giovedì 19 agosto 2010


Questa non è stagione da vecchi.


 

"Questa non è stagione da vecchi",sarebbe il titolo giusto per iniziare a descrivere la situazione italiana e più in generale europea rispetto al problema degli anziani.

In realtà noi tutti siamo di fronte ad un paradosso culturale:da una parte l'età media è cresciuta ed insieme all'età media è migliorata la qualità di vita degli individui:basti pensare che nel Medioevo l'età media si aggirava intorno ai 40 anni,per arrivare intorno ai 60 nel XIX secolo

.Accanto a questa inconfutabile realtà dei paesi occidentali,assistiamo ad una progressiva forma di regressione adolescenziale della società.

In altre prole se da una parte siamo una società di persone sempre più anziane e sempre più vitali e sane,dall'altra .la cultura impone ed enfatizza solo modelli giovanili.

Tutto sembra orientarsi,dai media,al Free time(tempo libero) al divertimento,alla moda ,a soddisfare esigenze e gusti di utenti che sono appena usciti dall'adolescenza.

C'è poi da considerare un altro ed interessante fenomeno,cioè la stagionalità del fenomeno.

E' infatti l'estate il momento culminante e simbolico del delirio giovanilistico.

D'estate,con i corpi in mostra,il sole battente,l'esigenza di performance dei ritmi circadiani portati al paradosso(basati pensare alla moda di ritirarsi a dormire alle 5-6 del mattino dopo nottate di balli tribali),il fenomeno dell'emarginazione degli "over "diviene tanto frequente da essere assimilabile ad un rituale di massa.

Vero è che in questa stagione si contano gli abbandoni maggiori dei soggetti socialmente più impegnativi:anziani e cani.

I bambini fortunatamente meno ,poiché in questo settore vengono prontamente riciclati anziani ancora fisicamente abili e si salva capra e cavoli.

Ma fortunatamente i cosidetti "anziani"sono anziani solo per una fetta ristretta di popolazione:i giovani,questi animali in via di estinzione che si agitano tra rave party,discoteca alla moda ed improbabili paradisi artificiali.

E' con questo pensiero che mi ha colpito,affascinato ed incuriosito un progetto,un'idea che nasce dall'inventiva di una imprenditrice(vecchia?non saprei:vitale e sulla cinquantina)e di una promotrice di marketing milanese.

E',e questa la novità,un progetto solo per over,ma non quegli over che si trascinano stancamente da una panchina all'altra o attendono l'ultimo sreial in televisione.

Si rivolge a tutti coloro che,in barba ai giovani già stanchi ed annoiati di vivere nei loro scalmanati divertimenti,hanno ancora il gusto ed il piacere della vita.

Il progetto si chiama"Serenità in allegria",speciale formula dedicata ai clienti della seconda gioventù.

Il nome del progetto dice già tutto.

Il programma è ben modulato e l'organizzazione precisa ,ma senza obblighi o forzature:i clienti possono scegliere tra un ampia gamma di momenti ludici o culturali o di semplice e rilassante riposo.

E' prevista animazione,ma,importante e fondamentale.è prevista anche assistenza infermieristica e la presenza di un medico nella struttura alberghiera.

Per le persone non autosufficienti oppure i soggetti che vivendo soli si sono organizzati con una persona di supporto esiste la possibilità ,con una minima spesa,di condurre con sé la "badante"

Tutti sappiamo che grosso punto di riferimento può essere una badante per una persona sola.

Ottima idea quella di Gabriella Lenzi e di Danilo Franconi,suo marito e collaboratore.

Un idea da riproporre ed estendere anche ad altre situazioni ed ad altri contesti.

Sento già la domanda,o meglio le tante domande:"Ma dove?In che posto?Quale albergo?"

Via,farò un po' di pubblicità,ma l'idea mi sembra troppo buona per tacere dell'utile.

Il progetto si realizza a Casciana Terme(è prevista anche un'apposita convenzione con l'Istituto termale) e l'Hotel è "Hotel La Speranza"proprio nel centro del paese.

Mi scordavo(ma ormai son vecchia anch'io):la cucina è ottima!E si sa che uno dei piaceri della vita è il buon mangiare e il buon bere.

Per dirla con i proprietari:"perché avere più anni è una ricchezza che va enfatizzata e giocata"

Susanna Franceschi

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