sabato 15 ottobre 2011


- ERA IL 15 OTTOBRE 1917

Novantaquattro anni fa moriva Mata Hari, la spia





Respinse con fierezza il giovane soldato, tutto emozionato, che voleva bendarle gli occhi
La donna spia più famosa di tutti i tempi, il cui nome d’arte, Mata Hari, è diventato addirittura sinonimo di mistero e seduzione, fu fucilata 90 anni fa, il 15 ottobre 1917, nel poligono militare francese di Vincennes, come spia dei tedeschi. Aveva 41 anni.

Per un personaggio così particolare, anche il momento fatale dell’esecuzione non può essere paragonabile ad una cerimonia “normale”: sul comportamento, vero o presunto, di Margarita Geltrude Zelle (questo il suo vero nome) di fronte ai militari incaricati di colpirla a morte, sono fiorite leggende e dicerie. C’è anche chi dice che i componenti del plotone furono bendati per prevenire il rischio che si facessero condizionare dal carisma della bella spia, pronta ad immolarsi al loro cospetto.

Mata Hari, poi, avrebbe affrontato l’ultima prova dando prova di uno smisurato sangue freddo, guardando tranquillamente negli occhi i suoi esecutori e addirittura inviando loro dei baci. Il fascino erotico della danzatrice olandese emerge infine nella voce, mai confermata, secondo la quale un attimo prima dei colpi Mata Hari si sarebbe tolta il soprabito, offrendosi nuda alle fucilate. Dettagli, chissà se reali, che contribuirono ad alimentare il mito dell’affascinante agente segreta e a tramandarlo nei decenni, fino ad oggi.

Quel 15 ottobre 1917, i fatti
Quel giorno Mata Hari venne svegliata all’alba. Sapeva cosa l’attendeva e non mostrò nessuna emozione, così come aveva fatto durante tutto il processo. Venne portata nella foresta parigina di Vincennes, normalmente luogo di fucilazioni o zona di esercitazioni al tiro dei soldati.

Formando un quadrato sul terrapieno del poligono di tiro trenta fucilieri attendevano allineati su tre file, le armi in pugno,con l’elmetto in testa e le uniformi azzurre.
La condannata venne accompagnata da due suore, un sacerdote e dal suo avvocato Clunet: indossava un lungo abito grigio, cappotto blu scuro e un ampio cappello di paglia che le nascondeva il viso.

Respinse con fierezza il giovane soldato, tutto emozionato, che voleva bendarle gli occhi. Dal plotone avanzarono i dodici fucilieri che avrebbero dovuto portare a termine l’esecuzione: uno dei dodici fucili era caricato a salve, per lasciare a ogni soldato l’illusione che si trattasse del proprio. Delle undici pallottole sparate, tre centrarono Mata Hari, una proprio al cuore. Non vi fu dunque bisogno di un colpo di grazia alla nuca come si era invece soliti fare per procedura.

Un soldato si avvicinò e disse ad alta voce: “Nessuno reclama il cadavere?”. Era la formula di rito e non ebbe risposta. Allora, secondo la legge, il corpo fu trasferito all’Istituto di medicina legale dove le venne recisa la testa dal corpo per essere conservata in un museo di anatomia a Parigi. Ciò che rimase venne sepolto in una fossa comune.

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