lunedì 12 aprile 2010


OSPEDALE DI SANTA MARIA NUOVA

Un "moderno"ospedale del XIII secolo.


 

Il 25 giugno del 1288 viene firmato a Firenze l'Atto di Fondazione del nuovo "Spedale di Santa Maria Nuova"fortemente voluto da Folco Portinari che desiderava dotare la moderna città di Firenze di un nuovo centro di ricovero e cura finalizzato ad assorbire le nuove richieste di una popolazione urbana in crescita.

Il primitivo nucleo dell'ospedale non fu costruito ex novo.

Il Portinari aveva acquistato dai fratelli Benincasa ,nel1258,una porzione di terreno con annessi casolari e chiese.

L'ospedale,secondo le intenzioni del Portinari,si trovava in una zona non ancora coinvolta dall'espansione edilizia e vicina ad uno spazio che si sarebbe reso di lì a poco facilmente accessibile per l'abbattimento della cinta muraria posta a "tramontana".

Interessava molto il progettista e mecenate che la viabilità d'accesso al luogo di cura fosse facilitata e ,nello stesso tempo, il luogo non fosse centrale e di conseguenza disturbato dai rumori della folla e del via vai cittadino.

Fu eseguita una prima opera di ristrutturazione e di adeguamento di due blocchi di casette che divennero i"blocchi"o "reparti"di ricovero,ben differenziati tra loro e nello stesso tempo contigui e comunicanti.

Possiamo già da questo renderci conto della modernità strutturale della costruzione.

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Tutto l'insieme di blocchi era situato nelle vicinanze della chiesa della Beata Vergine,poi ribattezzata Santa Maria Nuova,che poi dette il nome all'ospedale stesso.

La chiesa assolveva a quell'obbligo di sostegno , conforto spirituale e remissione dei peccati che nel Medioevo era funzione fondamentale degli ospedali,forse ancor di più che la diagnosi e la cura .

La cappella era il fulcro vitale di tutta la vita del luogo di ricovero e la sua bellezza dava lustro al fondatore come e più del resto della costruzione.

Il complesso ospedaliero"riccamente dotato dal Portinari"comprendeva ben 12 letti corredati da biancheria ,utensili,masserizie ed una splendida caldaia di rame.

I 12 letti non erano pochi per il periodo ,visto che era usanza per tutto il medioevo ,ricoverare più persone nello stesso letto:fino a 5 o 6.

Certo è che parliamo della prima struttura ,poiché l'ospedale fu caratterizzato da una serie continua di ristrutturazioni ,abbellimenti e riorganizzazioni portando i vari Spedalinghi ad acquistare proprietà limitrofe per ingrandire sempre più il complesso.

Se al momento della Fondazione nel 1288 furono accolti una cinquantina di bisognosi,già nel 1347 (anno che precede la tremenda epidemia di peste nera)220 i posti letto erano 220.

Nel 1329 venne inagurata una nuova corsia in un nuovo edificio dove vennero ospitate le inferme.

Quest'ultimo reparto fu costruito ex novo ed ,in conformità con l'architettura medioevale degli ospedali ,consisteva principalmente in un'enorme sala che svolgeva il vero e proprio ruolo di ricovero fornendo tutte le esigenze primarie,dalla cura al cibo alla pulizia alla preghiera.

Quello che rese unico questo ricovero fu la sua precoce destinazione in senso moderno all'assistenza ed alla cura della malattia svincolata dalle circostanze di povertà.

Fu in altre parole un precursore dell'italiana sanità pubblica e gratuita.

Inoltre all'interno dell'ospedale la presenza di un'ottima scuola di chirurgia garantì la ricerca scientifica ed un continuo aggiornamento dei medici consentendo una assistenza sempre di alta qualità.

La presenza costante delle oblate permise una intepretazione assolutamente nuova di cura che prevedeva un'attenzione al malato nel suo complesso costante durante tutto il periodo del ricovero.


 

Susanna Franceschi

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