martedì 31 agosto 2010


STORIA della Basilica di Saint Denis

Essa sorge sul luogo di un antico cimitero gallo-romano dove  venne sepolto il primo vescovo di Parigi,martirizzato nel 250 d.C.La leggenda narra che egli, decapitato a Montmartre dai gallo-romani per aver tentato di convertire il popolo al cristianesimo, raccolta la propria testa si incamminò verso nord,prima di crollare a terra sul luogo della futura basilica. Pare che il primo santuario venne edificato da Santa Genoveffa all'incirca nell'anno 475 d.C.Fin da allora si susseguirono pellegrinaggi e nel VII° sec.DAGOBERTO divenne il benefattore del monastero che era stato edificato. Pipino il Breve si fece consacrare proprio qui,insieme ai suoi figli Carlomanno e il futuro Carlomagno,nel 754.I re di Francia  ci tenevano ad essere sepolti accanto al santo decapitato e il primo ad essere inumato fu proprio Dagoberto. Si instaurò un legame del tutto particolare tra l'Abbazia e il potere REALE,tanto che Saint Denis divenne una delle più potenti del regno sotto SUGER(1122-1151),che era consigliere dei re e reggente di Francia  durante la seconda CROCIATA. L'abate Suger,amico del re Luigi VII°,decise di ricostruire questa basilica nel nuovo stile che si andava imponendo.Qui vi furono consacrate numerose regine e la storia della monarchia francese si mescola con quella della basilica che-per la presenza delle reliquie dei santi martiri-nel tempo aveva assunto una triplice protezione,agli occhi dei sovrani:

- Del corpo e dell'anima del re per la sua stessa funzione di necropoli

-del regno,simboleggiato dalla presenza dell'ORIFIAMMA,vessillo reale

-della corona,per la conservazione -nel suo tesoro-degli oggetti della consacrazione,detti REGALIA.

Con la Guerra dei Cent'anni prima ,le guerre di religione e le questioni politiche faranno sì che il ruolo della Basilica vada in declino,finchècon la Rivoluzione Francese 800 tombe furono profanate e i corpi gettati nella fossa comune,nella cripta,sotto il transetto nord

Fortunosamente,le statue dei re e delle regine erano state tolte da Lenoir poco tempo prima per restauro,quindi si salvarono. I lavori restauro furono iniziati per volere di  Napoleone I  e proseguirono per tutto il XIX° sec., diretti da Viollet-le-Duc,a partire dal 1846.

STRUTTURA

Suger intraprese la ricostruzione della chiesa carolingia,partendo da ovest.Pur presentando fedeltà alla struttura Romanica, la Basilica costituisce un'innovazione per l'iconografia e soprattutto per la presenza di un rosone,che è il primo del genere.


 

Si narra che l'intraprendente Suger non si fermasse di fronte ad alcun ostacolo,nella realizzazione dell'opera:si prodigò in ogni maniera possibile pur di renderla sontuosa come si era prefissato.Raccolse fondi,ricercò le materie prime,dall'oro alle pietre preziose per le suppellettili della chiesa fin'anche alle travi della dovuta lunghezza per le strutture,controllando minuziosamente il lavoro e volendo ad ogni costo quella 'architettura di luce'che era nel suo progetto mentale.Alla morte di Suger,i lavori subirono un arresto fino al 1231(circa mezzo secolo fermi)per poi riprendere sotto la direzione dell'architetto Pierre de Montreuil,lo stesso che-abbiamo detto prima-pare abbia seguito anche i lavori della Sainte Chapelle.Sopra la massiccia cripta,vengono elevati un DOPPIO DEAMBULATORIO e le CAPPELLE RADIALI nelle quali la volta su 'ogive'crociate appare perfettamente manifestata per la prima volta. Questa tecnica permette di alleggerire i supporti e di scavare le pareti per dare l'illusione-tramite le VETRATE-di un "muro ondulatorio di luce".Saint Denis conserva alcune vetrate  che sono le più antiche di Francia.


 

Quella che venne definita "La Crociata delle cattedrali"era stata vinta,a Saint-Denis e R.Oursel nei recenti anni '70 dirà ":Suger proietta una luce trasmutata attraverso le vetrate multicolori,incarna nell'edificio una filosofia della volontà,e tutta la generazione gotica-dietro di lui-si slancia verso quel fascinoso ideale.La pietra preponderante e dura scompare dietro le evanescenze del vetro mutevole"

        
 

Le vetrate furono restaurate nel XIX° secolo.Nella foto centrale vediamo sullo sfondo a destra, un soggetto importantissimo "L'ALBERO DI JESSE'", nella cappella assiale,che servirà poi da modello per quella di Chartres.

Sostando nella Basilica,ci si interroga sul  significato profondo che si volle dare alla LUCE e che i costruttori gotici conoscevano molto bene, rendendo la cattedrale stessa depositaria del suo messaggio spirituale.Rifacendosi a grandi filosofi greci quali Platone e Plotino,  Goethe ha affermato:"Se l'occhio non fosse solare/come potremmo vedere la luce?/ Se non vivesse in noi la stessa forza di Dio/ come potremmo entusiasmarci per il divino?"(teoria dei colori). La luce delle cattedrali (e io devo dire che a Saint Denis l'ho avvertito in special modo), esprime esattamente quelll'entusiasmo per il divino cui fa riferimento Goethe e la sensazione (che diviene consapevolezza)di essere parte della stessa forza creatrice, della stessa energia cosmica.


 


 

La chiesa abbaziale fu soprannominata "LUCERNA"(la lanterna) in ragione della sua luminosità e  a ragione costituisce una delle principali opere del XIII° secolo.

(della dualità luce/tenebre ho già accennato nella sez."Medioevo e cattedrali").

  Il coro, costruito tra il 1140 e il 1144, esprime lo 'spirito'della nuova arte gotica.

rosone sud.Notare come è marcata la similitudine con la 'ruota' dai 12 raggi.

Il nuovo architetto conserverà parzialmente la costruzione di Suger ma le conferirà gli apporti tecnici del gotico che era a quel tempo all'apice:eleva ulteriormente le volte grazie all'impiego dell'arco rampante e crea una pianta totalmente modificata con un transetto di eccezionale ampiezza, che doveva raccogliere le tombe reali.

LA NECROPOLI  REALE

Fin dall'Alto Medioevo, la Basilica fu scelta dai RE di Francia Merovingi come necropoli reale.Il primo,abbiamo detto,fu DAGOBERTO,ma in precedenza la regina Aregonda-nuora di Clodoveo-vi aveva creato una tomba  grandiosa e riccamente adornata,che fu scoperta in occasione di scavi archeologici nella cripta.

Tra i sovrani CAROLINGI, sono sepolti CARLO MARTELLO,PIPINO IL BREVE,CARLO IL CALVO. 

A partire da UGO CAPETO -eccettuati Luigi IX e Luigi XI- tutti i re di Francia vengono inumati qui.

Sarà Luigi IX (San Luigi) ad ordinare le prime statue giacenti di pietra.


 

La sua tomba,però,fu distrutta durante la Guerra dei Cent'Anni. 

Vi riposarono indisturbati  46 re, 36 regine, 63 principi e principesse,10 grandi del regno fino alla Rivoluzione.

Re senza tombe, i BORBONI venivano seppelliti nella cripta appositamente sistemata per i loro corpi imbalsamati e chiusi in bare adagiate su telai di ferro.Questo è lo 'scaffale' situato all'interno della camera sepolcrale dei Borboni,molto buia.La fotocamera ha stranamente riportato un'immagine chiara e così si possono notare i vari contenitori che conservano parti anatomiche(cuore soprattutto) dei vari re a cui appartengono.

Bisognerà attendere la RESTAURAZIONE perchè venga ridata alla Basilica la funzione di necropoli reale.Fu nel 1817 che Luigi XVIII fece inumare nella cripta le ossa dei re che erano state disperse e fece trasferire dal cimitero della Madeleine i corpi di Luigi XVI° e di MARIA ANTONIETTA,che ora riposano nella cappella centrale della cripta, accanto anche a Luigi XVIII°,Luigi VII° e Luisa di Lorena.


 

L'ambiente è molto suggestivo. I capitelli delle colonnine sono tutti istoriati e costituiscono una delle rare testimonianze della scultura romanica dell' Ile -de -France.

L'intera cripta -alla quale si accede tramite una scala- si erge  su vestigia più antiche,della vecchia chiesa carolingia dell'abate Fulrad che era stata consacrata nel 775. Ma essa si ergeva sui strutture ancora più antiche.Infatti, una cripta martyrium  ricorda il luogo dove dovevano trovarsi le reliquie di Saint-Denis,qui conservate fino al XII°sec.

Oggi le reliquie di S.Denis,sono conservate nell'altare maggiore in questa teca,insieme a quella di altri due Santi.

Uno dei capitelli della cripta:rappresenta il Santo Denis con la testa in mano;secondo la leggenda egli,decapitato sulla collina di Montmartre,,si rialzò e la raccolse.

Il corridoio della cripta è a forma circolare ed è aperto da vetrate che conservano ancora tracce policrome. 

Vi si trova anche un'OSSARIO con le ceneri  dei re e le liste reali di tutti i re di Francia Lista di alcuni re delle prime dinastie sepolti qui.


 

Il baldacchino ad archi  e a forma di tempietto,è ornato da statue di apostoli e dalle virtù cardinaali.All'attenzione,presentano tutte un  marcato simbolismo. All'interno,le statue della coppia  reale rose dai vermi,mentre al di sopra la coppia reale è in preghiera e le statue simboleggiano la loro resurrezione. 

Altre tombe seguono questa particolarità:quelle di Francesco I e Claudia di Francia,quella di Enrico II e Caterina dè Medici.In ognuno dei due mausolei,la coppia reale è rappresentata due volte:una prima volta da viva e in preghiera(o risorta), una seconda nuda e distesa sul letto di morte.

Nel DEAMBULATORIO si trova   la statua giacente di Childeberto I (metà del XII° sec.), che è  la più antica, di questo tipo, della Francia del Nord.

Nell'altare della Basilica vi si trovano i  reliquiari dei martiri,che qui furono collocate fin dal XII° sec.

Transitando per il lato Sud  si noterà -in una delle cappelle radiali-la copia del vessillo reale od Orifiamma e le splendide statue in preghiera di LUIGI XVI° e MARIA ANTONIETTA, che furono commissionate dal  re Luigi XVIII°.


 


 

Chiarito il mistero del cuoricino del delfino di Francia,Luigi XVII

Nella Basilica di Saint-Denis si trovano le reliquie dei due figli maschi di  Maria Antonietta e di Luigi XVI, nonchè eredi al trono. A causa della sua salute cagionevole, il primo ebbe un destino  molto breve,morendo a soli otto anni. Il corpicino venne posto in mostra, con indosso una veste di stoffa intessuta d'argento, in una bara foderata di velluto. Il cuoricino fu portato in Val-de-Grace dal figlio del Duca d'Orleans per essere sepolto a parte. Il resto del corpo venne seppellito a Saint-Denis. La scritta che corre attorno al tondo dice Louis J.X.F.DAUPHINE DE FRANCE NE' A VERSAILLES LE 22 OCT.1781 MORT A MEUDON LE 4 JUIN 1789  

Di fronte a questa lapide vi è quella del fratello, Louis-Charles secondogenito di Luigi XVI°  e di Maria Antonietta, Delfino di Francia.La scritta dice: LOUIS XVII ROI DE FRANCE ET DE NAVARRE(nessuna data di nascita e di morte nè i luoghi). Divenne titolare della corona (con il nome di LUIGI XVII)  alla morte del fratello Joseph nel 1789 e fu già duca di Normandia, non ebbe una sorte molto diversa da quella del fratello e attorno alla sua morte aleggia un certo mistero.Nel corso della rivoluzione segue il destino della famiglia reale. Rinchiuso nella prigione del Tempio nel 1792, si sa che egli  venne portato via alla madre insieme alla sorella Teresa, dopo la sentenza di condanna a morte della Regina, e in seguito affidato ad un certo calzolaio Simon, pare un rivoluzionario, per essere allevato nel rispetto dei principi repubblicani; costui- però- dopo che fu eletto nella Comune, lo abbandonò a sè stesso e ufficialmente il governo  annunciò il ritrovamento del corpicino ormai morto in una cella,nel 1795(anche se,come si può vedere nella foto sotto,sul pannello dell'Histoire de France è scritto 1794,per 'tubercolosi ossea'). Pare che fosse morto di stenti e di tisi.  Successivamente sorsero dubbi su questa versione, in quanto numerose persone si  spacciarono, tempo dopo, per l'infelice, giovane sovrano. Si era voluta mascherare la morte dell'erede al trono di Francia? I monarchici avrebbero esultato se il delfino fosse stato ancora vivo.

A detta della versione ufficiale, il corpicino venne gettato in una fossa comune previa anestesia. Il dottore che se ne occupò pensò di trattenere il cuoricino nel tentativo di conservarlo, ma  la reliquia fu  rubata dal suo assistente e restituita al dottore solo quando questi era  in punto di morte. Venne ,in seguito, trafugata altre volte e pare che venne preso in custodia da un certo don Massimo nella sua dimora religiosa. Ai nostri giorni il cuoricino, sottoposto a molte analisi di laboratorio  sembrerebbe non lasciare  dubbi sulla sua appartenenza, i dati genetici coincidono infatti con  quelli di Maria Antonietta e di Luigi XVI.Comunque sia,nella chiesa di S.Marguerite c'è qualcosa di strano,dicono i bene informati. Dalla sacrestia si può accedere al vecchio cimitero che ormai conserva una sola tomba ma di grande interesse storico.Una piccola croce di pietra,piantata ai piedi del muro esterno della chiesa,porta la semplice iscrizione "L XVII" che per taluni starebbe ad indicare "Luigi XVII"(ma potrebbe essere una data). E'sepolto qui il bambino che morì nella Torre del Tempio? Intanto,il suo cuore è almeno stato ricongiunto a quello dei suoi genitori,del fratellino e dei suoi avi,nella cripta della necropoli reale di Saint Denis.


 

  • Resta da chiarire dove sia finita la figlia( l'orfanella del Tempio) di Maria Antonietta e del re Luigi XVI, sorella degli altri due bambini. A quanto pare,fu mandata in esilio e di lei non si seppe più nulla.Questo pannello,dell'Histoire de Paris(se ne incontrano moltissimi in città),situato dove un tempo sorgeva la Torre del Tempio, ricorda ai turisti il fatto che in essa furono imprigionati i re di Francia durante la Rivoluzione (Luigi XVI e consorte, con i loro figli); riguardo al delfino(l'altro bambino era morto in precedenza) e alla sorella dice questo:"Le dauphin meurt,sans doute en 1794,de tuberculose osseuse; l' "orpheline du Temple",liberèe en 1795,prend le chemin de l'exil". Cioè "Il delfino morto, senza dubbio nel 1794, di tubercolosi ossea;l'orfanella del Tempio,liberata nel 1795,prese il cammino dell'esilio". Sembrerebbe chiudersi tutto qui. Ma sappiamo come la storia è piena di 'corsi e ricorsi'...

Speriamo ci sia un po' di pace in tutte queste anime.


 

 
 

 
 

Bibliografia consigliata:

  • "La Basilique  Saint-Denis"Alain Erlande-Brandenburg, èditions Ouest-France,1994
  • "Le Tresor de Saint-Denis"(ouvrage collectif=opera collettiva),èdition Faton,Dijon,1992
  • "La Basilique  Saint-Denis les etapes de sa construction"Branislav Brankovic,èdition du Castelet,1990
  • "Saint-Denis,la montee des pouvoirs"Anne-Marie Romèro, CNMHS/Ouest-France,1993

 
 

  

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