lunedì 1 novembre 2010


VERONICA FRANCO:una escort del 1500.una libera intellettuale


Veneziana, nata nel 1545, da Francesco e Paola Fracassa, visse appieno la stagione rinascimentale della poesia al femminile, celebrando senza falsi pudori eros e sensualità. Una donna, dunque, alunna di Venere e di Apollo, ispiratrice di forti e irripetibili sensazioni e sentimenti intensi, ma vivace ed attenta, abile e sagace nell'esprimere le proprie emozioni.

Fra i dati certi che la riguardano, si tramanda che ella iniziasse la sua professione giovanissima, avviatavi dalla madre, anch'ella cortigiana rinomata e sua maestra d'arte erotica. Sposò il dottore Paolo Panizza, da cui si separò a 18 anni. Fu anche madre, pare di sei figli.

Altre notizie certe riguardano il processo che subì da parte dell'Inquisizione, nel 1580, con l'accusa di avere avvinto a sé i propri amanti e di averli sottratti ai rispettivi doveri coniugali e civili, stregandoli con sortilegi e magie. È documentato che Veronica si autodifese brillantemente in dialetto veneto con accenti intensi e vibranti, che certamente colpirono l'uditorio, infatti ella fu prosciolta dall'accusa.

Certamente se oggi è possibile leggere i versi della Franco, gran parte del merito spetta a Domenico Venier, stimato dai più illustri letterati del suo tempo, il quale aveva costituito nel suo salotto un vero e proprio cenacolo letterario di grande prestigio. Frequentato tra gli altri, da Giorgio Grandenigo, Celio Magno, Bernardo Tasso, Sperone Speroni. Tra il Venier e la Franco vi fu una fitta corrispondenza; l'epistolario fu pubblicato nel 1580 e ripubblicato dal Croce.

Nel 1591, il 22 luglio, Veronica sarebbe morta. Dal 1580, anno della pubblicazione dell'epistolario e del fatidico processo, fino al 1591 non vi sono documenti di una qualche attività, il che parrebbe accreditare l'ipotesi, non veritiera, che gli ultimi anni siano stati trascorsi in penitenza.

Si ringrazia il sito L.Liber

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