giovedì 16 giugno 2011
Lutgarda la santa indipendentista
Tongres, 1182 - Aywières, Brabante, 16 giugno 1246
Nata a Tongres nel 1182, in Belgio, Lutgarda a dodici anni entrò fra le Benedettine di Santa Caterina a Saint-Trond. Eletta priora, nel giorno stesso della nomina lasciò il suo monastero per raggiungere la comunità cistercense di lingua francese a Aywières in Brabante dove Lutgarda si ostinò a parlare fiammingo.
Santa LUTGARDA (lat. Liudgarda, Liutgardis, Lutgardis; ted. Luitgard, Lutgard), patrona dei FIAMMINGHI.
La Vita Lutgardis fu compilata in meno di due anni dopo il trapasso della santa; l'autore era uno dei suoi familiari la cui testimonianza è, quindi, importante per quanto vada considerata con prudenza e spirito critico. D'altra parte, egli modificò il suo racconto dopo il 1254, per l'intervento di un altro familiare di Lutgarda, fra Bernardo, penitenziere di Innocenzo IV.
Questa Vita ebbe un certo successo, a giudicare dalle versioni popolari, in lingua fiamminga, che fiorirono ad intervalli regolari; citiamo in proposito quelle di Guglielmo d'Afflighem e di Gerardo.
Nata a Tongres, Lutgarda a ca. dodici anni (?) entrò fra le Benedettine di s. Caterina a Saint-Trond. Eletta priora, nel giorno stesso della nomina lasciò il suo monastero per raggiungere infine, certamente dopo soste nelle comunità di Awirs (presso Liegi) e di Lillois, Aywières, comunità di lingua francese, dove Lutgarda si ostinò a parlare fiammingo.
Appartenendo a quel gruppo di pie donne del XIII sec. che condussero una vita mistica piuttosto eccezionale, come Cristina di Saint-Trond, Giuliana di Cornillon, Ida di Nivelles ecc., Lutgarda fu particolarmente privilegiata dal Sacro Cuore che le concesse apparizioni e incontri commoventi; si sottopose a un regime di eccessiva austerità per la conversione degli albigesi, di alcuni signori della regione e dei poveri peccatori dei dintorni. Avrebbe ottenuto guarigioni miracolose per intercessione delle anime del Purgatorio e beneficiato di premonizioni specialmente relative alla duchessa di Brabante e alla propria morte. Divenuta cieca, visse ancora per undici anni esercitando un certo influsso benefico sui devoti del suo tempo.
Fu beatificata "modo antiquo" e la sua tomba, nel coro di Aywières sul lato destro, fu oggetto di viva devozione. Il 4 dicembre 1796 la comunità, per sfuggire alle conseguenze della Rivoluzione, si rifugiò a Ittre con le reliquie della santa, esumate nel sec. XVI. Nel 1870 queste preziose spoglie divennero proprietà della chiesa parrocchiale per passare, sette anni dopo, a Bas-Ittre dove sono custodite tuttora.
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