domenica 14 marzo 2010


Quando si va ad esaminare la figura femminile in un contesto storico-culturale,essa va ,per prima cosa ,collocata,in ogni epoca ed in ogni cultura,nella classe sociale-economica di appartenenza ed al ruolo che essa ricopre nella comunità.

Semplificando,oggi,come nell'età romantica,nel rinascimento,nel medioevo e nell'età classica,fino a risalire ad antiche civiltà,senza dubbio,ad esempio,la condizione della donna contadina,le sue abitudini ed i suoi referenti culturali,sono diversi da quelli di una donna della nobiltà o della ricca borghesia.

Se ,nella storia dell'umanità ,è sempre esistita emarginazione ed esclusione dal potere,questo ha riguardato in maniera statisticamente più rilevabile,e da sempre,il genere femminile.

Se questo sia legato a divisioni di ruoli di tipo archetipico,o a differenze di genere con indice squisitamente biologico.è argomento di discussione da sempre.

Ciò che invece desidero affrontare è il pregiudizio che questa discriminazione sia stata al suo apice nell'età di mezzo,cosa ,non solo falsa,ma addirittura contraria alla realtà.

Non parleremo quindi di emarginate per ruolo sociale,come le contadine ,che però non erano più emarginate degli uomini che ricoprivano lo stesso status:parleremo di quelle figure di genere sessuale femminile che,potenzialmente ,potrebbero ,in ogni epoca ,aver accesso al potere.

Il medioevo,da quest'0ttica ,fu senza dubbio epoca in cui ,le donne di potere ,ebbero ,e a tutti i livelli,il potere più grande.

Tra le regine ci furono esempi di capacità e gestione non paragonabili neppure alla nostra cultura post femminista:Isabella D'Aragona,Eleonora D'Aquitania,Matilde di Canossa,governarono come e meglio di uomini territori immensi e videro inginocchiarsi davanti papi ed imperatori.

Nel campo della cultura e della letteratura si elevano ,indimenticabili,donne di saper ,come Hildegarda,o _Margherita da Porete.

La da Bigen,monaca ,musicista,mistica ,si applica allo studio dell'arte medica e definisce teorie ancor oggi alla base di terapie ed approcci diagnostici.

E' infatti "l'Arte medica",il luogo di scontro medioevale,tra i saperi femminili e maschili,ed è il luogo della netta vittoria femminile come mai ,dopo questo periodo ,si verificherà nella storia dell'umanità.

E,per paradosso,come spesso avviene nella storia,nel luogo di massima costrizione femminile:il convento o l'abazia,che si risolve la maggiore visibilità creativa delle donne.

E' il convento che,proteggendo le donne dalla cura e dal servile provvedere all'uomo e alla famiglia,consente loro lo studio e l'assoluta dedizione al sapere medico e letterario.

Le protegge anche,in quanto dedite al Signore ,dall'accusa di collusione con il demonio,in un epoca in cui la cura del corpo doveva essere o dei maschi o di donne spose di Satana.

Ecco,le streghe,donne con le stesse potenzialità e conoscenze delle mistiche,donne che possono e danno guarigione dal male ,donne che "sanno",ma ,nello stesso tempo,non hanno la protezione di un maschio,sia esso un nobile signore o Dio in persona.

Se,per un attimo solo(e poi ce ne dimenticheremo subito)andiamo ad osservare la vita e la carriera di molte donne del nostro secolo,vedremmo,nelle più sicure ed affermate,un occhio maschile che vigila e consente loro l'accesso al potere.

Ora come allora,anzi,oggi peggio di allora,perché nè'Hildegard di Bingen,né Matilde di Canossa ebbero bisogno di quell'occhio protettore.

SF

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