lunedì 16 agosto 2010


I LINCHETTI:UNA TRADIZIONE DELLA LUCCHESIA

   

    

I linchetti vivono nelle lande della Toscana, soprattutto in Lucchesia e nella Garfagnana, ma non è difficile trovarli in altri posti data la loro velocità di spostamento. Sono alti circa 40-50 cm, con orecchie lunghe e appuntite e occhi che assomigliano a due piccoli carboni, fluorescenti al buio.
Sul capo hanno il berretto rosso e generalmente portano una mantellina scura.
Di giorno camminano tranquilli per i boschi, mentre al calar del sole cominciano a pensare alle monellate da combinare, ma generalmente i loro scherzi non sono troppo pesanti. Sono piccoli folletti maliziosi e dispettosi, molto popolari specialmente in campagna e sui monti, ed escono in prevalenza solo di notte in cerca di nuove "vittime" per i loro scherzi.
Spesso si nascondono nei tini al tempo della vendemmia, arricciano i crini ai cavalli e si prendono il gusto di bussare la notte alla porta di quelli che dormono, spingendo alle volte lo scherzo al punto di entrare nella camera da letto e di buttare per terra le lenzuola o di mettersi a sedere sul petto dell'ignaro dormiente, impedendogli di respirare. In questo caso bisogna levarsi e andare a mangiare in un cantuccio un poco di pane e di formaggio facendo al tempo stesso i propri bisogni e pronunciando la frase: "alla faccia del Linchetto mangio e caco 'sto cacetto".

Pare che il Folletto, di fronte a un simile oltraggio, se ne vada via offeso e sdegnato proferendo insulti e minacce di ritorsione verso l'incauto. I linchetti possiedono dei poteri particolari come apparire, scomparire, spiccare grandi balzi e sono così cocciuti da fare quasi spavento!
Adorano i bambini e detestano le vecchiette. Ma in modo particolare amano fare scherzi alle giovani spose, nascondendo gli oggetti alla vista o spostandoli nei luoghi più impensati. Il Linchetto vive spesso vicino alle case dei contadini o alle stalle dove sono custoditi gli animali della fattoria; il suo animo dispettoso lo porta a fare complicate trecce alle criniere dei cavalli e alle chiome delle belle ragazze. Può rubare il mangime alle mucche nelle stalle, magari per darlo ad un altra mucca che resta loro più simpatica.
I linchetti solitari prendono dimora nei boschi, prediligendo quelli di castagno e di faggio; si scelgono un albero di loro gradimento e vi costruiscono la propria abitazione, con soluzioni tecniche a dir poco fantasiose. Altri sono molto socievoli e tengono volentieri compagnia alle persone che prediligono, tempestando di scherzi gli abitanti della casa dove prendono dimora: nascondono o spostano gli oggetti, provocano inspiegabili rumori.

 

Non amano farsi notare ed è quindi difficilissimo vederli. Per questo motivo le immagini riguardanti il Linchetto sono variegate; l'unica cosa della quale si può esser certi è che il suo cappello sia rosso.
Se si è presi di mira dal Linchetto c'è solo da sperare di essergli simpatici altrimenti non ci lascerà in pace tanto facilmente e saremo oggetto delle sue "attenzioni" dispettose sino a che non riusciremo a cacciarlo via. Per tenere lontano un Linchetto gli anziani ci insegnano che è opportuno appendere alla porta di ingresso della propria casa o della stalla un ramo di ginepro.
Per qualche misterioso disegno il Linchetto si sente in obbligo di contare le innumerevoli bacche del ginepro prima di oltrepassare quella soglia, ma si stanca subito di contare e abbandona quindi il suo disegno dispettoso fuggendosene via.

 

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