mercoledì 15 settembre 2010


L'11 SETTEMBRE SI é SVOLTO ALLA FONDAZIONE PIAGGIO IL CONVEGNO "GLI ATTENTATI A MUSSOLINI"

Relatori prestigiosi del convegno il professor Giuseppe Galzerano,eminente storico del pueriodo e il Professore Pippi Russo,docente di sociologia ,giornalista e scrittore.Il mio intervento riguardava Violet Gibson,l'attentatrice "anomala"che sparò a Mussolini il 7 Arile del 1927.
Qui riporto uno stralcio del mio intervento.

Violet Gibson Daflfley (Irlanda 1876-Northampton (GB)1956


 

Il 7 Aprile 1926 Benito Mussolini ,dopo aver aperto la conferenza internazionale di chirurgia con un discorso sui progressi della medicina,fa ritorno,in macchina scoperta e salutando la folla che come sempre fa cornice ai suoi spostamenti,al Campidoglio.

Il servizio d'ordine della camice nere è imponente e attento,pronto ad intervenire a qualsiasi spostamento anomalo degli spettatori.Pronto a spintonare ,manganellare o massacrare al minimo segno di pericolo.

Nessuno però fa caso ad una figura indubbiamente discrepante a livello percettivo,dall'immagine

del dissidente e rivoluzionario.

E' una piccola signora vestita dimessamente,ha i capelli grigi,tra le mani stringe una borsetta e insieme un velo nero .

Benito Mussolini si volta verso un gruppo di studenti fascisti che intonano "Giovinezza"

E' una frazione di secondo:la donna tira fuori dal vel nero una pistola e spara:ma il Duce ,voltatosi improvvisamente viene solo sfiorato al naso dal proiettile.

Un graffio.

La piccola donna ci riprova,appere quasi in trance:la pistola però si inceppa.

Benito Mussolini non muore ,non si risparmierà Al paese anni di dura dittatura e milioni di morti un una guerra mondiale,il duce è illeso.

La donna viene immediatamente circondata dalle camice nere e, spintonata dalla folla inferocita cade,gli occhiali sono calpestati,il vestito strappato,le tirano i capelli.

Stranamente ,gli squadristi ,invece di lasciarla in pasto agli scalmanati,fanno quadrato intorno a lei.

Alla fine a suon di manganelli e spintoni,riescono a portarla via.

La piccola ed insignificante donna,protetta dai poliziotti,viene portata in una macchina ed immediatamente trasferita al carcere delle Mantellate,sul lungo Tevere.Lì comincia l'interrogatorio.

Il duce appare sconvolto.In realtà non ha niente di importante,solo un graffi ha scalfito la narice:ma viene subito applicato un enorme cerotto che copre tutto il naso del dittatore e che sarà evidente per mesi.

La prima dichiarazione a caldo di Mussolini è"sono un miracolato!"

Partirà,con lo sguardo cupo che ci riportano le foto d'epoca,con il suo vistoso cerotto,l'indomani per una visita ufficiale in Libia.

Nel carcere delle Mantellate si assiste intanto al più sconcertante ed anomalo interrogatorio del regime.

La figura della donna appare o per lo meno sembra apparire anomala,agli stessi poliziotti.

E la domanda che sorse allora è ancor oggi presente tra coloro che si sono interessati a questo personaggio:Chi è Violet Gibson,poiché questo è il nome dell'attentatrice,e perché ha sparato al Duce d'Italia?

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