lunedì 30 novembre 2009

per storie

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L'atroce omicidio di Clonmel

IT'S LONG WAY TO TIPPARERY,IT'S LONG WAY TO GO

Tipparery è la cittadina ricordata nella famosa canzone dei soldati irlandesi in guerra nel secondo conflitto mondiale.
La canzone parla della struggente nostalgia dei soldati irlandesi per le loro verdi colline,ed in effetti la contea di Tipparery è una delle più suggestive di tutta l'Irlanda tant'è che al suo centro si trova quella che è chiamata La Valle dorata per i suoi meravigliosi paesaggi fatti di dolci declivi e di un misterioso lago dalle acque che cangiano al color dell'oro.
Ma nella contea si trova anche un villaggio che è noto per un orrendo delitto che si consumò nel XIX:questo villaggio è Clomnel ed anche se il fatto non riguarda cronologicamente il medievo,certo è che le motivazioni che lo ispirarono e le modalità di attuazione possono essere senza difficoltà inserite nell'epoca buia della caccia alle streghe dell'epoca medievale.
Questa storia ha da vero a che fare con streghe,fate folletti e possessioni diaboliche.
Nel villaggio di Clomnel viveva una giovane donna di appena 26 anni.
Il suo nome era Bridget Cleary e viveva con suo marito.
Bridget fu vittima di malignità e supestizioni che non dovevano più apartenere al XIX secolo,le credenze e l'assurda paura della possessione diabolica che aveva radici antiche nella contea portarono alla morte(e che tipo di morte!)la giovane sposa.
Michael,il marito di Bridget,uomo rozzo ed ignorante,aveva notato nella moglie un progressivo cambiamento.
Da qualche tempo si curava e si abbelliva ,cosa che non aveva mai fatto:si metteva il rosso sulle guance e sulla bocca,passava ore ad intrecciarsi i capelli.
Al marito sembrava persino che fosse cresciuta di qualche centimetro in altezza!!Ma l'uomo,invece di pensare ad una forma di normale civetteria e a qualche possibile spasimante,magari meno rozzo di lui,cominciò a pensare che la moglie avesse stretto un patto con le fate o,ancor peggio ,fosse un Changeling.
Changeling è un termine anglosassone che indica una creatura sostituita di nascosto con un'altra:una forma di possessione insomma.
Le leggende irlandesi parlano da sempre di bambini rapiti dalle fate e sostituiti nella culla con altri dalle stesse fattezze ma appartenenti al mondo del "piccolo popolo"cioè elfi e gnomi.
La trasformazione di Bridget allarmò il marito e fu causa della sua uccisione.
L'uomo rinchiuse in casa la disgraziata e cominciò a sottoporla ad atroci torture nel tentativo di strapparle una confessione sulla sua possessione.
Molti paesani,richiamati dalle urla della donna,si recarono presso la casa dei Cleary ed assistettero in prima persona alle diaboliche torture.
I compaesani cercarono di fermarlo,almeno a parole ,ma in realtà,come spesso avviene nei paesi,poi ognuno pensò bene di non immischiarsi e Bridget rimase nelle mani del suo aguzzino.
Michael diceva che quella non era sua mogie,ma una creatura magica che era giunta a casa sua giorni prima,a cavallo e legata con le corde delle fate.
Il bello non era l'evidente follia paranoide di Michael,ma il fatto che nessuno trovò da abbiettare a queste fantasie,pur conoscendo tutti benissimo Bridget e riconoscendola nella donna torturata.
Addirittura ,in una sorte di follia collettiva,Michael riuscì a convincere la sorella ed il padre di Bridget del channeling ed una sera,dopo un'intera giornata di sevizie i tre bruciarono viva la donna con la lampada ad olio di casa.

Nel fatto li aiutò un vicina di casa ,tale Joanna Burke.
Bridget morì urlando di essere la vera Bridget.
La vicenda era troppo grave perchè non se ne occupasse la giustizia:in fondo il tribunale dell'Inquisizione aveva cessato da un pò di operare.Il gruppo fu indagato e processato,ma la condanna fu assai lievi rispetto al crimine :i quattro assassini furono condannati a pochi anni di lavori forzati per omicidio colposo e non preterintenzionale.
La giuria sembrò avvalorare l'ipotesi di una possibilità di channeling e che quindi le torture e le vessazioni che poi finirono nell'omicidio,fossero al limite giustificabili.
E ancora oggi se a Clomnel si parla della morte di Bridget si parla della "strega che morì bruciata viva"

nella foto: case del villaggio di Clonmel

domenica 29 novembre 2009


BIANCA di ARAGONA-NAVARRA

La regina che non fu amata

Parlando,come tutt'oggi spesso si parla,di donne infelici e di disastrose unioni,non si può non ricordare la bella Bianca.
Bianca aveva potenzialmente,tutte le possibilità e tutte le caratteristiche esistenziali e di censo che offrono ad una donna una vita piena e felice:era bella,i ritratti miniati ci mostrano un fisico snello ed armonioso,i lineamenti delicati,lunghi capelli biondo rame.Era ricca e nobile:suo padre era il duca di Panafiel e futuro re della corona d'Aragona,la madre era regina di Navarra.Era intelligente e sufficientemente colta poichè era usanza della corte spagnola fornire istruzione anche alle figlie femmine.
Ma Bianca non potè sfruttare nessuna di queste potenzialità di base ed ebbe una vita afflitta da doori,delusioni e profonde frustrazioni.
Nel 1440,all'età di sedici anni,Binca viene data in sposa a Enrico erede al trono e futuro re della Castiglia.E' un matrimonio di stato;abbiamo già visto come in Spagna fosse dominante presso le famiglie regnanti dei casati di Aragona,Navarra e Castiglia,mantenere uno status quo di non belligeranza attraverso unioni che garantissero ,di volta in volta,alleanze tra due o anche tutti e tre i casati,a seconda delle linne di discendenza.
Il matrimonio tra la bella erede di Navarra e il futuro re di Castiglia,poneva,attraverso il padre della sposa,un Aragona una stabile pax sui territori.
Ma il soprannome di Enrico di Castiglia obbiettivamente non lasciava presagire nulla di positivo:Enrico,figlio del re di Leon e Castiglia era detto L'Impotente.
Il soprannome era di pubblico dominio per cui la condizione del principe pareva certa,ma la bella Bianca,probabilmente all'oscuro di ogni conoscenza in materia di sesso fu mandata all'altare come agnello sacrificale.
Il matrimonio fu celebrato con enorme sfarzo nella stupenda cattedrale di Valladolid.
Fu un'unione infelice da subito,il principe ignorava la giovane e bella moglie e preferiva passare il suo tempo con i cortigiani preferiti e possibilmente lontano da lei.
Accadde inoltre un altro evento che sconvolse la vita di Bianca:nel 1451 scoppiò una guerra civile lacerante e sanguinosa tra suo padre e suo fratello Carlo.
Bianca si schierò subito al fianco del fratello e chiese al re di Castiglia,suo suocero,di aiutarlo.
Questa guerra provocò anche un ribaltamento delle alleanze stipulate al momento del matrimonio di Bianca con Enrico.
Non si sa se per imposizione dei Navarra-Aragona o dei Castiglia ,nel 1453 il papa NiccoloV scioglie il matrimonio dichiarandolo nullo per non consumazione.Bianca è sottoposta ad un'umiliante visita ginecologica al cospetto di importanti uomini di chiesa che dovranno riferire al pontefice.
Il risultato è che Bianca è ancora vergine e il matrimonio è annullato.
Il papa si pronuncia anche sulla consanguineità della coppia.Interessante notare che all'atto del matrimonio lo stesso papa aveva benedetto la stessa coppia.
Bianca rientra in Navarra e si trova subito in una condizione di assoluta inferirità nei confronti del padre.Il fratello nel 1452 ha subito una grossa sconfitta ed il padre che mai l'ha amata ,ora non le perdona il suo schieramento al fianco di Carlo.
Bianca è tenuta per quasi dieci anni in condizione di povertà e segregazione.
Nel 1461 muore Carlo e di diritto Bianca è regina di Navarra.Ha il sostegno di una parte della nobiltà navarrese,ma il padre le impedisce con la forza di esercitare il potere reale.
Ma Giovanni ,suo padre fa di più,nel 1462 disereda la figlia e nomina sua erede per la Navarra la sorella di Bianca ,Eleonora,da lui amatissima e che gli era stata al fianco durante la guerra civile.
Bianca ,per ordine del padre,della sorella e del cognato Gastone I di Foix,viene catturata e rinchiusa nel castello di Moncada a Orthez,dove muore avvelenata dalla sorella Eleonora.
E' il 2 dicembre del 1464

venerdì 27 novembre 2009


LA PAPESSA GIOVANNA

TRA STORIA E LEGGENDA

Il primo a far conoscere e a scrivere di questa storia a metà tra la leggenda popolare e la possibilità storica,fu il cronista domenicano Giovanni di Metz nel 1240(il personaggio fu ripreso da Eco nel "Nome della rosa").Certo è che come in tutti i miti che nascono dalla tradizione orale popolare esiste uno strato di verità,poi abbellito od esagerato da uno strato di invenzioni fantasiose.
Giovanna è il leggendari papa-donna che salì al trono pontificio e avrebbe regnato sulla chiesa di Roma dal 853 al 855.
Ma chi fu questa donna che violò il tabù primo della chiesa romana?
Era una donna di origini inglesi ,di buona e ricca famiglia,tant'è che compì i suoi studi nella prestigiosa università di Magonza.
Fu probabilmente per aver accesso agli studi universitari che la stravagante ed geniale ragazza cominciò a vestirsi in abiti maschili.
La cosa risultò talmente convincente che,finiti gli studi,Giovanna diviene monaco con il nome di Johannes Anglicus.
E' abile,intelligente,conosce la teologia e sa ben parlare:in poche parole "fa carriera" e la fa in maniera rapida ed esplosiva.
Viene eletta al soglio pontificio nel 855 alla mort di Leone IV :bisogna considerare che in quel periodo della storia della chiesa l'elezione del papa avveniva a volte in modo fortuito e non esistevano ancora le lotte di potere papale che avrebbero caratterizzato i secoli a venire.
Giovanna assume il nome di Giovanni VIII.
Ma Giovanna,in privato ,si toglieva le vesti maschili ed ora quelle papali,ed era una donna giovane e bella,o per lo meno affascinante.
In poche parole aveva un buon numero di amanti,reclutati tra le sue guardie o tra prelati compiacenti.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino,dice il detto popolare,ed in un epoca in cui i contraccettivi e la regolazione delle nascite era da venire,la bella papessa rimase incinta di uno dei suoi amanti.
Giovanna però pensa di poter nascondere sotto i larghi abiti di protocollo la gravidanza,e dopo,eventualmente,occultare il parto.
Non sarebbe stato impossibile,ma il destino decise diversamente.
Durante la solenne processione di Pasqua nella quale il pontefice,dopo aver celebrato la messa in San Pietro tornava in Laterano(era là che viveva il papa),all'altezza della basilica di San Clemente,il cavallo che trainava il trono del papa,strinto dalla folla romana festante,si impaurì e si imbizzarrì.
Il trauma,la paura e forse i violenti scossoni,provocarono a Giovanna un travaglio prematuro.
Il segreto era scoperto e il reato tanto grave da dover essere emanata una orribile sentenza:Giovanna fu fatta trascinare per i piedi da un cavallo attraverso le strade di Roma e nei pressi di Ripa Grand fu lapidata dalla folla inferocita.
Il suo corpo martoriato venne sepolto dove l'inganno si era rivelato:tra San Giovanni in Laterano e San Pietro in Vaticano.
Se leggenda fu ,in realtà per anni questo percorso fu evitato dalle processioni papali,anche se il particolare fu scritto nel XIV secolo,quando il papato era ad Avignone e a Roma non c'erano più processioni papali.
Interessa è anche la leggenda,legata alla storia della papessa,che riguarda l'impiego delle sedie "stercorarie",cioè di tre sedie dotate di un taglio centrale a forma di mezza luna sulla seduta all'altezza dei genitali,che permetteva,prima dell'investitura ufficiale ,di controllare il sesso del papa da parte dei cardinali preposti.Il papa doveva sedersi in sequenza sulle tre sedie e ricevere i simboli del suo pontificato:sulla prima il bastone e le chiavi,su quella a sinistra la cintura rossa con le 12 gemme, sulla centrale si sedeva una volta nominato papa.Naturalmente la chiesa atribuiva alla cerimoni un significato teologico,ad esempio la stercoraria,simile ad una sedia da parto,avrebbe simboleggiato la Chiesa madre di tutti gli uomini.
Ma il popolo è il popolo e la chiamò sempre "sedia gestatoria"
Per curiosità storica due delle sedie sono esposte ai musei vaticani,la terza (portata via da quel bel conquistatore ladro che fu Napoleone,al Louvre di Parigi

lunedì 23 novembre 2009


ALICE KYTELER

UNA STORIA IRLANDESE


Kilkenny è una cittadina del sud ovest dell'Irlanda.Dista circa 100km dalla capitale della contea Cork che è una fiorente città industriale.
Kilkenny è adagiata in uno splendido paesagio irlandese,tra verdissime colline e prati di velluto.E' un villaggio caratteristico,uno dei tanti che si possono trovare nelle contee del sud:casupole don i tetti di tutti i colori,botteghe rtigiane con insegne in gaelico,strade di ciotoli ed è sovrastato da uno splendido castello circondato da un magnifico parco.
Ma Kilkenny non è famosa per il suo paesaggio o per la cordialità dei suoi abitanti:è conosciuta in tutta l'Irlanda e meta continua di turisti perchè è tutt'ora considerata la patria della streghe irlandesi!.
La fama del villaggio come patria della stregoneria risale al medioevo ed ha quindi radici lontane.
A Kilkenny è infatti nata e vissuta Alice Kyteler,la strega più famosa di tutte le contee.
Alice nasce nel 1280 da una ricca famiglia,il padre è un importante uomo d'affari e la sua famiglia è giunta in Irlanda dopo la conquista da parte dei normanni nel 1169(Guglielmo il conquistatore) Alice è una ragazza ricca e un pò viziata,è abituata ad aver soddisfatto ogni suo desiderio,ma sopratutto il suo concetto di morale lascia molto a desiderare:oggi l'avremmo definita una sociopatica con incapacità di controllo emozionale e difficoltà nel procastinare il desiderio.
Ma continuiamo la nostra storia :il padre di Alice muore quando la ragazza ha 18 anni e le lascia in eredità tutto il cospicuo patrimonio.
Subito dopo la morte del padre Alice sposa un suo socio di vent'anni più vecchio di lei:William Outlawe,è importante presisare che William era fratello del cancelliere d'Irlanda:Roger che fu negli anni successivi attore e protagonista di una spietat lotta alle streghe e agli eretici istaurando in tutta la nazione un atmsfera di terrore e delazioni.
Alice ha subito un figlio che venne chiamato William junor.
Ad Alice non bastava nè il vecchio marito ,nè i suoi soldi,nè il patrimonio lasciatole dal padre.
Oltre ad essere avida di danaro era indubbiamente una seduttrice seriale.Apparteneva cioè a quel genere di soggetti(uomini o donne)che seduce in maniera compulsiva,a prescindere dall'oggetto della seduzione,perchè è proprio e solo l'atto seduttivo in sè che le soddisfa.
Era anche donna fisicamente bella ed il gioco le riusciva assai facile:con abilità riusciva a strappare ai malcapitati sedotti doni di estremo valore,gioielli e denaro.
Accumulò una ricchezza immensa ed estese la sua casa fino a quella che oggi si chiama ST Kieran Street.
Trasformò la dimora in un enorme specie di pub con inn(alloggi),una casa di piacere,insomma,dove gli uomini si recavano come mammalucchi aspettando e sperando un favore da Alice.
Ma si sa che nei paesi esiste una prerogativa straordinaria:nessuno si fa i fatti suoi,e questo,come accade ancor oggi nei paesi,accadde alnche a Kilkenny:la gente,le donne per prme,cominciarono a vociare su strani riti ed orge che si svolgevano nella casa di ST Kieran.
Per l'appunto di lì a poco morì il marito e subito ci si affrettò a dire che era morto in circostanze ambigue e che fosse stato ritrovato in una stanza piena di oggetti satanici.
Alice non badò alle chiacchiere e non ne intravide il pericolo:subito dopo la morte di William sposò un importante banchiere Le Blont,che ,guarda casa morì tragicamente nel 1310 lasciando alla bella vedova un mucchio di soldi e proprietà.
Alice era ormai la donna più ricca e chiacchirata della contea.
Per gestire la casa si procurò anche delle giovani,quella che si legò da subito ad Alice fu una certa Ptronella di Meath.
Non ancora sazia di tanta ricchezza Alice si risposa con un proprietario terriero Richard deValle che muore pare durante una cena per indigestione.
Le chiacchiere sono ormai irrefrenabili:si mormora che Alice abbia per amante un demone Robin,figlio addirittura di un principe diavolo Artisson.
Alice si sposa la quarta volta con un suo antico spasimante e assiduo frequentatore della sua casa.
L'uomo è però vecchio e malaticcio e dopo l'entusiasmo iniziale,comincia ad aver paura della moglie e di essere ucciso da qualche sortilegio.
Terrorizzato si rivolge ai frati dell'Abazia di San Francesco che prontamente fanno intervenire il vescovo di Ossory,competente per territorio.
Il vescovo fa di tutto per far imprigionare le streghe ,Alice e le sue aiutanti,vuole vedere la donna sul rogo.
Ma Alice è in Irlanda personaggio importante,cognata di un lord cancelliere e non è come far bruciare una povera contadina.
Il vescovo è addirittura imprigionato e messo a pane ed acqua..Interviene però Jhon Darcy,presidente della Corte suprema di giustizia:crede al vescovo e conosce la fama della donna.
Con argomentazioni apparentemente valide ,in una celebre requisitoria riesce adimostrare la stregoneria di Alice e le sue aiutanti.
Le donne vengono arrestate e ad Alice confiscate tutte le proprità.
Si teme il rogo,ma il potere ha sempre ben funzionato in tutte le epoche e Alice viene fatta brillantemente evadere.
Vivrà in santa pace ed a lungo in un altro villaggio vicino a Londra.
Non altrettanto bene va a Petronilla ,che dopo aver subito orrobili tortire e aver dichiarato quindi di tutto,verrà bruciata viva.

sabato 21 novembre 2009


Margherita Porete Mistica speculativa e beghina

MARGHERITA PORETE:L'ERETICA


Nel 1310 è bruciata sul rogo,a Parigi,Margherita Porete. Margherita è stata senza dubbio,al pari di Ipazia,vittima dell'intolleranza della Chiesa e del bigottismo religioso che penalizzo' le donne (e forse le penalizza ancora) nelle loro potenzialità intelletuali.

Margherita fu una grande mistica speculativa, forse,al pari di Taulero e Eckhart,la più grande mistica di tutti i tempi. Era un'intelletuale profondo nel pensiero ed il suo libro "Specchio delle anime" è tutt'ora un capolavoro attualissimo.

Però Margherita sapeva leggere e sapeva sopratutto scrivere e niente ha mai spaventato la Chiesa come una donna che pensa,legge,scrive e quindi analizza la realtà.

Il pensiero della Porete è da inserire nella cultura beghina,cultura di donne libere ed emancipate che fu senza dubbio una spina nel fianco alla Chiesa del 1200 (vedi articolo "Beghine e Begardi" su www.medioevo.it).

Sul piano filosofico,la sua speculazione si distacca dalla "via amori" e si orienta verso Amore come concetto assoluto che si sviluppa dall'assenza del desiderio.

L'amore comune è sempre un desiderare qualcosa, un desiderare per...,un voler...,un appropiarsi di.... Per la Porete,l'amore deve divenire un NONAMORE,un non desiderio, un non volere,un assoluto.

Si noti come queste speculazioni e questi assunti siano vicini alla concezione buddista del Nirvana quale pienezza del Nulla ed alla strada del distacco dal desiderio.

Secondo la mistica si smette di amare quando l'amore vuole tutto,perchè insegue il nulla.

Margherita afferma che l' Amore Assoluto non abbia bisogno di cercare,di chiedere,di pregare.

Per Margherita è preferibile coltivare Amicizia anzichè amore,perchè l'amore senza desiderio nè richiesta (amicizia)rappresenta la forma più alta d'emozione verso l'altro.

La Porete aggiunge che,con lo Spirito Santo,si deve instaurare un rapporto d'amicizia e di reciproco scambio in cui l'anima riconosce sè stessa come Dio e riconosce Dio in tutte le forme del creato manifesto.

L'eresia è dunque compiuta e Margherita è condannata al rogo.Margherita,a tutt'oggi,come Ipazia,non è stata ancora riabilitata dalla Chiesa romana.

venerdì 20 novembre 2009



BELEZZA ORSINI

cronaca medioevale di un suicidio annunciato

Il 1484 segna una data fondamentale per la storia delle donne e del medioevo in generale.
E' in quest'anno cheviene emessa dal papato di Roma,la bolla pontificia denominata Malleus Maleficarum che delinea quello che oggi si chiamerebbe un protocollo di dianosi e terapia.
Il Malleus delinea infatti le linee guida per l'individuazione e la definizione di una strega e per tutte le pratiche da operare dopo l'individuazione,dalle tecniche di tortura al tipo di morte nel caso di condanna.
Viene creato un tribunale apposito e nominati dei giudici particolari.Il tribunale è quello della Santa Inquisizione,il suo simbolo la croce,i suoi giudici fanatici:farà in Europa milioni di vittime,in prevalenza donne e in prevalenza arse sul rogo.
Quasi 100 anni dopo ,nel 1528,a Fiano Romano,si celebrerà uno degli ultimi processi per stregoneria.
L'imputata è Bellezza Orsini,e come dice il so nome ,è una giovane donna di una rara bellezza.
Il giudice è Marco Callisto di Todi,conosciuto per la sua intransigenza.
Se andiamo ad esaminare la storia di Bellezza osserviamo tutte le condizioni per l'evolversi di una possibile accusa di stregoneria:dalla classe socialedi appartenenza,al vissuto familiare,alle caratteristiche individuali di intelligenza della giovane donna.
Bellezza è figlia di Angelo e come spesso accadeva nelle pover famiglie contadine,viene data sposa ancora bambina,ad un tipaccio violento e vagabondo,che l'abbandona senza mezzi di sostentamento appena nasce il fglio Bartolomeo.
La donna,giovanissima,è costretta a trovarsi un lavoro e lo trova,come serva presso la nobile famiglia Orsini al loro castello di Monterotondo.
Bellezza oltre a fare tutte le mansioni di serva per gli Orsini,ha un altro compito:deve preparare il mangiare ad una prigioniera del castello:è la famosa Lucia da Ponzano,in odor di stregoneria.In realtà,come molte streghe ,è solo una medichessa e prepara miscugli e tisane terapeutiche per ogni tipo di malattia.
Gli Orsini,imprigionandola,ma non consegnandola al tribunale,ne hanno fatto una sorta di "medico di famiglia"
Le due infelci stringono amicizia e Lucia prova sincero affetto per Bellezza,tant'è che inizia ad insegnarle l'arte delle erbe.
E' così che la giovane donna comincia ad applicare gli insegnamenti della maestra ed a curare tutti i poveri disgraziati che le si rivolgono.
Come spesso accade(anche ai medici di oggi)però,un suo paziente non riesce a trarre beneficio dalle sue cure e muore.
Detto fatto i parenti si rivolgono al tribunale dell'Inquisizione:Bellezza viene immediatamente arrestata.
Comicia il processo e con il processo le terribili torture:la ragazza ammette la sua arte medica ,ma si proclama innocente perchè ha solo cercato di aiutare malati e tutte le sue azioni sono state fatte per il bene della gente del villaggio.
Ma Marco daTodi ha l'occasione di una bella strega da bruciare e non se la vuole perdere davvero.Le torture sono così feroci che in fine Bellezza confessa il falso e ammette di aver partecipato ad orge con il diavolo e copulato con lui.
Bellezza viene condannata al rogo.
Lei però decide di precedere il boia e si ucide nella sua cella conficcandosi cn le ultime disperate forze un chiodo strappato alla parete.
L'ingiustizia in nome e a gloria della croce è stata di nuovo compiuta

giovedì 19 novembre 2009


ATTIMO



Si è fermato
solo
un attimo
un soffio
di niente.
E il suono del tuono
lontano
ricordava del tempo di ieri






PIETRE


Come pietre
stanno
piccole,lontane immagini
sul mio cuore.
Immobili
sempre,
rotolano
talvolta
con fragoroso suono

martedì 17 novembre 2009





SOLO UN DEBOLE PENSIERO HA BISOGNO DI ICONE
IL SILENZIO CONTIENE MOLTE PAROLE

LE COLLINE DI GALLOWAY


Nella storia della stregoneria ci sono eventi così particolari,per violenza e brutalità,da essere esorcizzati dalla popolazione attraverso un'eco di leggenda.Difficilmente,infatti,l'inconscio collettivo riesce ad assimilare come reali eventi che violano i tabù archetipici della specie umana.

Tali eventi appartengono per lo più alla cultura del Nord Europa,che fu meno toccata dal fenomeno dell'Inquisizione della Chiesa Romana e riuscì meglio ad integrare,in una sorta di folklore,episodi legati alla stregoneria.

Risale al 1435 un singolare caso di streghe e stregoneria.

In Scozia,precisamente a Galloway,in una grotta adibita ad abitazione viveva una sorta di clan diabolico formatosi da una coppia iniziale.

La coppia probabilmente fratello e sorella affetta da gravi disturbi psichiatrici era stata forse allontanata dal villaggio per le stranezze comportamentali (ricordiamoci che fino al 1800 non esiste l'istituzioine manicomiale).

Ebbero 14 figli che,a loro volta accoppiandosi incestuosamente, riuscirono a strutturare un clan di 32 persone,naturalmente con evidenti tare genetiche di tipo mentale e disturbi del comportamento.

Costoro,quando qualche viandante incauto transitava dalle loro parti, lo catturavano e dopo averlo torturato a lungo lo uccidevano e si cibavano della sua carne per imposessarsi della sua "linfa vitale".Quando poi,dopo circa 20 anni di omici furono finalmente catturati,le donne vennero arse vive e gli uomini condannati a morire dissanguati dopo l'amputazione degli arti.

Da tale evento,realmente accaduto e traslato nella leggenda,ha successivamente preso ispirazione in anni recenti il regista del film di genere "horror": "Le collinehanno gli occhi".

lunedì 16 novembre 2009




SANTA MARGHERITA DI SCOZIA


Pochissimo si conosce di questa donna che non solo fu fatta santa,ma fu madre di due santi:Santa Matilde di Scozia e Sant'Edmondo di Scozia.
Quel poco che la storia ci ha tramandato rende senza dubbio il suo personaggio ancora più affascinante.
Neppure la data di nascita è certa,mentre si conosce per certo l'anno,il 1045 e probabilmente la nazione dove nacque:l'Ungheria dove il padre era esiliato.
Margherita è infatti figlia di Edoardo,principe d'Inghilterra e nipote di Edmondo II.
I due sono gemelli e sono stati usurpati del trono dal reggente,Edoardo finirà in Ungheria dove soggiornerà a lungo con la moglie,no0bile russa sposata a Kiev.
Margherita è anche sorella di quell'Edgardo Atherling,noto alla storia come "il principe dimenticato".Dopo una fanciulezza in Ungheria ,vissuta da nobile erede in esilio,quindi con notevol ristrettezze di mezzi e nessun lusso.al seguito dei genitori torna in Inghilterra dove Edoardo vuole rivendicare il.trono.
Tempi non maturi,tempi bui per il regno inglese ,sassoni e angli,baroni di confine di razza celta e i nuovi entrati normanni si sfidavano in uba condizione dinastica assolutamente precaria.
La famiglia è nuovamente costretta all'esilio e stavolta la meta è la più vicina Scozia:terra rude con una corte ancora barbara.
E' in Scozia che Margherita viene data in sposa a Mael Coluim III re di certe origini celte,l'ultimo che regnerà con gli antichi simboli su le desolate terre del nord.
Il re è innamorato da subito della delicata principessa inglese che probabilmente gli è stata daqta in sposa per consolidare una possibile alleanza.
E' comunque un matrimonio assai felce e nascono ben otto figlie ,sei maschi e due femmine.
Il popolo amò subito la regina sopratutto per la sua dedizione ai poveri ed ai malati.
La bontà di Margherita contagia anche Mael che si dedica con assiduità alle opere caritatevoli verso il suo popolo.In realtà,il re ,innamorato fino alla venerazione,è in parte dipendente dalla bella moglie in quanto totalmente analfabeta,mentre Margherita sa leggere e scrivere.
Tutti i documenti e gli atti della corte scozzese di quel periodo sono sottoscritti dalla regina.Il marito ed il figlio maggiore muoino nella tragica battaglia di Alnwick,lei sopravvive di poco,già malata muore il 16 novembre del 1093

domenica 15 novembre 2009




MARGHERITA TUDOR



Se ci fu una donna che re Enrico VIII ammirò,stimò e rispetto,e non era certo Enrico in odor di femminismo ,fu senza alcun dubbio sua sorella Margherita.

Margherita nacque a Londra,secondogenita di Enrico VII e sorella maggiore del futuro Enrico VIII.La madre era Elisabeth York donna austera ,ma intelligente ed assai colta,il maggiore dei fratelli Tudor era Arthur che morirà giovanissimo e sposo di quella Caterina d'Aragona che vedova appena ventenne sarà presa in moglie dal fratello Enrico.

I ragazzi Tudor spiccavano alla corte,oltre che per una bellezza eccezionale(solo Arthur un pò gracilino era dotato di minor fascino)ereditata dal nonno materno,per la vivacità dell'intelligenza e per le forti capacità comunicative.

Maegherita era forse ancor più vivace,energica e anticonformista dei fratelli maschi,ma anche lei dovette piegare il capo ai doveri dinastici.

Il padre la dette in moglie ad appena quattordici anni a Giacomo IV di Scozia,che di anni ne aveva ventotto e aveva sopratutto una ben meritata fama di libertino e oggi si direbbe "sciupafemmine".

In quel periodo Giacomo aveva un'amante ufficiale:la bellissima lady Margaret Drummnd che reagi non troppo bene alla notizia del reale matrimonio:il dissenso durò poco davvero perchè lady Drummond mrì di lì a poco in circostanze misteriose e non di morte naturale.

Margherita sposò quindi il bel Giacomo,ma il suo matrimonio fu un seguire continuo di tradimenti pubblici e umiliazioni che certo la volitiva regina malsopportava.

Nell'infelicità assolua di quel matrimonio si sviluppo una struggente nostalgia per i suoi e per la corte inglese a cui ilm primitivo e rude cerimoniale scozzese poco somigliava.

Noto e struggente è il carteggio con il padre re al quale Margherita si raccomandava per poter ritornare a Londra.

Fu comunque il destino che pose rimedio a tanta infelicità,nel1513 Gicomo muore a BranKston Hill nella tragica battaglia di Flodden.

Margherita era vedova e donna libera,era inoltre diventata donna di vero potere politico in quanto reggente di Scozia per suo figlio Giacomo V.

Condusse la reggenza con fermezza e salda autorità,anche se ,in quanto donna,i contemporanei spesso mossero critiche al suo modo di governare.

Da donna libera e potente si scelse un secodo marito,il conte Angus Arcibald Dougas,nobile casato scozzese e uomo oltremodo noioso:il secondo matrimonio naufragò ben presto,ma la bella regina questa volta non sprecò lacrime ,nè accese ceri votivi,si fece invece un sacco di amanti tutti giovani ,belli ed abili cavalieri che torneavano con il suo stendardo senza pudori.

Anche Enrico VIII,che pur sempre aveva sostenuto il suo operato e protetto i suio intrighi,si mosse ad aspre criche per lo scandaloso comportamento.

Margherita non se ne preoccupò minimamente,anche perchè la sua posizione come reggente di Scozia e quindi pedina Tudor nel grande scacchiere della gestione delicatissima delle frontiere del nord,la rendeva indispensabile al re.

Anzi fece di più:cominciò a convivere pubblicamente con un suo amante,il lord cancelliere Henry Stewart,forse l'unico amora della sua vita.

La convivenza era già una cosa sufficientemente scandalosa,ma Stewart era anche sposato e come se non bastasse Margherità lo volle sposare ottenendo una dispensa apposita dal papa.

Storicamente fu la dispensa papale concessa allo Stewart a far balenare al re la possibilità di ottenere anche lui una dispensa e l'annullamento del matrimonio con l'aragonese.

Non calcolò Enrico che Caterina non era un povero barone di frontiera,ma la zia di CarloV e quindi la storia del regno inglese prese tutt'alta direzione.

Margherita,invece,fu questa volta moglie felice ed ebbe dallo Stewart dopo gli altri sette figli avuti da Giacomo ed Angus,un'ultima bambina Dorotea della quale,per una di quelle strane e misteriose dimenticanze storiche non si conosce la data di morte.

Margherita tudor morì nel 1541 il 18 ottobre nel suo castello di Methven

Rumori
confondono
pensieri
di luci


MARIA BOLENA

Poco si sa della vita di Mary Boulen:la sua memoria nella storia è legata a due fattori che sono indipendenti dal suo essere donna e persona.
Il primo è che era la sorella di Anna,seconda moglie di Henry,re d'inghilterra e donna che ,con la sua relazione con il sovrano ,portò il paese allo scisma.Il secondo fattore è che Mary,prima di Anna,fu amante del re e ,probabimente,ebbe da lui due figli mai riconosciuti.
Leggendo invece il percorso esistenziale di Mary ci si rende conto che fu donna intelligente ed abile nelle relazioni a corte e che tra le tre ragazze Bolena-Howard fu l'unica,che dopo aver condiviso il letto con il re,salvò la testa,ebbe un'ottima sistemazione matrimoniale e visse a lungo.Sia Anna che Katerina Howard,loro prima cugina e quarta moglie di Henry,furono decapitate e i loro vessili ed insegne cancellate a disperderne la memoria.Maria nasce nel castelo di Hever da una nobile famiglia con qualche problema economic,suo padre è un Boulen,legato ai Tudore,ma la madre che appartiene ai grandi e potenti Howard,lega la famiglia anche agli York:per i tempi due alleanze di simile fatta non erano male.
Le due ragazze(c'è anche un fratello George che avrà un drammatico ruolo nella caduta di Anna),compiono il percorso di tutte le nobili giovinette inglesi del tempo,compreso un soggiorno alla raffinata corte di Francia.
La corte francese era un pò come un collegio svizzero di oggi,o un soggirno di studio negli states:dava accrediti e insegnava le buone maniere,non specifiche della rude corte Tudor,ma apprezzatissime.Indubbiamente lo scopo della famiglia era "sistemare"le due fanciulle con nobili di corte,tenendo conto solo della loro grazia,perchè la dote scrseggiava.Il destino aiutò Maria che appena tornata dalla Francia colpì il re.In quel momento Enrico era annoiato della moglie Caterina,donna severa di educazione spagnola(era figlia di Isabella d'Aragona e Ferdinando di Castiglia),ma era sopratutto deluso dal fatto che l'Aragona non riuscisse a partorire figli maschi.La regina era inoltre più vecchia di lui e non proprio una bellezza.
Maria era sposata,a quel momento,con William Cary,nobile della camera da letto del re,ma il fatto non costituì impedimento e forse il più contento fu William che si prese una serie inaspettata di benefici.
Maria Bolena diviene amante ufficiale del Tudor un anno esatto dopo il matrimonio nel 1521 e rimane al suo fianco per sei anni.Partorisce due figli,indubbiamente di Enrico,ma non ne chiede,nè ottiene il riconoscimento di bastardi del re per i suoi figli.Maria non chiede nulla,si gode quel periodo di grossi privilegi e aspetta.Da donna intelligente comprende di essere una meteora e comprende anche che il suo silenzio e la sua discrezione le consentiranno di salvarsi.Il re detesta le complicazioni e c'è inoltre una regina ed un'altra amante ufficiale con un figlio riconosciuto.
Alle complicazioni ci penserà inatti la sorella Anna.
Si sa che nel 1527 la passione del re è finita e le sue attenzioni si rivolgono ora alla capricciosa Anna.
Maria capisce di essere di imbarazzo alla famiglia(le mire con Anna sono alte)alla sorella e,più pericoloso,al sovrano.
William Carey è morto nel 1528 e Maria accetta la corte e la proposta di matrimonio di William Stafford soldato privo di ogni nobiltà.
Un buon modo per allontanarsi dalla corte e farsi dimenticare.Maria e William si ritirano nella tenuta di lei a Rochford,Essex.Non comparirà mai più a corte e non si farà vedere nè nell'apice della gloria di Anna,nè nella sua rapida caduta.
Sarà la sua salvezza:muore di morte naturale(probabilmente di influenza inglese)il19 luglio 1543.

sabato 14 novembre 2009


Violet Albina Gibson,nasce in Irlanda nel 1876.E' la tipica ragazza irlandese:pelle chiara e piena di lentiggini,occhi verdi,capelli rossi e mossi.Non è alta,ma è molto graziosa:Appartiene alla nobiltà:il padre è Edward Gibson,Barone di Ashbourne e Lord cancelliere d'Irlanda.
Della sua giovinezza si conosce poco o nulla:la sua fu una vita organizzata secondo i canoni della buona società irlandese;certo è che Violet fu sempre una ribelle con una personalità non facile a piegare.
Non si sposò e visse una vita indipendente e libera.
La storia non avrebbe avuo traccia del suo passaggio esistenziale se,a quella testa calda d'irlandese non fosse venuto in mente addirittura di attentare alla vita del duce d'Italia:nientemeno che Benito Mussolini.La troviamo infatti in Italia nell'aprile del 1926 in una situazione politica già completamente impregnata dai dogmi di un fascismo in luminosa ascesa che stroncava senza pietà ogni forma di dissenso.
C'è da dire che è nella genetica degli irlandesi lo sdegno per qualsiasi forma di dittatura,Violet comunque non esternò mai i motivi del suo gesto,o forse,come vedremo,non gliene dettero modo.
Il 7 aprile del 1926 la Gibson spara un colpo di pistola a Mussolini che era appena uscito dal Campidoglio.
La folla la vuole linciare ed è sottratta a stento alla furia dei presenti.
E'condotta in questura ed interrogata,con quali metodi possiamo ipotizzare,non dice una sola parola.Si presuppose che la donna,allora cinquantenne,fosse stata manipolata es indotta all'atto.Era più semplice e meno pericoloso che pensaread un dissenso tanto assertivo.
Fu estradata in Inghilterra su richiesta del governo di Londra,ma con la promessa di un internamento in manocomio._Cosa che avvenne:Violet rimase in manocomio per trent'anni,dove morì nel 1956(Nottingham)Era buon costume di Mussolini far rinchiudere in manicomio tutte quelle donne,specialmente donne,che potevano discreditare la sua immagine di seduttivo condottiero d'italia.E un pensiero va a Ida Dansen,sua moglie ,e al primo figlioBenitino,morti anch'essi dopo lunga reclusione,in manicomio

miliaia di donne e uomini furono torturati e arsi vive con l'accusa di stregoneria dalla Santa Inquisizione

venerdì 13 novembre 2009