mercoledì 2 dicembre 2009


villaggio di beghine

Beghine e begardi.


 

Il nome "beghina"oggi è relativo alla denominazione di una donna ottusa dal punto di vista della critica intellettuale,e totalmente dedita a seguire le regole ed i rituali dalla religione:una donna formale ed inserita in un contesto di totale accettazione

dei dogmi.

Niente di più falso se andiamo ad esaminare il momento storico in cui il termine fa la sua comparsa.

Ci sono, nella storia,quelle che gli studiosi chiamano "nicchie di conoscenza",cioè situazioni od eventi o personaggi che pur rivoluzionando,con il loro agito o modo di interpretare la realtà, un evento o un'idea rimangono oggetto di studio di pochi.

Le beghine sono una nicchia storica.

Ho sempre affermato che il medioevo fu epoca di grandi sconvolgimenti intellettuali e di movimenti rivoluzionari e le beghine lo stanno a dimostrare.

Negli anni 70 in America ed in Europa nascono le comunità autogestite e i movimenti femministi fanno sentire la propria voce , parlando di libera aggregazione e di contesti comunitari basati sulla suddivisione dei provventi del lavoro comunitario.

Allora sembrò una ideologia assolutamente rivoluzionaria,una novità che avrebbe cambiato l'assetto sociale:nessuna falsità storica è stata più falsa di questa.

Nel XII secolo in Europa avevamo già delle comuni femminili che si autogestivano.

Il movimento delle beghine fu tra i primi nella storia in cui le donne furono dirette e libere promotrici di pensiero,di azione,ed anche di movimento religioso

La storia non è solo una descrizione di eventi, ma anche ,e, soprattutto un'interpretazione degli stessi :non c'è storia senza storiografia e la storiografia delle beghine è strettamente COLLEGATA ALLA SITUAZIONE POLITICO-SOCIALE E CULTURALE DEL TEMPO

L'Europa del XII.era una terra dilaniata da guerre,epidemie e carestie:la mortalità era altissima, non esisteva una medicina in grado di arginare alcuna forma di patologia, le guerre ,locali o,peggio ancora nazionali, coinvolgevano le giovani forze della popolazione.

Centinaia se non migliaia di giovani donne erano vedove o orfane e spesso impossibilitate a costruirsi una nuova famiglia per l'impossibilità di presentare una dote.

La dote ,che era una sorta di compra-vendita autorizzata,faceva si che la donna fosse i grado di "comprarsi un marito od un cognome".

Nessuna donna,priva di dote poteva sposarsi,ma tanto meno entrare in convento,luogo elettivo per la libertà femminile,dove le donne potevano studiare ed assumere posizioni di potere politico.

I conventi erano pochi e poche le donne di famiglia umile che potevano essere ammesse.

Tutte quelle,vedove di guerra o per morte da malattia, tutte quelle non protette socialmente,cominciarono a riunirsi in comunità libere:nel XII secolo nascono le prime comunità femministe.

La struttura di queste comunità era lineare: il modello di vita era di tipo comunitario, le appartenenti erano donne libere e non facevano né voto di castità né di povertà.

Non rinunciavano alla proprietà,che mettevano a disposizione della comunità in cui entravano,ma della quale potevano rientrare i possesso in qualsiasi momento,potevano uscire in qualsiasi momento per sposarsi e la convivenza moreuxorio era accettata nelle regole comunitarie, non chiedevano la carità,ma vivevano del lavoro comune:tutti i proventi erano divisi tra le appartenenti.

Si calcola che alla fine del XII fossero migliaia la beghine.

Ma la chiesa che posizione assunse nei confronti di queste comunità?

E' certo che in un primo momento ne sottovalutò l'importanza,per lo meno fino al caso di Marghereta da Porete,donna che tratterò in una prossima biografia.

Ci fu senza dubbio,un certo ed ambiguo appoggio da parte del vaticano,ma è anche vero che essendo comunità senza regole inserite i un'ottica di cattolicesimo ortodosso,molte accuse di eresia fecero buon gioco alla Santa Inquisizione:centinaia di beghine(tra cui Marghereta da Porete) furono bruciate sul rogo ,non come streghe,ma come eretiche.

Cosa c'era di diverso?:essere bruciate come eretiche dava alle beghine un riconoscimento intellettuale e politico che le streghe,medichesse e mammane non ebbero mai.

Controparte maschile furono i begardi,che da subito manifestarono apeta dissidenza con la politica del papato:predicavano la povertà assoluta e la necessità della condivisione delle proprietà,che, con idea anticipatoria rispetto all'anarchismo comunista,era considerata"un furto ai deboli".

Immaginiamoci l'Inquisizione :fu una strage.

Repressione spietata e totale;furono in pratica bruciati tutti sul rogo a dimostrazione che ad un potere puoi tentare di portare via tutto,ma non il potere stesso a la proprietà.

Le beghine furono logicamente coinvolte nella repressione,ma come tutte le donne ,riuscirono ad uscirne meglio.


 

Tutt'oggi sopravvivono,sconosciute ai più,11 comunità beghine in Belgio e 2 in Olanda,quest'ultime protette dalla regina in persona


 

Susanna Franceschi

martedì 1 dicembre 2009

LA CULTURA CELTICA : LA WICCA


 

Il concetto di strega è legato alla figura femminile e per esaminare il ruolo e il valore del fenomeno della stregoneria in una cultura è necessario affrontare il ruolo e la posizione della donna in quella determinata società.

Nella cultura celtica,come in quella gaelica la donna aveva una collocazione senz'altro diversa dalla cultura mediterranea.

Non comprendendo il mondo celtico situazioni di sessuofobia e ginecofobia,la donna è stata sempre considerata,se non alla pari del maschio senz'altro figura importante e determinante nel sostegno e nella conduzione del clan e della comunità.

I Celti avevano il culto della Dea Madre,figura femminile potente,dispensatrice di vita e di morte e legata al ciclo delle stagioni.

Al contrario della società insediate nell'area mediterranea le celte e le gaeliche avevano accesso alla cura ed alla medicina erboristica e addirittura al potere della chirurgia.

In alcune culture nordiche il potere della medicina era addirittura competenza esclusiva delle femmine del clan.

Colei che raccoglieva,seccava estraeva principi vitali dalle erbe era considerata creatura soprannaturale e degna del rispetto,se non addirittura,della venerazione del gruppo.

Da qui,il ruolo soprannaturale della medichesse,al concetto di stregoneria,il passo è brevissimo.

La wicca ha soprattutto ,all'inizio,queste competenze e specificità:la cura(allora ritenuta evento vicino al divino)e la guarigione del malato o ferito.

Ma in una società prevalentemente agricola e pastorizia anche gli eventi della natura ed i ritmi stagionali erano di vitale importanza per il gruppo,come la previsione di tali eventi e la ritualità propiziatoria.

La wicca si va quindi a collocare in questi ambiti ed ad inserirsi in tutto quell'insieme di comportamenti sociali tesi a rendere favorevole il rapporto tra uomo e natura.

La donna sacra,wicca o medichessa diviene artefice di sopravvivenza per il gruppo.

Le sue competenze vanno dalla cura alla premonizione,al rito propiziatorio al sacrificio per ingraziare la Dea Madre.

La wicca non compie malevoli sortilegi ,ma"piega le vite degli altri e le indirizza",quindi è sostanzialmente una guida spirituale.

La wicca non è ,come la strix latina,a contatto con i demoni,ma è la figlia eletta della Dea.

Tutta la ritualità tramandata ad oggi da gaelici e celti riguarda culti rispetto alla terra e cerimonie propiziatorie per cicli stagionali.

E'altamente probabile che alcuni di questi riti pagani ,passati nella cultura mediterranea totalmente impregnata dalle fedi monoteiste siano state in seguito interpretate come eventi di stregoneria malefica.

Vero è,e la storia purtroppo ce lo insegna,che il monoteismo rigetta da sé come corpo estraneo,qualsiasi evento culturale non abbia le sue stesse radici o orientamenti.

Molti dei riti celtici legati alla wicca sono arrivati fino a noi attraverso i secoli e ciò dimostra le radici profonde ed indistruttibili che assunsero nell'inconscio collettivo.

Vero è che neppure la conversione al cattolicesimo dell'Irlanda riuscì ad incidere sulla cultura della wicca,anzi i predicatori cattolici,primo tra tutti Patrizio non inglobarono le usanze locali nella nuova religione,ma caso forse unico nella storia della cristianità le nuove regole furono almeno parzialmente assimilate,ed in molti casi ,trasformate,secondo il pensiero pagano.

La stessa grande festa per Patrizio,figura per altro molto amata dai gaelici irlandesi ,fu fatta coincidere con un'importante celebrazione wicca :il sostilizio di primavera :17 marzo, e come festa di santo patrono nazionale cattolico ha mantenuto modalità fortemente pagane.

Un altro momento importante delle celebrazioni celtiche magiche era il passaggio tra il 31 ottobre ed il 1 novembre,quella notte che la cultura anglosassone ha trasformato nella festa di Hallowen,ed i cattolici ricordano come la festa dei morti.

Entrambe le definizioni mantengono comunque il presupposto celebrativo del wiccan.

In realtà questa era la festa più importante di tutto il calendari celtico che si svolgeva secondo i ritmi della natura e delle stagioni.

Era la celebrazione di Samhair ,divinità che rappresentava la notte e la morte insieme.

Tutte le gesta epiche e le grandi battaglie della mitologia celtica e gaelica,dall'Irlanda alla Scozia al Galles si svolgono nella notte di Samhair.

Nel Samhair,per la wicca uomo-dio ed evento naturale insieme iniziava la triste epoca del lungo buio invernale,segnava la fine dei raccolti e della pastorizia:la vita dei clan si modificava in maniera radicale,le nebbie gelide scendevano sulle highlands ,la luce del sole riscaldava solo per poche ore.

La gente dei clan si stringeva vicino ai focolari a narrare di gesta e leggende :seconda la regola della wicca le leggi che governavano la vita erano sospese.

Ssmhair chiamava a sé,in quella notte le anime dei morti e queste solo in questa occasione avevano la possibilità di entrare nel corpo di un vivente e riappropriarsi della vita.

Le wicths allora dicevano di spengere ogni luce di focolare in modo che i morti non potessero vedere i vivi e tornassero nel loro mondo.

Il mattino seguente veniva acceso un grande fuoco al centro del villaggio o del castello ,e quel fuoco rappresentava il nuovo scorrere delle stagione e della vita verso la primavera.

Per lunghi anni,per lo meno fino all'anno 1000 il 17 marzo,che segnava la fine del lungo inverno,festa del sostilizio e di San Patrizio ,la festa detta del Mag Shet imponeva che venisse sacrificato un primogenito alla dea madre(spesso era,anche per la scarsità di bambini vivi e sani, un animale) il tutto con la buona pace dei preti cattolici.

In Italia troviamo tracce di magia wicca in val d'Ossola e questo probabilmente per possibili intrusioni celtiche con le invasioni barbariche dell'ultimo periodo.

La festa di Belenos o Beltane.tutt'ora in uso,si rifà alla festa del bestiame e della purificazione degli animali.

Non a caso ,poi durante l'inquisizione,la valle fu particolarmente colpita da fenomeni di repressione fanatica,e questo a conferma del fatto che spesso nel medioevo nell'area mediterranea e cattolica ,residui di tradizioni contadine pagane,furono scambiati per atti di stregoneria


 

S.F

lunedì 30 novembre 2009

per storie

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L'atroce omicidio di Clonmel

IT'S LONG WAY TO TIPPARERY,IT'S LONG WAY TO GO

Tipparery è la cittadina ricordata nella famosa canzone dei soldati irlandesi in guerra nel secondo conflitto mondiale.
La canzone parla della struggente nostalgia dei soldati irlandesi per le loro verdi colline,ed in effetti la contea di Tipparery è una delle più suggestive di tutta l'Irlanda tant'è che al suo centro si trova quella che è chiamata La Valle dorata per i suoi meravigliosi paesaggi fatti di dolci declivi e di un misterioso lago dalle acque che cangiano al color dell'oro.
Ma nella contea si trova anche un villaggio che è noto per un orrendo delitto che si consumò nel XIX:questo villaggio è Clomnel ed anche se il fatto non riguarda cronologicamente il medievo,certo è che le motivazioni che lo ispirarono e le modalità di attuazione possono essere senza difficoltà inserite nell'epoca buia della caccia alle streghe dell'epoca medievale.
Questa storia ha da vero a che fare con streghe,fate folletti e possessioni diaboliche.
Nel villaggio di Clomnel viveva una giovane donna di appena 26 anni.
Il suo nome era Bridget Cleary e viveva con suo marito.
Bridget fu vittima di malignità e supestizioni che non dovevano più apartenere al XIX secolo,le credenze e l'assurda paura della possessione diabolica che aveva radici antiche nella contea portarono alla morte(e che tipo di morte!)la giovane sposa.
Michael,il marito di Bridget,uomo rozzo ed ignorante,aveva notato nella moglie un progressivo cambiamento.
Da qualche tempo si curava e si abbelliva ,cosa che non aveva mai fatto:si metteva il rosso sulle guance e sulla bocca,passava ore ad intrecciarsi i capelli.
Al marito sembrava persino che fosse cresciuta di qualche centimetro in altezza!!Ma l'uomo,invece di pensare ad una forma di normale civetteria e a qualche possibile spasimante,magari meno rozzo di lui,cominciò a pensare che la moglie avesse stretto un patto con le fate o,ancor peggio ,fosse un Changeling.
Changeling è un termine anglosassone che indica una creatura sostituita di nascosto con un'altra:una forma di possessione insomma.
Le leggende irlandesi parlano da sempre di bambini rapiti dalle fate e sostituiti nella culla con altri dalle stesse fattezze ma appartenenti al mondo del "piccolo popolo"cioè elfi e gnomi.
La trasformazione di Bridget allarmò il marito e fu causa della sua uccisione.
L'uomo rinchiuse in casa la disgraziata e cominciò a sottoporla ad atroci torture nel tentativo di strapparle una confessione sulla sua possessione.
Molti paesani,richiamati dalle urla della donna,si recarono presso la casa dei Cleary ed assistettero in prima persona alle diaboliche torture.
I compaesani cercarono di fermarlo,almeno a parole ,ma in realtà,come spesso avviene nei paesi,poi ognuno pensò bene di non immischiarsi e Bridget rimase nelle mani del suo aguzzino.
Michael diceva che quella non era sua mogie,ma una creatura magica che era giunta a casa sua giorni prima,a cavallo e legata con le corde delle fate.
Il bello non era l'evidente follia paranoide di Michael,ma il fatto che nessuno trovò da abbiettare a queste fantasie,pur conoscendo tutti benissimo Bridget e riconoscendola nella donna torturata.
Addirittura ,in una sorte di follia collettiva,Michael riuscì a convincere la sorella ed il padre di Bridget del channeling ed una sera,dopo un'intera giornata di sevizie i tre bruciarono viva la donna con la lampada ad olio di casa.

Nel fatto li aiutò un vicina di casa ,tale Joanna Burke.
Bridget morì urlando di essere la vera Bridget.
La vicenda era troppo grave perchè non se ne occupasse la giustizia:in fondo il tribunale dell'Inquisizione aveva cessato da un pò di operare.Il gruppo fu indagato e processato,ma la condanna fu assai lievi rispetto al crimine :i quattro assassini furono condannati a pochi anni di lavori forzati per omicidio colposo e non preterintenzionale.
La giuria sembrò avvalorare l'ipotesi di una possibilità di channeling e che quindi le torture e le vessazioni che poi finirono nell'omicidio,fossero al limite giustificabili.
E ancora oggi se a Clomnel si parla della morte di Bridget si parla della "strega che morì bruciata viva"

nella foto: case del villaggio di Clonmel

domenica 29 novembre 2009


BIANCA di ARAGONA-NAVARRA

La regina che non fu amata

Parlando,come tutt'oggi spesso si parla,di donne infelici e di disastrose unioni,non si può non ricordare la bella Bianca.
Bianca aveva potenzialmente,tutte le possibilità e tutte le caratteristiche esistenziali e di censo che offrono ad una donna una vita piena e felice:era bella,i ritratti miniati ci mostrano un fisico snello ed armonioso,i lineamenti delicati,lunghi capelli biondo rame.Era ricca e nobile:suo padre era il duca di Panafiel e futuro re della corona d'Aragona,la madre era regina di Navarra.Era intelligente e sufficientemente colta poichè era usanza della corte spagnola fornire istruzione anche alle figlie femmine.
Ma Bianca non potè sfruttare nessuna di queste potenzialità di base ed ebbe una vita afflitta da doori,delusioni e profonde frustrazioni.
Nel 1440,all'età di sedici anni,Binca viene data in sposa a Enrico erede al trono e futuro re della Castiglia.E' un matrimonio di stato;abbiamo già visto come in Spagna fosse dominante presso le famiglie regnanti dei casati di Aragona,Navarra e Castiglia,mantenere uno status quo di non belligeranza attraverso unioni che garantissero ,di volta in volta,alleanze tra due o anche tutti e tre i casati,a seconda delle linne di discendenza.
Il matrimonio tra la bella erede di Navarra e il futuro re di Castiglia,poneva,attraverso il padre della sposa,un Aragona una stabile pax sui territori.
Ma il soprannome di Enrico di Castiglia obbiettivamente non lasciava presagire nulla di positivo:Enrico,figlio del re di Leon e Castiglia era detto L'Impotente.
Il soprannome era di pubblico dominio per cui la condizione del principe pareva certa,ma la bella Bianca,probabilmente all'oscuro di ogni conoscenza in materia di sesso fu mandata all'altare come agnello sacrificale.
Il matrimonio fu celebrato con enorme sfarzo nella stupenda cattedrale di Valladolid.
Fu un'unione infelice da subito,il principe ignorava la giovane e bella moglie e preferiva passare il suo tempo con i cortigiani preferiti e possibilmente lontano da lei.
Accadde inoltre un altro evento che sconvolse la vita di Bianca:nel 1451 scoppiò una guerra civile lacerante e sanguinosa tra suo padre e suo fratello Carlo.
Bianca si schierò subito al fianco del fratello e chiese al re di Castiglia,suo suocero,di aiutarlo.
Questa guerra provocò anche un ribaltamento delle alleanze stipulate al momento del matrimonio di Bianca con Enrico.
Non si sa se per imposizione dei Navarra-Aragona o dei Castiglia ,nel 1453 il papa NiccoloV scioglie il matrimonio dichiarandolo nullo per non consumazione.Bianca è sottoposta ad un'umiliante visita ginecologica al cospetto di importanti uomini di chiesa che dovranno riferire al pontefice.
Il risultato è che Bianca è ancora vergine e il matrimonio è annullato.
Il papa si pronuncia anche sulla consanguineità della coppia.Interessante notare che all'atto del matrimonio lo stesso papa aveva benedetto la stessa coppia.
Bianca rientra in Navarra e si trova subito in una condizione di assoluta inferirità nei confronti del padre.Il fratello nel 1452 ha subito una grossa sconfitta ed il padre che mai l'ha amata ,ora non le perdona il suo schieramento al fianco di Carlo.
Bianca è tenuta per quasi dieci anni in condizione di povertà e segregazione.
Nel 1461 muore Carlo e di diritto Bianca è regina di Navarra.Ha il sostegno di una parte della nobiltà navarrese,ma il padre le impedisce con la forza di esercitare il potere reale.
Ma Giovanni ,suo padre fa di più,nel 1462 disereda la figlia e nomina sua erede per la Navarra la sorella di Bianca ,Eleonora,da lui amatissima e che gli era stata al fianco durante la guerra civile.
Bianca ,per ordine del padre,della sorella e del cognato Gastone I di Foix,viene catturata e rinchiusa nel castello di Moncada a Orthez,dove muore avvelenata dalla sorella Eleonora.
E' il 2 dicembre del 1464

venerdì 27 novembre 2009


LA PAPESSA GIOVANNA

TRA STORIA E LEGGENDA

Il primo a far conoscere e a scrivere di questa storia a metà tra la leggenda popolare e la possibilità storica,fu il cronista domenicano Giovanni di Metz nel 1240(il personaggio fu ripreso da Eco nel "Nome della rosa").Certo è che come in tutti i miti che nascono dalla tradizione orale popolare esiste uno strato di verità,poi abbellito od esagerato da uno strato di invenzioni fantasiose.
Giovanna è il leggendari papa-donna che salì al trono pontificio e avrebbe regnato sulla chiesa di Roma dal 853 al 855.
Ma chi fu questa donna che violò il tabù primo della chiesa romana?
Era una donna di origini inglesi ,di buona e ricca famiglia,tant'è che compì i suoi studi nella prestigiosa università di Magonza.
Fu probabilmente per aver accesso agli studi universitari che la stravagante ed geniale ragazza cominciò a vestirsi in abiti maschili.
La cosa risultò talmente convincente che,finiti gli studi,Giovanna diviene monaco con il nome di Johannes Anglicus.
E' abile,intelligente,conosce la teologia e sa ben parlare:in poche parole "fa carriera" e la fa in maniera rapida ed esplosiva.
Viene eletta al soglio pontificio nel 855 alla mort di Leone IV :bisogna considerare che in quel periodo della storia della chiesa l'elezione del papa avveniva a volte in modo fortuito e non esistevano ancora le lotte di potere papale che avrebbero caratterizzato i secoli a venire.
Giovanna assume il nome di Giovanni VIII.
Ma Giovanna,in privato ,si toglieva le vesti maschili ed ora quelle papali,ed era una donna giovane e bella,o per lo meno affascinante.
In poche parole aveva un buon numero di amanti,reclutati tra le sue guardie o tra prelati compiacenti.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino,dice il detto popolare,ed in un epoca in cui i contraccettivi e la regolazione delle nascite era da venire,la bella papessa rimase incinta di uno dei suoi amanti.
Giovanna però pensa di poter nascondere sotto i larghi abiti di protocollo la gravidanza,e dopo,eventualmente,occultare il parto.
Non sarebbe stato impossibile,ma il destino decise diversamente.
Durante la solenne processione di Pasqua nella quale il pontefice,dopo aver celebrato la messa in San Pietro tornava in Laterano(era là che viveva il papa),all'altezza della basilica di San Clemente,il cavallo che trainava il trono del papa,strinto dalla folla romana festante,si impaurì e si imbizzarrì.
Il trauma,la paura e forse i violenti scossoni,provocarono a Giovanna un travaglio prematuro.
Il segreto era scoperto e il reato tanto grave da dover essere emanata una orribile sentenza:Giovanna fu fatta trascinare per i piedi da un cavallo attraverso le strade di Roma e nei pressi di Ripa Grand fu lapidata dalla folla inferocita.
Il suo corpo martoriato venne sepolto dove l'inganno si era rivelato:tra San Giovanni in Laterano e San Pietro in Vaticano.
Se leggenda fu ,in realtà per anni questo percorso fu evitato dalle processioni papali,anche se il particolare fu scritto nel XIV secolo,quando il papato era ad Avignone e a Roma non c'erano più processioni papali.
Interessa è anche la leggenda,legata alla storia della papessa,che riguarda l'impiego delle sedie "stercorarie",cioè di tre sedie dotate di un taglio centrale a forma di mezza luna sulla seduta all'altezza dei genitali,che permetteva,prima dell'investitura ufficiale ,di controllare il sesso del papa da parte dei cardinali preposti.Il papa doveva sedersi in sequenza sulle tre sedie e ricevere i simboli del suo pontificato:sulla prima il bastone e le chiavi,su quella a sinistra la cintura rossa con le 12 gemme, sulla centrale si sedeva una volta nominato papa.Naturalmente la chiesa atribuiva alla cerimoni un significato teologico,ad esempio la stercoraria,simile ad una sedia da parto,avrebbe simboleggiato la Chiesa madre di tutti gli uomini.
Ma il popolo è il popolo e la chiamò sempre "sedia gestatoria"
Per curiosità storica due delle sedie sono esposte ai musei vaticani,la terza (portata via da quel bel conquistatore ladro che fu Napoleone,al Louvre di Parigi

lunedì 23 novembre 2009


ALICE KYTELER

UNA STORIA IRLANDESE


Kilkenny è una cittadina del sud ovest dell'Irlanda.Dista circa 100km dalla capitale della contea Cork che è una fiorente città industriale.
Kilkenny è adagiata in uno splendido paesagio irlandese,tra verdissime colline e prati di velluto.E' un villaggio caratteristico,uno dei tanti che si possono trovare nelle contee del sud:casupole don i tetti di tutti i colori,botteghe rtigiane con insegne in gaelico,strade di ciotoli ed è sovrastato da uno splendido castello circondato da un magnifico parco.
Ma Kilkenny non è famosa per il suo paesaggio o per la cordialità dei suoi abitanti:è conosciuta in tutta l'Irlanda e meta continua di turisti perchè è tutt'ora considerata la patria della streghe irlandesi!.
La fama del villaggio come patria della stregoneria risale al medioevo ed ha quindi radici lontane.
A Kilkenny è infatti nata e vissuta Alice Kyteler,la strega più famosa di tutte le contee.
Alice nasce nel 1280 da una ricca famiglia,il padre è un importante uomo d'affari e la sua famiglia è giunta in Irlanda dopo la conquista da parte dei normanni nel 1169(Guglielmo il conquistatore) Alice è una ragazza ricca e un pò viziata,è abituata ad aver soddisfatto ogni suo desiderio,ma sopratutto il suo concetto di morale lascia molto a desiderare:oggi l'avremmo definita una sociopatica con incapacità di controllo emozionale e difficoltà nel procastinare il desiderio.
Ma continuiamo la nostra storia :il padre di Alice muore quando la ragazza ha 18 anni e le lascia in eredità tutto il cospicuo patrimonio.
Subito dopo la morte del padre Alice sposa un suo socio di vent'anni più vecchio di lei:William Outlawe,è importante presisare che William era fratello del cancelliere d'Irlanda:Roger che fu negli anni successivi attore e protagonista di una spietat lotta alle streghe e agli eretici istaurando in tutta la nazione un atmsfera di terrore e delazioni.
Alice ha subito un figlio che venne chiamato William junor.
Ad Alice non bastava nè il vecchio marito ,nè i suoi soldi,nè il patrimonio lasciatole dal padre.
Oltre ad essere avida di danaro era indubbiamente una seduttrice seriale.Apparteneva cioè a quel genere di soggetti(uomini o donne)che seduce in maniera compulsiva,a prescindere dall'oggetto della seduzione,perchè è proprio e solo l'atto seduttivo in sè che le soddisfa.
Era anche donna fisicamente bella ed il gioco le riusciva assai facile:con abilità riusciva a strappare ai malcapitati sedotti doni di estremo valore,gioielli e denaro.
Accumulò una ricchezza immensa ed estese la sua casa fino a quella che oggi si chiama ST Kieran Street.
Trasformò la dimora in un enorme specie di pub con inn(alloggi),una casa di piacere,insomma,dove gli uomini si recavano come mammalucchi aspettando e sperando un favore da Alice.
Ma si sa che nei paesi esiste una prerogativa straordinaria:nessuno si fa i fatti suoi,e questo,come accade ancor oggi nei paesi,accadde alnche a Kilkenny:la gente,le donne per prme,cominciarono a vociare su strani riti ed orge che si svolgevano nella casa di ST Kieran.
Per l'appunto di lì a poco morì il marito e subito ci si affrettò a dire che era morto in circostanze ambigue e che fosse stato ritrovato in una stanza piena di oggetti satanici.
Alice non badò alle chiacchiere e non ne intravide il pericolo:subito dopo la morte di William sposò un importante banchiere Le Blont,che ,guarda casa morì tragicamente nel 1310 lasciando alla bella vedova un mucchio di soldi e proprietà.
Alice era ormai la donna più ricca e chiacchirata della contea.
Per gestire la casa si procurò anche delle giovani,quella che si legò da subito ad Alice fu una certa Ptronella di Meath.
Non ancora sazia di tanta ricchezza Alice si risposa con un proprietario terriero Richard deValle che muore pare durante una cena per indigestione.
Le chiacchiere sono ormai irrefrenabili:si mormora che Alice abbia per amante un demone Robin,figlio addirittura di un principe diavolo Artisson.
Alice si sposa la quarta volta con un suo antico spasimante e assiduo frequentatore della sua casa.
L'uomo è però vecchio e malaticcio e dopo l'entusiasmo iniziale,comincia ad aver paura della moglie e di essere ucciso da qualche sortilegio.
Terrorizzato si rivolge ai frati dell'Abazia di San Francesco che prontamente fanno intervenire il vescovo di Ossory,competente per territorio.
Il vescovo fa di tutto per far imprigionare le streghe ,Alice e le sue aiutanti,vuole vedere la donna sul rogo.
Ma Alice è in Irlanda personaggio importante,cognata di un lord cancelliere e non è come far bruciare una povera contadina.
Il vescovo è addirittura imprigionato e messo a pane ed acqua..Interviene però Jhon Darcy,presidente della Corte suprema di giustizia:crede al vescovo e conosce la fama della donna.
Con argomentazioni apparentemente valide ,in una celebre requisitoria riesce adimostrare la stregoneria di Alice e le sue aiutanti.
Le donne vengono arrestate e ad Alice confiscate tutte le proprità.
Si teme il rogo,ma il potere ha sempre ben funzionato in tutte le epoche e Alice viene fatta brillantemente evadere.
Vivrà in santa pace ed a lungo in un altro villaggio vicino a Londra.
Non altrettanto bene va a Petronilla ,che dopo aver subito orrobili tortire e aver dichiarato quindi di tutto,verrà bruciata viva.

sabato 21 novembre 2009


Margherita Porete Mistica speculativa e beghina

MARGHERITA PORETE:L'ERETICA


Nel 1310 è bruciata sul rogo,a Parigi,Margherita Porete. Margherita è stata senza dubbio,al pari di Ipazia,vittima dell'intolleranza della Chiesa e del bigottismo religioso che penalizzo' le donne (e forse le penalizza ancora) nelle loro potenzialità intelletuali.

Margherita fu una grande mistica speculativa, forse,al pari di Taulero e Eckhart,la più grande mistica di tutti i tempi. Era un'intelletuale profondo nel pensiero ed il suo libro "Specchio delle anime" è tutt'ora un capolavoro attualissimo.

Però Margherita sapeva leggere e sapeva sopratutto scrivere e niente ha mai spaventato la Chiesa come una donna che pensa,legge,scrive e quindi analizza la realtà.

Il pensiero della Porete è da inserire nella cultura beghina,cultura di donne libere ed emancipate che fu senza dubbio una spina nel fianco alla Chiesa del 1200 (vedi articolo "Beghine e Begardi" su www.medioevo.it).

Sul piano filosofico,la sua speculazione si distacca dalla "via amori" e si orienta verso Amore come concetto assoluto che si sviluppa dall'assenza del desiderio.

L'amore comune è sempre un desiderare qualcosa, un desiderare per...,un voler...,un appropiarsi di.... Per la Porete,l'amore deve divenire un NONAMORE,un non desiderio, un non volere,un assoluto.

Si noti come queste speculazioni e questi assunti siano vicini alla concezione buddista del Nirvana quale pienezza del Nulla ed alla strada del distacco dal desiderio.

Secondo la mistica si smette di amare quando l'amore vuole tutto,perchè insegue il nulla.

Margherita afferma che l' Amore Assoluto non abbia bisogno di cercare,di chiedere,di pregare.

Per Margherita è preferibile coltivare Amicizia anzichè amore,perchè l'amore senza desiderio nè richiesta (amicizia)rappresenta la forma più alta d'emozione verso l'altro.

La Porete aggiunge che,con lo Spirito Santo,si deve instaurare un rapporto d'amicizia e di reciproco scambio in cui l'anima riconosce sè stessa come Dio e riconosce Dio in tutte le forme del creato manifesto.

L'eresia è dunque compiuta e Margherita è condannata al rogo.Margherita,a tutt'oggi,come Ipazia,non è stata ancora riabilitata dalla Chiesa romana.

venerdì 20 novembre 2009



BELEZZA ORSINI

cronaca medioevale di un suicidio annunciato

Il 1484 segna una data fondamentale per la storia delle donne e del medioevo in generale.
E' in quest'anno cheviene emessa dal papato di Roma,la bolla pontificia denominata Malleus Maleficarum che delinea quello che oggi si chiamerebbe un protocollo di dianosi e terapia.
Il Malleus delinea infatti le linee guida per l'individuazione e la definizione di una strega e per tutte le pratiche da operare dopo l'individuazione,dalle tecniche di tortura al tipo di morte nel caso di condanna.
Viene creato un tribunale apposito e nominati dei giudici particolari.Il tribunale è quello della Santa Inquisizione,il suo simbolo la croce,i suoi giudici fanatici:farà in Europa milioni di vittime,in prevalenza donne e in prevalenza arse sul rogo.
Quasi 100 anni dopo ,nel 1528,a Fiano Romano,si celebrerà uno degli ultimi processi per stregoneria.
L'imputata è Bellezza Orsini,e come dice il so nome ,è una giovane donna di una rara bellezza.
Il giudice è Marco Callisto di Todi,conosciuto per la sua intransigenza.
Se andiamo ad esaminare la storia di Bellezza osserviamo tutte le condizioni per l'evolversi di una possibile accusa di stregoneria:dalla classe socialedi appartenenza,al vissuto familiare,alle caratteristiche individuali di intelligenza della giovane donna.
Bellezza è figlia di Angelo e come spesso accadeva nelle pover famiglie contadine,viene data sposa ancora bambina,ad un tipaccio violento e vagabondo,che l'abbandona senza mezzi di sostentamento appena nasce il fglio Bartolomeo.
La donna,giovanissima,è costretta a trovarsi un lavoro e lo trova,come serva presso la nobile famiglia Orsini al loro castello di Monterotondo.
Bellezza oltre a fare tutte le mansioni di serva per gli Orsini,ha un altro compito:deve preparare il mangiare ad una prigioniera del castello:è la famosa Lucia da Ponzano,in odor di stregoneria.In realtà,come molte streghe ,è solo una medichessa e prepara miscugli e tisane terapeutiche per ogni tipo di malattia.
Gli Orsini,imprigionandola,ma non consegnandola al tribunale,ne hanno fatto una sorta di "medico di famiglia"
Le due infelci stringono amicizia e Lucia prova sincero affetto per Bellezza,tant'è che inizia ad insegnarle l'arte delle erbe.
E' così che la giovane donna comincia ad applicare gli insegnamenti della maestra ed a curare tutti i poveri disgraziati che le si rivolgono.
Come spesso accade(anche ai medici di oggi)però,un suo paziente non riesce a trarre beneficio dalle sue cure e muore.
Detto fatto i parenti si rivolgono al tribunale dell'Inquisizione:Bellezza viene immediatamente arrestata.
Comicia il processo e con il processo le terribili torture:la ragazza ammette la sua arte medica ,ma si proclama innocente perchè ha solo cercato di aiutare malati e tutte le sue azioni sono state fatte per il bene della gente del villaggio.
Ma Marco daTodi ha l'occasione di una bella strega da bruciare e non se la vuole perdere davvero.Le torture sono così feroci che in fine Bellezza confessa il falso e ammette di aver partecipato ad orge con il diavolo e copulato con lui.
Bellezza viene condannata al rogo.
Lei però decide di precedere il boia e si ucide nella sua cella conficcandosi cn le ultime disperate forze un chiodo strappato alla parete.
L'ingiustizia in nome e a gloria della croce è stata di nuovo compiuta

giovedì 19 novembre 2009


ATTIMO



Si è fermato
solo
un attimo
un soffio
di niente.
E il suono del tuono
lontano
ricordava del tempo di ieri






PIETRE


Come pietre
stanno
piccole,lontane immagini
sul mio cuore.
Immobili
sempre,
rotolano
talvolta
con fragoroso suono