domenica 31 gennaio 2010


IRLANDA

LA TERRA DEI CELTI


 

Il sinodo di Cashel sancì a livello formale,ma anche istituzionale,la conquista inglese.

La graduale penetrazione proseguì sotto Giovanni senza terra ,figlio del Plantageneto.

Re Giovanni introdusse in Irlanda la Common Law(diritto comune)che portò la legislazione inglese nella terra celtica sostituendosi alle leggi dei clan.

L'estensione delle forme giuridiche inglesi si concluse nel 1217 con l'introduzione del codice della Magna Carta a tutto il territorio dell'isola.

Oltre a portare la loro legislazione ed i loro giudici e quindi ad avere il controllo totale sulla popolazioni celtiche,gli inglesi tentarono quello che non era riuscito né ai predicatori cristiani ,né ai fieri vichinghi:cercarono di imporre la loro cultura e la loro lingua.

Gli statuti di Kilkenny ,del 1366,avevano lo scopo di bandire usi,costumi e linguaggio gaelico da ogni territorio feudale inglese.

Nonostante un controllo capillare ,ed anche forme di repressione piuttosto incisive,l'operazione di deculturazione non riuscì.

La popolazione continuò,nemmeno troppo di nascosto,a parlare gaelico e a mantenere feste e costumi antichi:la lingua inglese tuttora,sebbene parlata da tutti gli irlandesi,è considerata la lingua degli occupatori e nelle famiglie si parla solo gaelico.

Il tentativo di estirpare la cultura della nazione si rivoltò,in realtà ,contro gli inglesi:furono infatti gli irlandesi a "colonizzare"culturalmente gli inglesi che andarono a stabilirsi nella loro isola .

Il fenomeno fu macroscopico per la nobiltà inglese che aveva ottenuto in privilegio feudi su quel territorio.

Il potere di questa nuova nobiltà di confine crebbe a dismisura a discapito dell'influenza che intendeva mantenere la monarchia inglese.

E' anche vero che il trono d'Inghilterra era impegnato da una parte con il secolare conflitto con la Francia,da l'altro con una serie di guerre intestine di tipo dinastico,ultima di queste guerre quella delle "due rose"tra i Lancaster e gli York.,e quindi poco si occupava della" questione irlandese"

Emblematico di questo distacco della nobiltà anglo-irlandese dalla corona ,furono i Fitzgerald,potente casato che aveva ottenuto il privilegio della baronie all'epoca del Senza Terra.

Nel 1486 l'Earl(Conte) di Kildare ,il grande Gerald Fitzgerald,che si considerava irlandese e,soprattutto,voleva acquistare potere definitivo sulle sue terre,si ribellò contro la corona d'Inghilterra.

La rivolta dell'Earl Fitzgerald fu subito appoggiata dai baroni degli antichi casati irlandesi,ma soprattutto fu sostenuta in massa dal popolo che lesse una possibilità di cacciare gli odiati invasori.

Sul trono inglese sedeva Enrico VII ,lungimirante politico e coraggioso guerriero che ,fortunatamente,per l'Inghilterra,non sottovalutò la rivolta.

Enrico VII non considerò l'atto del Fitzgerald come una scaramuccia di confine,ma come una vera e propria dichiarazione di guerra ed un atto di alto tradimento.

Inviò in Irlanda Sir Edward Poynings,suo uomo fidato e il migliore stratega dell'esercito inglese.

Sir Poynings fu supportato di truppe scelte e di molte armi .

La rivolta fu sedata in pochissimi giorni con un enorme spargimento di sangue soprattutto da parte della popolazione civile.

Sir Poynings ,subito dopo la vittoria,promulgò ,sotto ordine di Enrico, quello che è passato alla storia come il "Poynings Act".

L'editto sanciva la subordinazione assoluta dell'Irlanda al regno inglese e,soprattutto,imponeva l'approvazione di Londra per ogni legge ed ogni sentenza emanata nell'isola.

Il "Poynings Act"mise fine ad ogni forma di autonomia e di autodeterminazione del popolo irlandese.

Alla morte di Enrico VII,suo figlio ,Enrico VIII è il primo re inglese a cingere la corona d'Irlanda.

Il primo di una serie lunghissima di sovrani fino ad oggi ,con Elisabetta II Windsor,regina d'Inghilterra e Irlanda.

S:F.


Nell'immagine l'Earl Fitzgerald
 

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