sabato 20 marzo 2010



UNA CITTA'"INVENTATA" PER GLI IMMIGRATI.

In questo momento storico -culturale è ampia la discussione sul ruolo e la definizione di valore al fenomeno dell'immigrazione.
Appare quasi ,da alcune discussioni o prese di posizioni politiche che,questo fenomeno sia prerogativa dei nostri tempi.
In realtà,chiunque abbia una elementare infarinatura di storia ,sa che le migrazioni di popoli da un territorio all'altro ,hanno caratterizzato sin dai primi insediamenti ,la storia dell'umanità.
Oserei dire che gli spostamenti sono oggi meno massicci e globali di altri periodi (pensiamo agli indoeuropei ed alle invasioni barbariche).
Non voglio ,tuttavia,parlare di storia delle migrazioni,ma piuttosto evidenziare che addirittura esiste una città"inventata"e costruita a tavolino solo per i migranti.
Questa città è Livorno.
Livorno ,come città fu infatti proprio inventata a tavolino dai Medici,signori nel 1500 di quei territori.
Il territorio livornese con un accessibile e fruibile accesso al mare è stato da sempre nell'interesse militare e commerciale di tutti i poteri che orbitavano intorno all'area mediterranea.La stessa potentissima Mathilde Von Tuscen,meglio conosciuta come contessa di Canossa,molto investì nella costruzione della stupenda fortezza che ancor oggi domina il porto livornese.
Ma fu il geniale intuito dei Medici nel 1500 a capire l'importanza commerciale e non solo militare del luogo.
I Medici,famiglia di ricchi banchieri,acuti commercianti e con scarsa attitudine alla guerra ed una genetica predisposizione all'intrigo,"inventarono"letteralmente una città e,sempre a tavolino e con l'aiuto di grandi architetti e progettisti la costruirono con una struttura planimetrica modernissima e ancora funzionale.
Ma fecero di più:nel loro illuminismo libertario ante litteram dettero dei contenuti culturali e sociali alla "città inventata"che possono essere di modello nel XXI secolo.
Nel 1587 diviene Granduca di Toscana Ferdinando De Medici e subito dopo l'insediamento dichiara Livorno porto franco.
Il Porte Franco è collocabile economicamente come area geografica- politica in cui le merci in arrivo e partenza non sono gravate di tasse:immaginate per un attimo l'incremento esplosivo di scambi commerciali da tutto il mondo allora conosciuto.
Ma Ferdinando fa di più:tra il 1590 ed il 1603 emana le "Leggi Livornine".
Tali leggi assicuravano una serie di privilegi e concessioni (impensabili allora ed oggi)a coloro che si stabilivano a Livorno:libertà assoluta di culto e di professione religiosa,libertà di espressione politica,nessuna discriminazione di razza.
Potevano divenire cittadini della "città nuova"anche soggetti sottoposti a condanna ,con l'escusione dei reati di omicidio e di "falsa moneta".
La "città nuova".la "città inventata"diverrà quindi fulgido esempio storico di una socità multirazziale,multireligiosa,tollerante e cosmopolita.
Il 19 marzo del 1606 ,con una fastosa cerimonia in Fortezza Vecchia,alla presenza del Granduca e di tutta la corte Medici,Livorno viene elevata al rango di città.

S.Franceschi

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