martedì 23 novembre 2010







GASPARA STAMPA :una cortigiana "onesta"



Nella prima metà del ‘500 a Venezia le cortigiane erano dette mamole e si distinguevano, per categoria e prezzi richiesti, dall’abito che indossavano.
Le “oneste” indossavano eleganti soprabiti di velluto con i bottoni d’oro, con pellicce di scoiattolo e con sottane lunghe di raso. Si arricciavano i capelli e li tingevano di biondo, raccogliendoli con cordelline di seta in una reticella d’oro.
Quelle di“basso rango” indossavano giubbotti di tela, camicie e braghe da uomo. In capo avevano un mezzo velo bianco, acconciato con una visiera, e ai piedi calzavano scarpe rialzate, simili agli attuali zatteroni.
Gaspara Stampa fu una delle più famose e belle cortigiane oneste.
Aveva un incedere fiero ed elegante, lo sguardo fisso in avanti, la fronte alta ed altera, il passo lieve e regolare. Più che da cortigiana, aveva modi da intellettuale aristocratica. Ed intellettuale lo era davvero, perché oltre che di vivissima intelligenza, fu anche donna di grande cultura, tanto da essere la voce femminile più autentica e spontanea della poesia erotica italiana.
Nata a Padova, si trasferì a Venezia per poter entrare, giovanissima, nel bel mondo della Serenissima.La sua bellezza non passò inosservata e ben presto molti occhi dell’aristocrazia e della nobiltà veneziana si posarono su Gaspara.
La fanciulla, intelligente e scaltra, tenne a lungo in sospeso molti pretendenti, ma quando dinanzi a lei si presentò il conte Collatino di Collalto, ella se ne innamorò perdutamente, ma non fu un amore fortunato e Collatino, dopo poco tempo, l’abbandonò per cercare nuove emozioni altrove.
Gaspara, per dimenticare il suo grande amore perduto, tra una passeggiata e l’altra lungo le calle ed i ponti sul Canal Grande, compose “Le Rime”, un canzoniere che raccoglie composizioni, sonate, madrigali, canzoni e sestine.
La bella cortigiana morì giovane nel 1554.

SBF

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