domenica 23 maggio 2010


La storia delle spezie e delle erbe aromatiche


 


 

Indice:


 

La storia delle spezie e delle erbe aromatiche

Schede tecniche:

Chiodi di garofano

Cannella

Salvia

Basilico

Cipolla

Rosmarino

Alloro

Origano

Menta


 


 

La storia delle spezie e delle erbe aromatiche


 

La parola "Spezia", risale al XII secolo; deriva dal latino "species", parola che definiva prodotti alimentari come il grano, l'orzo, la farina. Le Erbe, in effetti, si distinguevano da questi e si caratterizzavano per il profumo particolare (tanto che si pensava fossero dotate di poteri magici): furono, quindi, chiamate "aromatica".


Messaggere delle divinità per gli egiziani


 

Le Erbe aromatiche e le Spezie erano utilizzate dagli egiziani per imbalsamare i corpi dei defunti, e contribuivano a conservare l'aspetto carnale nella vita ultraterrena; si affermava che i loro profumi trasportassero i messaggi spirituali tra uomini e le divinità.

A causa del gran consumo, fu necessario organizzare le prime spedizioni per assicurarsi l'approvvigionamento della merce, considerata preziosissima: la regina di Saba, che si recò in visita da Salomone, a Gerusalemme, "……….Fece dono di 120 misure d'oro, una gran quantità di Spezie, erbe aromatiche e pietre preziose".



I più grandi commercianti dell'antichità: i fenici


 

I migliori uomini d'affari nel commercio delle Spezie erano i fenici, tanto che dalla fine del XVI secolo a.C., il prezioso bene era chiamato "merce fenicia".

Pare che gli esperti intermediari, che vendevano la merce tanto ai re quanto ai faraoni, fossero stati i primi a cercare altre mete per gli approvvigionamenti, e a dirigersi verso le Indie.

L'alone del mistero che circondava le Spezie si protrasse a lungo, nonostante la grand'epopea conquistatrice d'Alessandro Magno, che, nel IV secolo a.C., svelò una parte dell'enigmatico, magico, talvolta malefico Estremo Oriente, dove, come scrisse Erodoto, "la Cannella cresce nei laghi profondi, ed è attorniata da animali volanti".


L'Impero Romano


L'Impero Romano, i confini del quale si estesero progressivamente da una parte all'altra del Mediterraneo, non poteva ignorare l'attrattiva di queste Spezie invitanti; anche Cleopatra si serviva di una gastronomia "calda" per sedurre Cesare, e lo zafferano cosparse tutte le vie di Roma per accogliere Nerone.

Il possesso della Spezia procurava, a colui che la utilizzava, la fama di lussurioso. Tra i più ricchi, gli eccessi alimentari erano caratterizzati esclusivamente dalla varietà delle piante aromatiche utilizzate, mentre il dosaggio restava nei limiti di una gastronomia equilibrata.

Il Pepe era onnipresente, e occupava il posto d'onore nelle feste, come ci racconta Marziale: "Quel cinghiale era steso, senza vita. Possano le mie divinità ingrassare gioiosamente con il vapore del suo brodo! Disboscate pure per accendere il fuoco della mia cucina in festa! E' vero, il mio cuoco spargerà molto Pepe, che ho segretamente nascosto per quest'occasione!"


Le Spezie e le Erbe aromatiche giocarono, da quel momento, un ruolo fondamentale nelle dispute per il potere; pensiamo alla rivalità tra Bisanzio e la Persia, che interessò l'area del Mediterraneo orientale a partire dal IV secolo a.C.

Nel V secolo, il profeta Maometto, cercò di trarre il massimo profitto dal commercio con le aree circostanti dove le Spezie avevano un'importanza fondamentale, per diffondere anche il suo messaggio.
Il commercio d'Erbe aromatiche e Spezie, infatti, favoriva quello d'altri beni; esse rendevano piacevole la gastronomia, e facevano parte della farmacopea araba.


 


 

Le Spezie nel Medioevo


A partire dal X secolo, le Crociate fecero riscoprire il mondo delle Spezie, che, ancora una volta, diventarono oggetto ostentato di ricchezza tra i potenti e i ricchi dell'Europa intera.
Le ricchezze d'Oriente arrivavano attraverso il Mar Mediterraneo, grazie ai navigatori veneziani, genovesi e pisani, che sbarcavano a Marsiglia o a Aigues-Mortes, superavano le Alpi, e vendevano le Spezie nelle fiere di Lione; proseguivano fino alla Champagne, centro d'affari dell'Europa del Nord, e vendevano il resto.

Il porto di Marsiglia permise alle città marinare italiane, e in particolare ai veneziani, di trarre il maggior profitto dal monopolio, diviso con i fornitori arabi, del commercio delle merci preziose provenienti da Alessandria d'Egitto.

Le Spezie più vendute erano: Pepe nero, Pepe di Sumatra, Zenzero, Chiodi di Garofano, Cannella, Noce moscata, Galanga; certe erano così importanti, da costituire moneta di scambio. E' il caso del Pepe, sempre preziosissimo e ricercato.

Era il periodo di gran successo per i vini italiani e spagnoli: anche questi erano aromatizzati con Erbe e Spezie.

Nei processi giudiziari, a titolo di gentilezza, gli imputati regalavano al giudice le cosiddette "Spezie da camera" e, anticipando l'invenzione delle caramelle, alcune Spezie, ricoperte di miele, erano offerte come digestivo o come ghiottoneria.

Verso la fine del Medioevo, l'utilizzo alimentare e quello medicinale delle erbe aromatiche e delle Spezie si confuse. Speziali e farmacisti si riunirono nella stessa corporazione per un lungo periodo di tempo.


Cristoforo Colombo alla ricerca di oro e di Spezie


 

Come per ogni scoperta, la rotta marittima verso sud, alla ricerca delle Spezie, non era frutto del caso. Cristoforo Colombo era partito verso ovest, convinto di arrivare direttamente nelle Indie, ricchissime delle preziose merci.

Per soddisfare i desideri di conquista delle potenze marittime dell'Europa meridionale, la Spagna e il Portogallo stipularono il Trattato di Tordesillas, nel 1494, che prevedeva la divisione delle successive conquiste marittime nei due mondi.

Il controllo del commercio delle Spezie e del loro approvvigionamento, era un obiettivo primario, in quel periodo, per le potenze portoghese e spagnola, che cercavano in tal modo di eliminare il monopolio degli arabi e dei veneziani nell'area mediterranea.

Vasco de Gama raggiunse il Capo di Buona Speranza nel 1497, e sbarcò in India nel 1498. Da allora, e per i tre secoli successivi, olandesi e inglesi si alternarono nelle rotte commerciali; conquistarono i territori e fondarono parte delle loro ricchezze coloniali.


Il valore economico dei prodotti diminuì con l'aumento dei terreni coltivati.

Gli olandesi proteggevano accanitamente l'accesso alle isole Molucche, per paura che qualcuno potesse esportare le piante produttrici dei Chiodi di Garofano o di Noce moscata, e rovinare, in tal modo, il monopolio. Il furto, era punito con la morte.

Pierre Poivre, botanico francese del XVII secolo, fu uno dei principali artigiani di questo declino. Dopo diversi tentativi infruttuosi, riuscì a sottrarre alcune piante di Pepe e di Noce moscata, e le piantò nell'isola Maurizio.

Questo episodio, successivamente, provocò la dispersione dei luoghi di produzione negli imperi coloniali olandesi, inglesi, e francesi.

Anche il caffè, il cacao e molte altre piante furono coltivati altrove.

Da allora l'attrazione e la curiosità nei confronti di questi prodotti affascinanti non ha mai avuto fine. All'inizio del secolo, grazie agli imperi coloniali, si sviluppò l'interesse per la gastronomia esotica;

oggi, la mondializzazione degli scambi ha portato ad una maggiore mobilità delle popolazioni, che diffondono le proprie abitudini culinarie.

Le Spezie, per i grandi chef occidentali, sono sinonimo di una certa apertura, culturale e moderna. Essi, giocano sulla variazione di aromi e sapori, che si fondano semplicemente su prodotti naturali di qualità.

Finché l'uomo saprà servirsi della sua immaginazione per soddisfare la ricerca dell'ignoto e quella di nuovi piaceri, la storia delle Spezie non avrà mai fine.


 

SCHEDE TECNICHE:


 


 

CHIODI DI GAROFANO


 

    


 

Nome scientifico: Syzygium aromaticum

Famiglia: Mirtacee

Habitat: La pianta è originaria delle isole asiatiche sudorientali, soprattutto delle Molucche; è stata importata nelle Antille, nelle zone orientali dell'Africa e in Cina.
Caratteristiche: La pianta è un albero sempreverde, a piramide; le foglie sono ovato-oblunghe, lisce, lucide, acuminate e coriacee, assottigliate alla base.
I fiori sono di colore cremisi o violetto, in racemi terminali ramificati; i germogli sono rosa se freschi, bruno-rossastri se essiccati al sole.
Coltivazione: La pianta è spontanea. È coltivata su scala commerciale nelle regioni marittime tropicali. In Italia la coltivazione risulta assai difficile.
Raccolta: Si utilizzano i germogli essiccati, i "chiodi" di Garofano, e l'olio. I germogli si colgono nelle giornate non troppo umide, due giorni prima della fioritura, quando sono rosati.

Curiosità: I Chiodi di garofano sono utilizzati per aromatizzare salse, curry, vini speziati, e come preservante nelle preparazioni sott'aceto.

Proprietà salutari e utilizzo: I Chiodi di garofano svolgono un'attività stimolante, aromatica e antispasmodica, carminativa e antiirritativa.
E' utilizzato soprattutto come digestivo e come antisettico del cavo orofaringeo.

Nei casi di vomito e nausea: masticare lentamente un Chiodo di garofano.


 

CANNELLA


 



 

Nome scientifico: Cynnamomum zeylanicum Nees

Famiglia: Lauracee

Habitat: La Cannella è originaria di Ceylon, cresce spontanea nell'India meridionale e in Malaysia.
E' coltivata anche in altri Paesi tropicali: isola di Réunion, Guadalupa, Guyana, Brasile, Giamaica. Si può trovare nelle foreste, fino a 1000 m di altitudine.
Caratteristiche: E' un albero sempreverde, che può raggiungere anche 15 metri, allo stato spontaneo; i rami sono lisci. Le foglie hanno il picciolo corto, coriacee, caratterizzate da tre o cinque nervature; la faccia superiore è glabra, di colore verde scuro.
I fiori sono inseriti nell'ascella delle foglie, hanno un involucro diviso in cinque o sei lobi, e sono di colore bianco-giallino, di profumo sgradevole.

Coltivazione: Spontanea.
Raccolta: E' utilizzata la corteccia dei rami, che si ottiene esclusivamente da piante coltivate.
Si tagliano i rami di due anni, si staccano rametti e foglie, si taglia la corteccia in pezzi lunghi 20-30 cm, e si lascia asciugare per un giorno.
Successivamente, si raschia la parte superiore della corteccia per eliminare lo strato suberoso, si dispongono le cortecce una sopra l'altra, e si lasciano essiccare all'ombra, al riparo dalla polvere.
Proprietà salutari e utilizzo: La Cannella, ha proprietà antisettiche e vermifughe. Deve essere utilizzata a piccole dosi. E' tonificante per l'intero organismo, digestivo, cardiotonico, antianoressico.
E' utilizzato nei casi di astenia, fermentazioni intestinali, ipotensione, cattiva digestione.
Tintura per le gengive ulcerate: ponete 20 g di corteccia in 100 ml di alcool di 70°, a macero per 8 giorni. Utilizzatela, a gocce, in un bicchiere d'acqua, più volte al giorno.
Curiosità: La corteccia della Cannella è utilizzata per la preparazione di dolci, conserve, salse e condimenti, e come aromatizzante nella preparazione di liquori.


 

SALVIA


 


 


 

Nome scientifico: Salvia Officinalis

Famiglia: Labiate

Habitat: regioni mediterranee

Caratteristiche botaniche: è una pianta cespugliosa da 30 a 70cm suffruttice, fusto ramificato, pubescente;

Foglie: grandi oblunghe, spicciolate, verde-biancastre, persistenti, spesse, crenato;

Fiori: blu-violacei (maggio-giugno), grandi da 3 a 6 per verticillo in spighe terminali con brattee violacee, caduche, con calice bilabiato, corolla lunga a 2 labbra, l'inferiore trilobato.

Odore e sapore: aromatici.

Parti utilizzate: foglie mondate (prima della fioritura), sommità fiorite;conservare in recipienti a chiusura ermetica.

Moltiplicazione: divisione di ceppo o per talea e raramente per seme.

Piantagione: autunno o in primavera.

Utilizzazione: è utilizzato per aromatizzare le vivande, per proteggere i tessuti e indumenti dalle tarme, come cura di bellezza e per vincere i malesseri.

Proprietà: antisudorifero, antisettico, antispasmodico, coleretico, ipogligemizzante, stimolante, stomachico, vulnerario.

Costituenti: oli essenziali, flavonidi, saponina; acido organico.


 

Curiosità: il suo profumo intenso e il suo gusto sono invitanti ma non bisogna abusarne perché la salvia contiene le stesse sostanze tossiche dell'assenzio, ed è perciò controindicato ai temperamenti sanguigni e ipertesi.

Azione terapeutica: è efficace per curare stati di malinconia e calmare le crisi d'asma.


 


 

BASILICO


 



 

Nome scientifico: Ocimum Basilicum

Famiglia: Labiate

Habitat: Paesi caldi, è diffusa in Liguria(quella in serra) Origine: India e Africa

Caratteristiche del terreno: la coltura richiede buon terreno fresco, fertile e di facile scolo.

Semina: essa si esegue da aprile ad agosto, a spaglio usando 2-3 gr di seme per metro quadro di terreno. Si ricopre con un sottile strato di terra facendo pressione sul terreno stesso. Quando le piantine hanno raggiunto un certo sviluppo, si diradano lasciandole alla distanza di 25-30cm.

Per la coltura anticipata: la semina si esegue in una serra riscaldata tra dicembre-gennaio e febbraio-marzo: Si trapianta ad aprile.

Consociazione: la coltura in serra è molto redditizia e non pregiudica le caratteristiche aromatiche della pianta.La consociazione si fa generalmente con zucche, pomodori o cetrioli.

Varietà: "Basilico verde comune" a foglie medie molto profumato, "Basilico a foglie di lattuga" aroma fine e delicato, "Basilico di Genova",
"Basilico fine verde comune" a foglie piccole, "Basilico fine violetto/verde nano compatto" varietà con foglie piccole profumatissime.

Proprietà: stimolante, antispasmodico, sedativo, starnutatorio.

Curiosità: un tempo vaniva prescritto anche per la cura dell'isterismo.

Azione terapeutica: le foglie fresche calmano le irritazioni cutanee.


 


 

CIPOLLA


 


 


 

Nome scientifico: Allium coepa

Famiglia: Liliacee

Habitat: La Cipolla è originaria della Persia. E' diffusa in tutto il mondo, in numerose varietà.

Caratteristiche: E' una pianta erbacea perenne, che può raggiungere un metro di altezza. Il bulbo è sferoidale e squamoso, formato da numerose squame bianche e carnose; è avvolto da una tunica di colore differente a seconda della varietà.
Le foglie ricordano vagamente un cilindro, la superficie è glabra ed è coperta da uno strato ceroso. I fiori sono riuniti in un'infiorescenza a ombrella, di colore bianco.

Lavorazioni: si inizia scegliendo un terreno fertile e fresco per l'impianto del semenzaio,e si effettuano le sarchiature e le azotature (a parte quelle vernine); si impiegano 3-4grammi di seme per ogni metro quadro, da cui in seguito si ricavano circa 700-800 piantine.Il trapianto si esegue in maggio in file alla distanza di 20-25cme di 15 nella fila; le piantine dopo aver cimato le radici e le foglie vengono immesse nel terreno precedentemente lavorato.Il diradamento si esegue dopo la semina e consiste nel distanziare le piantine l'una dall'altra,serve a rimpiazzare vuoti.

Coltivazione: La Cipolla è una pianta che raramente si trova allo stato selvatico.
Numerose coltivar sono formate da soli fiori fertili che producono i semi con cui la pianta può essere riprodotta; altre varietà, insieme ai fiori, portano bulbilli che, interrati, consentono la produzione agamica.
Raccolta: La parte utilizzata è il bulbo. La raccolta avviene tra maggio e agosto, secondo la varietà, quando la parte aerea è quasi secca. Dopo che la pianta è fiorita, il bulbo non contiene più i principi attivi.

Proprietà salutari e utilizzo: La Cipolla ha proprietà diuretiche, vermifughe, antisettiche e ipoglicemizzanti. E' utilizzata nei casi di ipertensione arteriosa, per regolare le funzioni intestinali, nelle bronchiti e nei casi di tosse persistente; per depurare l'organismo.

Varietà: da inverno(gennaio-febbraio), da estate(agosto), da conserva,ovvero i sottaceti(febbraio-marzo);a bulbo bianco o a bulbo colorato, a bulbo grande e a bulbo piccolo.

Malattie: sono di natura fungina la ruggine, che danneggia la scapo fiorale delle colture da seme,il bacillus cepivorus ,che attacca i bulbi conservati.Tra gli insetti patogeni ricordiamo la crociera, la tignola del porro, che danneggiano le giovani piantine rodendone la parte centrale del germoglio.

Diserbo: si effettua con insetticidi a base di gammesano o di esteri fosforici.

Curiosità: La Cipolla è utilizzata notevolmente nelle preparazioni alimentari di tutto il mondo. Si preparano condimenti, salse, minestre e zuppe, ed è utilizzata come aromatizzante nelle insalate, e per accompagnare carni, pesci, crostacei.


 


 

ROSMARINO


 



 


 


 


 


 


 


 

Nome scientifico: Rosmarinus officinalis

Famiglia: Labiate

Habitat: Liguria, italia centro meridionale e isole

Caratteristiche botaniche: è una pianta suffrutticosa da 50cm a 1.50 m. Arbusto, fusti legnosi, fogliosi;

Foglie: sessili, coriacee, strette con margini rivoltati, verde scuro sopra, biancastre sotto, persistenti;


 

Fiori: quasi tutto l'anno in piccoli grappoli ascellari, calice bilabiato, con labbro superiore intero e con tre dentini piccolissimi, l'inferiore diviso in due lunghi denti, corolla di colore viola-azzurro pallido, 2stomi.

Odore: di incenso, conforato

Sapore: aromatico, astringente

Parti utilizzate: pianta fiorita e foglie

Moltiplicazione: avviene per talee che si attua in autunno o a fine inverno.

Raccolta: tutto l'anno

Utilizzazione: viene utilizzato in cucina come aromatico, ma può essere destinato a produzione industriale estraendo l'essenza di rosmarino.

Proprietà: Antisettico, antispasmodico, diuretico, stimolante, tonico, stomachico.

Costituenti: olio essenziale, acidi organici, glucosidi, saponite, colina.

Curiosità: le api bottinaio avidamente sui suoi fiori e producono un miele molto ricercato. L'olio essenziale di rosmarino viene anche utilizzato nella preparazione di alcuni insetticidi. In tempi passati questa pianta ha dato adito a numerose superstizioni: il suo aspetto sempreverde, l'aveva eletto pianta della fedeltà coniugale che in un sublime anelito era capace di superare anche la morte.

Azione terapeutica: agisce sul sistema nervoso ; stimola gli astienici, rinfranca la memoria debole, restituisce fiducia ai depressi.


 


 

ALLORO


 



 

Nome scientifico: Laurus nobilis

Famiglia: Lauracee

Caratteristiche: E' un arbusto sempreverde; le foglie sono lanceolate, con il bordo leggermente ondulato. La pagina superiore è lucida e di colore verde intenso, mentre quella inferiore è di un verde opaco. I fiori sono di colore giallognolo, raccolti in fascetti ad ombrella all'ascella fogliare. Il frutto è una bacca ovoidale con la forma di piccola oliva, dapprima verde e quindi, a maturazione, nero-bluastro. Contiene un solo seme. La pianta fiorisce in primavera e può raggiungere i 10 metri d'altezza.
Habitat: L'alloro è originario dell'Asia Minore e dell'Europa. E' comune delle zone mediterranee, dove nasce spontaneo, e si rinviene con frequenza lungo le coste tirreniche, adriatiche e in Sardegna. Al nord, si localizza in prossimità dei laghi subalpini. E' una pianta ornamentale, frequente nei parchi.
Coltivazione: L'alloro è spontaneo. Gli arbusti sono piantati in primavera inoltrata o a metà autunno, in terreni soleggiati e non soggetti a gelate, e il terreno deve essere ricco; può essere piantato anche per talea, durante l'autunno.
Raccolta: Si utilizzano le foglie senza picciolo, e i frutti. Le prime si raccolgono tutto l'anno e vanno fatte essiccare al sole, mentre la raccolta dei frutti deve essere fatta in autunno, con successiva essiccazione in luogo riparato dalla luce.
Proprietà salutari ed utilizzo: L'alloro vanta importanti proprietà salutari: è antisettico, antidepressivo, blandamente insetticida, stimolante, carminativo e colagogo; viene utilizzato come rimedio nelle insufficienze epatobiliari, nelle depressioni psichiche e nervose, nei casi di meteorismo e per alleviare i dolori reumatici.
Infuso contro l'inappetenza e debolezza generale: mettete 2-3 foglie di alloro in 250 ml di acqua bollente, lasciate riposare per 10 minuti, filtrate; bevetene 2-3 tazzine al giorno.
Curiosità: Le foglie fresche vengono utilizzate per lessare i pesci, per profumare i fichi, nei funghi sott'aceto, e per aromatizzare arrosti, minestre e salse di pomodoro.


 


 

ORIGANO



 


 


 


 


 


 


 

Nome scientifico: Origanum volgare

Caratteristiche : Pianta aromatica a fusto eretto, ramificato nella parte superiore, con portamento cespuglioso. Ha foglie picciolate di forma ovale. I fiori, di un bel colore rosato, sono raccolti in pannocchie terminali. La fioritura avviene in estate. La pianta può superare i 70 centimetri di altezza.

Habitat : Pianta comune delle regioni mediterranee, predilige i luoghi solatii, le colline soleggiate, le montagne aspre e riarse dal sole. E' coltivata anche negli orti per le proprietà aromatiche che la rendono preziosa in cucina.

Raccolta :   A scopo medicinale si utilizzano le foglie e soprattutto le sommità fiorite che vanno raccolte d'estate allorché la pianta è in piena fioritura. Si fanno essiccare in luogo ombroso e ventilato legandole in mazzi lenti.

Proprietà : Celebre pianta aromatica, emana un intenso profumo simile a quello della maggiorana, con la quale spesso viene confusa. Dall'origano in farmaceutica si estrae un essenza che ha proprietà similari a quelle estratte dal timo. A scopo terapeutico si mostra utile nei casi di digestione lenta e difficile, combatte l'aerofagia, i disturbi di stomaco e l'emicrania. Per uso esterno un tempo si sfruttavano le proprietà cicatrizzanti della pianta per pulire le ferite.

 Curiosità :   in profumeria si utilizza il distillato mentre in cucina l'origano è largamente conosciuto


 


 

MENTA


 


 


 

Nome scientifico: Menta piperita

Famiglia: Labiate

Habitat: Paesi a clima temperato

Origine: Inghilterra

Coltivazione: Piemonte

Caratteristiche botaniche: è una pianta sterile, come parecchi ibridi, fu propagata per talea nei paesi a clima temperato.

Parti utilizzate: foglie

Utilizzazione: se ne estrae il mentolo, sostanza dall'aroma forte e inteso, usato in liquoreria e profumeria. E' impiegata nell'industria farmaceutica e in confetteria.

Proprietà: antalgico, antisettico, antispasmodico, digestivo sedativo, stimolante.

Costituenti: la pianta contiene flavonidi; è un eccitante del sistema nervoso periferico, ha un effetto moderatore sulle reazioni nervose in caso di eccitazione patologica.

Curiosità: il profumo della menta piperita è dovuto a un'essenza che è dotata di proprietà antisettiche, per questo in Inghilterra assunse il nome di peppermint.

Azione terapeutica: è stimolante,sedativa, antispasmodica, oltre che attivante delle funzioni digestive.


 

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