzionali alla diagnosi di alienazione mentale necessaria all'internamento nel manicomio di Notthingham,di cui parleremo tra poco.
Vive la vita delle Honorable misses:pianoforte,ricamo,lezioni di danza e portamento.
Due le notizie rilevanti per uno storico curioso:dopo vari amoretti più o meno consumati,si innamora,contrastata dalla famiglia di un giovane artista:ha già 33 anni.
Ma nel 1909 il bohemiè muore e Violet appare devastata ed inconsolabile(anche questo momento,per altro comprensibile di depressone,verrà usato come prova della sua innata follia.
Subito dopo abbraccia la fede cattolica suscitando l'ostilità aperta della famiglia.Quest'ultimo evento conferma cio' che ho asserito prima.che la _Gibson non era affatto irlandese,ma inglese al 100%:gli irlandesi infatti sono tutti di religione e fede cattolica e nessuna famiglia irlandese(anche se protestante per opportunità politica)avrebbe fatto opposizione ad una conversione.
Mi sono soffermata su questi due particolari,in apparenza irrilevanti,perché saranno determinanti nella dianosi di alienazione mentale.
In realtà,da quel momento in poi la vita della bella Violet è un susseguirsi di disgrazie:ha un cancro al seno e le viene asportata una mammella.
Ha una peritonite acuta e subisce d'urgenza un intervento maldestro di appendicectomia.
Muoiono l'amato fratello e la cognata.
Infine muore improvvisamente anche un altro fratello:forse il più amato da Violet.
Questa volta la giovane donna è veramente inconsolabile.
Pochi giorni dopo questo nuovo lutto ,Violet viene trovata a vagare in camicia da notte per le strade di Londra.Assale e ferisce con un coltellino la governante che tenta di ricondurla a casa.
La crisi emotiva è evidente.
Sempre da testimonianze riportate dal Times dell'8 e 9 Aprile ,dice ad un amico che la va a trovare:"Sono pronta a fare qualcosa di grande per Dio e la sua Chiesa"
E' ricoverata a Virginia Water,un sanatorio mentale per ricchi borghesi e nobili.
La duchessa di Kent(sua zia per parte materna)che la va a trovare nota la Sacra Bibbia aperta sul sacrificio di Isacco da parte di Abramo(articolo del Times dell'8 aprile).
Lasciano assai sconcertati,specie gli storici curiosi,tutte queste interviste prontamente rilasciate al Times,ancor prima che dall'Italia giungesse voce di una decisione in merito alla sorte della donna.
Tutte le previsioni logiche potevano infatti solo lasciar presupporre ad una condanna a morte o al carcere a vita in Itali per l'attentatrice.E' invece significativo cme,in nessuno degli articoli del Times dei giorni immediatamente successivi,sia minimamente presa in esame l'ipotesi,come non è pres in esame dalla famiglia,che appare da subito distaccata e impegnata più a dimostrare la follia di Violet che al tentativo di ottenere per lei la grazia.
Altrettanto emblematico è che nessuno della famiglia parte da Londra per andare ad accertarsi delle condizioni della donna.
Per un Lord protettore o per un pari ,o tanto più per un Kent ,non sarebbe stato difficile un visto diplomatico.
Torniamo un attimo a Violet ed al suo percorso psicologico:è attratta dalle vicende italiane e segue con particolare attenzione le vicende cruente degli oppositori al regime.
Appare sconvolta nel giugno del 1924 dalla vicenda Matteotti.Devo chiarire che in merito non ci sono dichiarazioni dirette della Gibson ,ma solo impressioni riportate da amici e parenti.
Con l'Aprile del'24 e l'omocidio Matteotti siamo vicini oramai all'epilogo dell'affaire Gibson.
Cosa strana per una donna dichiarata pazza da amici e parenti,parte da Londra senza alcun ostacolo ed alcun controllo alla volta di Roma.
A Roma alberga in uno dei tanti conventi di suore che ospitano giovani donne in visita alla città.
Alterna periodi di tranquillità ad altri in cui appare confusa ,affabulante,talvolta depressa.
Tenta anche ,in uno di questi momenti,il suicidio con la piccola pistola che si è portata da Londra.
Per motivi di sicurezza ,la pistola viene sequestrata dalla polizia.
Non sarà quindi quella pistola che _Violet userà contro Mussolini.
Il tentativo di suicidio destabilizza il precario equilibrio del suo stato mentale .
Appare a tratti ossessionata da una missione da compiere e ,in parallelo dall'immagine del dittatore italiano.
Esprime spesso pensieri deliranti rispetto sia alla sua missione che a Mussolini,ma pare che nessuno presti più di tanta attenzione.
Alle 8,30 del 7 aprile esce dal convento. Ha una nuova pistola:sembra assolutamente incredibile,in un regime così attento come quello fascista di quegli anni che una donna ,per di più straniera e che non diceva o capiva una sola parola d'italiano se la sia procurata senza destare l'attenzione delle innumerevoli spie o dei servizi d'ordine.
Dell'attentato e del suo esito ho detto.
Mussolini,colpito di striscio ,e forse neppure di striscio(non furono trovati bossoli ed è quindi ipotizzabile una carica a salve)sta vivendo un apoteosi di martire .
Non ci sono riscontri obbiettivi di niente,ma le ipotesi vengono subito convogliate sui dissidenti comuni e socialisti.Sull'opposizione e sulla stampa si accaniscono i picchiatori e vengono messe immediatamente in atto nuove norme repressive.
Le maglie della censura si stringono.
Violet è nel carcere della Mantellate e viene interrogata da un poliziotto di vecchia carriera:è il sovrintendente capo Epifanio Pennetta,uomo di esperienza,metodico,nemmeno più di tanto fanatico del fascismo.
Violet non parla italiano,Pennetta non parla ,né capisce l'inglese.
Non è chiamato un interprete,non viene informata la diplomazia inglese.
Pennetta capisce da subito che è irreale pensare che la donna abbia agito da sola:non ha però riscontri,non capisce bene neppure le poche frasi che la Gibson dice:una volta dice che i suoi complici sono i morti: un'altra dice five men,cinque uomini.
Niente di sicuro.
Il sovrintendente viene scavalcato ed è richiesta perizia psichiatrica(telegramma dell'8 del fratello a Mussolini).
Di perizie ne vengono fatte due,più,strano a dirsi,ma nel caso Gibson tutto è strano,anche due visite ginecologiche.
In Inghilterra la famiglia si premura subito di rilasciare dichiarazioni alla stampa sulla condizione paranoica della Gibson.
Nessuno dei parenti le fa visita.
E' comunque ben trattata e viene momentaneamente reclusa in una casa di cura per alienati a Roma dove può usufruire di una stanza singola e di vitto speciale.
Le diagnosi psichiatriche si orientano sulla definizione di pazza paranoide e la definiscono pure sterile(è difficile trovare attinenza tra una volontà omicida e la sterilità).
Ma lo stand by della Gibson che ha attentato al grande condottiero ed è in camera singola in casa di cura privata non può reggere a lungo.E' necessaro fare un processo:siamo nel 27:è passato un anno.
Improvvisamente,pare su richiesta estemporanea della famiglia,quando si sta per decidere la data del processo,la Gibson viene estradata in Inghilterra.
Parte da Roma con la sorella,venuta appositamente,circondata da infermiere e polizia:un cordone invalicabile di persone. Viene fatta salire su un treno ,in vagone oscurato. Scenderà solo a Londra.
E' mezzanotte:viene convocato immediatamente(ritorno a dire mezzanotte)un medico che ne dispone il ricovero immediato.
Viene condotta(è l'una di notte)al St Andrews ospedale psichiatrico di Northampton.
Viene lavata,vestita con la divisa delle recluse e fortemente sedata.
Sono ormai le tre di notte.
Violet Gibson non uscirà mai più dal St Andrews.
Ha 51 anni:morirà 29 anni dopo nel 1956.
Mussolini ,e con lui la dittatura, è morto nel 1945.
Questa è la cronaca storica degli avvenimenti relativi alla vita e all'attentato di Violet Gibson.
Ora inizia il percorso dei quesiti e delle domande.
Credo che le ricostruzioni storiche vadano fatte con due prospettive:una,forse la più ortodossa ,di un'esamina di documenti e testi,un'altra ,più pericolosa ,ma più affascinante,che inizia a porsi domande su tutto ciò che i documenti ed i testi non dicono.
O non vogliono dire.
martedì 14 settembre 2010
lunedì 13 settembre 2010

Breve storia dei processi di Triora
Anno 1587.
Dopo un lungo periodo di carestia, che aveva stremato uomini e animali, verso il finire dell’estate, la popolazione di Triora inizio’ a sospettare che la causa delle loro tribolazioni non fosse propriamente naturale.
La conclusione di queste congetture fu l’addossare la cagione della carestia a qualcuno di malefico, dotato di poteri occulti… streghe insomma.
Cosi’, in una riunione, fu decretato di chiedere assistenza alle autorita’ competenti per scovare ed eliminare la fonte dei guai. Il podesta’ di Triora, un certo Carrega, fece quindi convocare due vicari perche’ si occupassero della faccenda.
Uno di questi, Girolamo dal Pozzo, prima di iniziare le indagini, tenne un lungo e feroce sermone in chiesa: senza mezzi termini, allerto’ la popolazione su tutte le pratiche e i malefici che potevano compiere le streghe sotto il dominio del maligno, alimentando oltre ogni limite il gia’ presente scontento dei trioresi, insieme ai motivi di sospetto verso chiunque potesse accennare comportamenti “anomali” (o fosse semplicemente antipatico - n.d.a).
A quel punto iniziarono a fioccare le denunce…
Le sospette streghe, una ventina, tra cui quattro ragazze ed un fanciullo, vennero arrestate e rinchiuse per essere interrogate.
Durante questi interrogatori, in perfetto stile inquisitoriale, dove si fece uso di varie torture piu’ o meno raffinate, saltarono fuori altri nomi di presunte colpevoli, alcune delle quali appartenenti a famiglie facoltose o nobili.
Questo fatto, unito alla durezza (crudelta’) dei metodi del vicario, porto’ la gente di Triora ad innervosirsi… e a nutrire un certo timore e dubbio nei confronti della faccenda.
Due delle “colpevoli” erano tra l’altro morte: una, Isotta Stella, a causa dei patimenti della tortura, l’altra nel tentativo di sottrarvisi gettandosi da una finestra… mentre la lista delle “indagate” andava ad aumentare.
A questo punto, il 13 gennaio 1588, il consiglio degli Anziani, composto dalle famiglie piu’ importanti della zona, scrisse ed invio’ una lettera di protesta al doge di Genova.
In essa denunciavano il comportamento del vicario, giudicato eccessivo, severo e sommario, in quanto tratteneva anche donne arrestate sulla base di prove assolutamente indiziarie e che non avevano confessato alcun crimine; senza contare che aveva puntato il dito verso appartenenti a famiglie (nobili e ricche) al di sopra di qualsiasi sospetto.
Il doge e il consiglio di Genova, calcolando anche l’influenza economica di chi aveva scritto la missiva, passarono il problema al vescovo di Albenga, che si mise in contatto con Girolamo dal Pozzo, il vicario accusato.
Questi, tramite il vescovo, rispose per scritto che era assolutamente estraneo alle accuse, che la donna che si era gettata dalla finestra lo aveva fatto non per paura ma bensi’ perche’ istigata dal diavolo, e che in effetti il numero delle trattenute non ancora riconosciute colpevoli non era poi tanto alto quanto affermato.
Insomma, stava facendo solo il suo dovere.
Ad ogni modo, visto che l’uomo aveva rinunciato a perseguire le donne della nobilta’ locale, e visto il cambiamento di atteggiamento, il consiglio degli Anziani si tranquillizzo’, ritenendosi soddisfatto.
Il podesta’ Carrega, associandosi all’umore del consiglio, scrisse addirittura una lettera al governo genovese in cui difendeva l’operato dei vicari (che tra l’altro erano partiti da Triora a meta’ gennaio circa, lasciando in carcere tutte le imputate), assolvendoli dalle accuse di aver provocato la morte di Isotta Stella e dell’altra donna.
A febbraio pero’ ci fu un altro scambio di lettere. La situazione stava allungandosi in maniera indecorosa, cosi' da Triora si chiese a gran voce che il governo di Genova procedesse alla revisione dei processi, dichiarando una volta per tutte chi fosse colpevole e liberando le innocenti.
Fu allora inviato a Triora l’inquisitore Capo, che vi giunse ai primi di maggio (per le incarcerate erano passati 5 mesi dal momento dell’arresto! - n.d.a).
L’inquisitore interrogo’ tutte le detenute, e tutte tranne una negarono ogni accusa e ogni confessione fatta ai due vicari.
La decisione fu di continuare a trattenerle tutte in prigione, a parte una ragazza di 13 anni che dovette poi abiurare in chiesa nel corso di una solenne funzione.
Il problema pero’ non era ancora risolto, e in giugno (8 giugno per le cronache) arrivo’ a Triora tal Giulio Scribani, un commissario straordinario designato dal governo genovese per far luce sui processi alle streghe.
Alcuni giorni piu’ tardi, il nuovo podesta’ di Triora ricevette ordine dal padre inquisitore genovese di trasferire a Genova le tredici streghe per la revisione del processo.
Le donne vi giunsero il 27 giugno, mentre a Triora il commissario straordinario procedeva a nuovi arresti e nuovi interrogatori con torture, attirandosi le lamentele dei paesani come era successo la prima volta con Girolamo dal Pozzo.
Scribani dal suo arrivo non era certo rimasto con le mani in mano, intentando processi e lanciando accuse contro decine di donne, anche dei paesi vicini, come Castelfranco, Porto Maurizio, Sanremo, Montalto Ligure e Andagna. Proprio tre sorelle di questo paese, Battistina, Bianchina e Antonina Vivaldi-Scarella, confessarono, apparentemente senza ricevere pressioni, delitti infami come l’infanticidio e altro. Denunciarono inoltre una donna, Franchetta Borelli, che fu sottoposta a lungo (piu' di venti ore filate) alla tortura del cavalletto, senza mai confessare alcun crimine.
Verso la fine di Luglio, il commissario Scribani invio’ a Genova i verbali delle proprie indagini, accompagnandoli con la richiesta della pena di morte per quattro donne di Andagna.
La documentazione fu esaminata dal consultore Serafino petrozzi, che respinse tutto: mancando prove certe e inconfutabili non era possibile procedere all’esecuzione delle condanne. Tra l'altro fu anche implicitamente rimproverata a Scribani una certa inefficienza, dato che non riusciva a cavare la verita' dalle accusate (come Franchetta Borelli) sotto tortura...
Comunque a quel punto il governo genovese sollecito’ Scribani a dimostrare con prove tangibili le accuse da lui avanzate, e i delitti commessi dalle streghe.
Questi rispose che cio’ era impossibile, essendo molti delitti avvenuti in tempi remoti o fuori della repubblica genovese. Ma per quelli di Andagna le prove c’erano ed erano sufficienti a procedere.
Nonostante questo, il processo alle quattro donne si rifece da capo, concludendosi comunque nuovamente con la condanna a morte.
E nuovamente si revisiono’ il processo.
Vennero incaricati altri due commissari, i cui risultati produssero, oltre la conferma della condanna, la stessa applicazione per altre due streghe, Peirina Bianchi e Gentile Moro, una di Badalucco e l’altra di Castelfranco.
Il senato Genovese diede la sua approvazione, con la raccomandazione (unita ad una lettera al vecovo di Albenga) che prima dell’esecuzione le streghe si riconciliassero con la chiesa.
Ma a questo punto il Padre inquisitore di Genova ordino’ la sospensione del procedimento, accusando l’autorita’ genovese di sconfinamento in territorio giuridico ecclesiastico: le condanne le poteva emettere solo la chiesa, dopo un proprio processo.
Il governo di Genova decise quindi di rimettersi alla decisione della chiesa e della Santa Inquisizione (e si era ormai arrivati a fine settembre! - n.d.a).
Quattro delle streghe, piu’ una nuova accusata, furono mandate a genova, insieme alle lamentele di Scribani riferite alla delusione dei trioresi per le mancate esecuzioni.
Gli incartamenti dei processi furono invece inviati a Roma, al Sant’Uffizio, dove rimasero senza che venisse emessa definitiva sentenza fino al maggio dell’anno successivo ( e dopo varie lettere del governo di Genova perche’ si raggiungesse una conclusione).
Nel frattempo (passato piu’ di un anno dall’inizio della vicenda! - n.d.a) delle prime tredici inviate da Triora alle carceri di Genova, tre erano morte (delle altre le cronache non tramandarono piu' nulla, quindi non si sa se fossero morte anche loro o rimandate al loro paese), come anche due delle ultime donne condannate a morte.
Sette donne (incluse Isotta Stella morta sotto tortura e l'altra donna gettatasi dalla finestra a Triora) erano morte, e le accuse erano ancora nel dubbio…
Il risultato finale fu l’invalidazione delle condanne da parte della chiesa, probabilmente anche (o forse piu’ che altro) per l’ingerenza del governo genovese in faccende ecclesiastiche, a tal punto che venne aperta un’inchiesta sulla legittimita’ dell’operato del commissario Scribani, poi pienamente assolto con la condizione di pubblica ammenda alla curia di Genova.
Le ultime tre streghe rimaste nel carcere di genova furono poi forse assolte (non si sa nulla di certo in merito) e liberate in base alle decisioni del sant’uffizio romano.
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Conclusioni
Questa e’ la storia del processo alle streghe di Triora: durato piu’ di un anno, decine e decine di accusate, uso libero della tortura e del supplizio, rimpalli e rimpasti tra gli accusatori, la chiesa e il governo… sette vittime accertate “d’incidenti di percorso” e un numero di donne di cui la storia non tramanda il destino.
A questo punto, il famoso revisionismo storico potrebbe analizzare la percentuale di accusate e di condannate, giungendo alla conclusione che di donne giustiziate non ve ne fu nessuna e che l’inquisizione (che fosse laica o ecclesiastica) non era poi cosi’ brutta come la si dipingeva, (anzi quella ecclesiastica era pure piu’ giusta nel caso di Triora)… e che magari le cifre delle vittime di questa caccia alle streghe, a Triora come nel resto d’Europa, fossero gonfiate e ingiustificate. (in merito, vi invito a leggere la prefazione di Evangelisti al libro “Il manuale dell’inquisitore” curato da Luis Sala Molins, segnalato nella sezione Biblioteca)
Ma un numero minore di cifre non risolve l’accaduto. L’inquisizione ci fu, le torture pure, e le condanne anche. E in base a cosa? Al non seguire la corrente comune, a pensare diversamente, all’agire in maniera non consona ai dettami della chiesa dell’epoca. Se questo non ha rilevanza, se e’ una cosa da secondo piano, giustificabile con la mentalita’ del periodo… beh, auguri e grazie a chi c’e’ passato. Era solo nato nel tempo sbagliato.
Luce di Strega -