sabato 12 giugno 2010


Jean –Denys Baptiste :un geniale impostore.


 

Se oggi la trasfusione di sangue è un evento legato ad una normale prassi terapeutica,la sua acquisizione come sostegno a patologie o a problemi legati ad interventi chirurgici e' recentissima e,purtroppo legata alla genialità di un probabile impostore.

Jean-Denys Baptiste ,l'uomo a cui si deve la prima trasfusione di sangue era in effetti medico personale del re di Francia.

Un ruolo di tutto prestigio e di grande rilevanza sociale.

Baptiste affermava di essersi laureato in medicina all'università di Montpellier,ma in vero negli archivi dell'università non si è mai trovata prova neppure della sua frequenza.

Fatto è che Baptiste in pochi anni diventa uno stimatissimo professionista,tanto da essere richiesto da re Luigi XIV come suo medico personale.

Non interessano,in questa breve trattazione,le sue competenze o i suoi accrediti come medico reale,è invece interessante ricordare come quest'uomo fu il primo a tentare la procedura della trasfusione di sangue.

Il 15 giugno del 1667 il dottor Denys Baptiste trasfuse 12 once di sangue di pecora ad un ragazzino di 15 anni.

Il giovane era giunto all'osservazione del medico,o presunto tale,in stato di snnolenza e apatia,aveva inoltre la febbre molto alta.

Jean appurò che era stato sottoposto ad una delle terapie più usuali al tempo e ,spesso ,mortali più della malattia stessa:gli erano state applicate per salassarlo,per più giorni consecutivi,20 sanguisughe sul corpo.

Jean ritenne che fosse il caso perfetto per il suo esperimento:trasferire sangue(in questo caso e ancora in molti altri)animale ,in un corpo umano per infondergli forza e vigore.

Strano,ma la trafusione funzionò e perfettamente:probabilmente non avvenne nessuna reazione allergica per la piccola quantità di sangue che era stato effettivamente trasfuso.

Il giovane ,comunque,si riprese in pochissimi giorni.

Incoraggiato Jean fece un nuovo tentativo ,questa volta su un operaio di 45 anni debilitato da una grave malattia e denutrito in relazione alla più grande malattia di quel secolo:la fame.

Stavolta il sangue fu preso da una pecora.

Anche l'operaio ,non solo sopravvisse,ma parve stare assai meglio.

E' da tenere conto che il tutto veniva attuato in una normale stanza priva di ogni presupposto non solo di disinfezione ,ma anche di semplice igiene.

La fama del dottor Baptiste aveva oramai attraversato i confini di Francia:il terzo paziente che si rivolse a lui fu un nobile svedese,il conte Bonde.

Il conte era però in uno stato di debilitazione così grave che,nonostante fosse sottoposto a ben due trasfusioni di sangue di vitello,che si riteneva particolarmente ricostituente,alla seconda trasfusione morì.

La cosa non fermò il medico sostenuto anche dall'entusiasmo di sua maestà in persona.

Il quarto paziente fu però fatale alla sua brillante carriera di sperimentatore.

Si rivolse a lui la moglie di un certo Antoine Murray,un uomo affetto da gravi turbe psichiatriche.

Il dottor Baptiste lo sottopose a ben tre trasfusioni di sangue di vitello,ma durante la terza trasfusione morì.

La moglie,sostenuta da medici detrattori del Baptiste,lo denunciò per omicidio e il dottore fu sottoposto ad un processo.

Durante il processo si scoprì che il pazzo era morto per un avvelenamento da arsenico propinatogli dalla moglie,ma oramai la carriera del nostro brillante dottore era stroncata.

Jean Denys Baptiste si ritirò a vita privata riciclandosi come ingegnere.

La pratica della trasfusione fu vietata nel 1670.

Bisognerà attendere la scoperta di Karl Landesteiner dei quattro gruppi sanguigni(1902)perché la procedura delle trasfusioni di sangue inizi a diventare una tecnica medica affidabile e sicura.

Susanna Franceschi

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