venerdì 26 novembre 2010


L'evoluzione,dal Medioevo al Rinascimento, dei canoni di bellezza femminile nella società.


Tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'eta` moderna, i canoni della bellezza femminile cambiarono radicalmente.Se prima del Rinascimento l'ideale del corpo femminile era stato quello della donna pallida,magra e con il seno piccolo,con l'aumento del divario economico fra le classi ricche e classi povere,le dame manifestarono la loro superiorità` di Status, anche attraverso il fisico. Si passò quindi da un'ideale di donna grassoccia,con i fianchi larghi ed il seno procace,che si distinguesse nettamente dalle emaciate e denutrite donne delle classi Subalterne. Il concetto di bellezza fra la fine del medioevo e la prima parte del periodo rinascimentale, subì una serie di cambiamenti: si passò dalla forma slanciata a quella grassoccia e per quanto riguarda l'estetica della donna acqua e sapone a quella molto truccata. L'ideale medievale della signora nobile, inizialmente dai fianchi stretti e dal seno piccolo, confluì in un modello di bellezza più rotondeggiante con fianchi larghi e del seno abbondante. Tutto questo avvenne parallelamente ad un'importante evoluzione alimentare che prediligeva le salse acide, grasse, in uso nelle corti più importanti. È per questo che a ingrassare erano le aristocratiche anziché le contadine le quali mangiavano male e poco. La bellezza femminile seguiva un preciso schema, tanto che la donna meno fortunata economicamente aveva difficoltà nel procurarsi prodotti necessari a rendere l'aspetto conforme ai canoni dell'epoca. I principi estetici fondamentali erano: pelle rigorosamente bianca, pallida, capelli lunghi e biondi, labbra e guance rosse, sopracciglia scure, collo e mani lunghe e sottili, seno prosperoso e occhi dai colori variabili dal verde al nero (colore amato dagli italiani). Possiamo pensare che anche le dame della famiglia vitelli rispecchiassero questi canoni di bellezza. Un colorito bianco era privilegio di delicatezza, di femminilità, mentre i toni scuri denominavano la forza maschile, questo infatti spiega il perché gli uomini usavano tingersi la barba di nero. La carnagione bianca, però non doveva essere uniforme, ma occorreva dare della punte di rosso sugli zigomi, sulle guance e sul mento, al fine di trasmettere un senso di benessere e attirare l'attenzione. A volte si esagerava nel modo di truccarsi, dando troppi strati sulla pelle così vistosamente applicati da divenire una vera e propria maschera, il cui spessore impediva alla donna sia di sorridere, sia di parlare. Il trucco, in questo periodo, era anche un segno necessario per distinguere i vari ranghi sociali, infatti il rossetto ad esempio, veniva detto il "vestito" del corpo, che distingueva il suo portatore come d'altronde anche le stoffe, la biancheria raffinata usata dalle dame rinascimentali. Le vesti lunghe e voluminose,misero in evidenzia la vita,stretta dal busto e scoprirono il seno,nelle ampie scollature.Il petto, incipriato ed imbellettato,divenne,con la sua abbondanza,un indice preciso di delicatezza e "morbidezza" ,qualità fondamentale di una dama. L'ampiezza delle scollature dipendeva dall'eta` della dama..Le stoffe si arricchirono notevolmente,comparvero sete e velluti molto spessi,a volte intarsiati con oro e argent.Poiche` molto pesanti,queste stoffe erano tagliate in modo da non interferire troppo con la liberta` dei movimenti delle dame.Le maniche persero molta della loro ampiezza,divenendo piu` aderenti,ma anche piu` lunghe,tanto che a volte venivano ripiegate all'indietro.Il polsino arrivava fino alla punta delle dita,dalla parte del dorso della mano,e sotto invece si apriva a "V" a partire dal polso,in modo da lasciare liberi i palmi delle mani. I vestiti erano spesso composti da due lembi,uno dietro ed uno davanti. La parte anteriore del vestito era composta da due strisce di stoffa che si riunivano all'altezza del costato,e sopra erano tenute insieme da nastrini abbottonati. Anche lateralmente le due meta` del vestito erano unite da laccetti,che lasciavano intravedere la biancheria candida delle signore.La dame ricche evidenziavano,infatti il loro distaccamento della Plebe anche attraverso la pulizia ed il candore della loro biancheria. Questa traspariva nelle scollature,nelle gonne e nelle attaccature delle manichei alcuni vestiti,nei quali i bottoncini che tenevano le maniche unite al corpo del vestito,lasciavano degli spazi tali da intravedere il candore delle camicette. I vestiti,cosi` stretti in torno al busto,e ampi fino ai piede,erano cuciti in modo da formare molte pieghe longitudinali,che rendevano il vestito morbido e comodo.

SBF

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